Knitting the future

Analizzare la storia e i percorsi della maglieria non è cosa facile: è una storia universale, che parte da un’antichità imprecisata e si sviluppa con fasi alterne lungo lo scorrere dei secoli. E’ un campo, quello della maglieria, che si rinnova continuamente, senza mai scomparire, reinventandosi di volta in volta, arricchendosi e ampliandosi senza sosta. E’ un ambito estremamente dinamico: le sperimentazioni di forme, materiali, lavorazioni e via dicendo raggiungono dei picchi incredibili, arrivando a fondere moda e arte, tradizione e innovazione. Allora perchè la maggior parte delle persone, quando si parla di maglieria, non riesce a pensare ad altro che lavori da nonna, brutti berretti e bitorzolute sciarpine? Il rapporto tra maglieria e alta moda è sempre stato infatti complesso e difficile. La maglieria, seguendo un’idea ormai purtroppo radicata nella mente della maggior parte delle persone, è sempre considerata un elemento non di moda, con una produzione fortemente casalinga e “anziana”, che dà vita a prodotti kitch e di cattivo gusto: assolutamente lontana dal mondo scintillante e glam del fashion system. In realtà questa lettura del settore della maglieria è limitata e prevenuta, e va quindi abbandonata per passare ad una più completa e realistica considerazione di questo settore. Questa tesi indaga le vicende alterne della maglieria, le vicissitudini storiche e sociali che hanno portato ad alla creazione di una certa immagine della maglieria nella mentalità collettiva. Si pone inoltre l’obiettivo di mostrare una faccia della maglieria troppo spesso trascurata: quella dell’innovazione, della sperimentazione, che portano a risultati inusuali e interessanti. Dalla moda al design, dalla produzione industriale a quella artistica, la maglieria si estende in ogni direzione, superando le barriere delle singole discipline, contaminandosi e mescolandosi ad ambiti anche molto lontani da quello dell’abbigliamento.