Locative scapes. Leggere il paesaggio dall'alto per la riattivazione di spazi urbani interstiziali. Il caso di Orio al Serio

La vista dall'alto, oggi, non è più limitata alla cosiddetta percezione del paesaggio "a volo d'uccello", ma è resa possibile anche stando con i piedi per terra connettendosi al web con il proprio smartphone. Da qui nascono nuovi codici interpretativi del progetto, che oltre ad identificare il territorio diventa interpretabile anche dalle logiche della cultura digitale. Dunque lo spazio urbano non è più visibile e fruibile solo fisicamente ma è percepito e vissuto anche attraverso mappe condivise on-line. Per sperimentare questo approccio al progetto ho identificato uno spazio interstiziale che si colloca tra tre sistemi urbani complessi- aeroporto, autostrada e centro commerciale. In particolare, il tratto di autostrada che attraversa il Comune di Orio al Serio è caratterizzata da un'alta concentrazione di attività produttive e industriali -tra le quali l'aeroporto Il Caravaggio e il centro commerciale Orio Center- che disvalorano il paesaggio circostante il quale risulta privo di punti di riferimento identificativi. Il progetto interviene in tale contesto sottolineando i valori e le funzioni del luogo e permeando lo spazio secondo scale dimensionali diverse, dalla vista d'insieme percepita dall'aereo, alla percezione laterale e veloce dall'auto fino alla percezione lenta ed immersiva del pedone che attraversa lo spazio.