La ricerca sulle metafore e gli stereotipi presenti all’interno della comunicazione persuasiva porta necessariamente a una lettura di tipo sociosemiotico degli elementi costitutivi di tutti questi elementi, ponendosi come un punto di incontro fra gli studi di design della comunicazione e gli studi culturali, entrambi da sempre impegnati nell’analisi delle forme di comunicazione massive e non. Un primo obiettivo è quello di arrivare a una definizione attualmente valida di come metafore e stereotipi vengono proposti all’interno delle immagini pubblicitarie; conseguentemente si cercherà capire e dimostrare come nonostante sia nota e condivisa la pericolosità degli stereotipi e quindi si auspichi di continuo un loro uso minore e limitato, e come siano invece utili e creative le metafore, motivo per cui vengono definite come fonte di conoscenza, tali figure retoriche subiscano un utilizzo maldestro e poco ragionato. Verrà quindi evidenziato il ruolo che la comunicazione pubblicitaria ha gradualmente assunto come promotore di idee e di persuasore, fino a divenire strumento di conoscenza della realtà e del sociale, oltre a analizzare l’efficacia e gli obiettivi che le sue immagini vogliono ottenere. Ai fini della tesi sono state raccolte diverse immagini pubblicitarie campione, per ognuna delle quali è stata costruita una scheda di analisi che tenesse conto sia degli aspetti testuali che di quelli di significazione dei contenuti. In totale vengono proposte 60 schede, 30 per la metafora e 30 per lo stereotipo, che definiscono quali sono gli elementi dell’espressione, quelli del contenuto e quelli retorici, oltre a fornire una breve lettura critica dell’immagine. Scopo di tali analisi è la creazione di un modello di workshop di interpretazione e verifica della visualità, che proponga un differente metodo di lettura dei messaggi pubblicitari, con il fine di insegnare a utilizzare nel modo corretto le metafore, riconoscendone l’inventività e, al contempo, insegnare a scomporre gli stereotipi limitandone la diffusione.
Metafore e stereotipi visivi. Ipotesi di un workshop per una critica della comunicazione persuasiva
SEGRETO, ILARIA
2013/2014
Abstract
La ricerca sulle metafore e gli stereotipi presenti all’interno della comunicazione persuasiva porta necessariamente a una lettura di tipo sociosemiotico degli elementi costitutivi di tutti questi elementi, ponendosi come un punto di incontro fra gli studi di design della comunicazione e gli studi culturali, entrambi da sempre impegnati nell’analisi delle forme di comunicazione massive e non. Un primo obiettivo è quello di arrivare a una definizione attualmente valida di come metafore e stereotipi vengono proposti all’interno delle immagini pubblicitarie; conseguentemente si cercherà capire e dimostrare come nonostante sia nota e condivisa la pericolosità degli stereotipi e quindi si auspichi di continuo un loro uso minore e limitato, e come siano invece utili e creative le metafore, motivo per cui vengono definite come fonte di conoscenza, tali figure retoriche subiscano un utilizzo maldestro e poco ragionato. Verrà quindi evidenziato il ruolo che la comunicazione pubblicitaria ha gradualmente assunto come promotore di idee e di persuasore, fino a divenire strumento di conoscenza della realtà e del sociale, oltre a analizzare l’efficacia e gli obiettivi che le sue immagini vogliono ottenere. Ai fini della tesi sono state raccolte diverse immagini pubblicitarie campione, per ognuna delle quali è stata costruita una scheda di analisi che tenesse conto sia degli aspetti testuali che di quelli di significazione dei contenuti. In totale vengono proposte 60 schede, 30 per la metafora e 30 per lo stereotipo, che definiscono quali sono gli elementi dell’espressione, quelli del contenuto e quelli retorici, oltre a fornire una breve lettura critica dell’immagine. Scopo di tali analisi è la creazione di un modello di workshop di interpretazione e verifica della visualità, che proponga un differente metodo di lettura dei messaggi pubblicitari, con il fine di insegnare a utilizzare nel modo corretto le metafore, riconoscendone l’inventività e, al contempo, insegnare a scomporre gli stereotipi limitandone la diffusione.File | Dimensione | Formato | |
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