In questa tesi è stato affrontato il tema riguardante la valorizzazzione degli scarti dell’industria alimentare del cioccolato in un contesto di design. Per lo sviluppo di questo progetto sono state fatte ricerche approfondite sul materiale interessato, i gusci di cacao, considerando in partenza le sue condizioni naturali e originarie, i trattamenti e le lavorazioni a cui viene sottoposto, le possibilità di intervento nella filiera del processo produttivo, le opportunità di sfruttare risorse inespresse e le potenzialità insite nel materiale e nelle tecnologie già oggi disponibili che non richiedessero interventi strutturali nè investimenti di grandi portate. Il percorso di ricerca è partito andando a considerare la situazione attuale del design in rapporto all’economia mondiale e all’impatto ambientale, analizzando casi di product ed interior design tesi ad una visione eco-friendly del progetto e nuovi processi industriali da poco avviati che fossero affini al pensiero “green”. Attraverso un filtro di ricerca focalizzato sull’estetica, sulla comunicazione e sul recupero di materie organiche, sono stati individuati: casi studio i cui materiali sono prevalentemente di origine naturale e trattati in maniera opportuna al fine di mantenerne i valori di bio-compatibilità; casi di ri-utilizzo di scarti industriali e di valorizzazione delle tecniche produttive artigianali e relative trasposizioni su scala industriale; situazioni di rivalorizzazione degli scarti e di recupero di risorse organiche. Punti saldi della tesi sono stati il concetto di biodegradabilità, di produzione materica a partire da materiali recuperati e/o riciclati e/o provenienti da risorse rinnovabili, di riciclabilità del materiale e del prodotto finale. Con questi presupposti sono state prese in esame le bio-plastiche più comuni e quelle più promettenti in termini di prestazioni raggiunte e di sviluppi potenziali, le normative europee in vigore per la classificazione di biodegradabilità e quelle, visto il caso, per la certificazione di eventuale contatto con alimenti. Sulla base di queste considerazioni opportunamente valutate come vincoli progettuali, la tesi sviluppata ha individuato nei gusci delle fave di cacao, che rappresentano il secondo maggior scarto in termini di volumi dell’industria del cioccolato, un materiale proficuo e promettente, sviluppando di conseguenza una soluzione sia materica sia di prodotto per un’azienda, la Lindt & Sprüngli, facente già parte di questo processo. Nello specifico si è ottenuto un composito a base bio-polimerica con un notevole incremento di rigidità strutturale rispetto al bio-polimero di partenza e buone capacità prestazionali (con possibilità di ulteriori sviluppi), che presenta un aspetto ed una qualità organolettica evidentemente affini al cioccolato stesso. Il progetto di prodotto invece sviluppa una soluzione provocatoria per proporre la corretta degustazione del cioccolato attraverso un oggetto-gadget destinato all’evento Milano Expo 2015. Le soluzioni ottenute offrono spunti e aspettative su possibili sviluppi futuri di concretizzazione e ottimizzazione da parte dell’azienda stessa e di aziende terze che lavorano nel settore dei compound polimerici.

C-Note. Strategie di design per il recupero degli scarti della produzione industriale del cioccolato, un nuovo materiale ed un prodotto provocatorio

BADALOTTI, MATTIA
2013/2014

Abstract

In questa tesi è stato affrontato il tema riguardante la valorizzazzione degli scarti dell’industria alimentare del cioccolato in un contesto di design. Per lo sviluppo di questo progetto sono state fatte ricerche approfondite sul materiale interessato, i gusci di cacao, considerando in partenza le sue condizioni naturali e originarie, i trattamenti e le lavorazioni a cui viene sottoposto, le possibilità di intervento nella filiera del processo produttivo, le opportunità di sfruttare risorse inespresse e le potenzialità insite nel materiale e nelle tecnologie già oggi disponibili che non richiedessero interventi strutturali nè investimenti di grandi portate. Il percorso di ricerca è partito andando a considerare la situazione attuale del design in rapporto all’economia mondiale e all’impatto ambientale, analizzando casi di product ed interior design tesi ad una visione eco-friendly del progetto e nuovi processi industriali da poco avviati che fossero affini al pensiero “green”. Attraverso un filtro di ricerca focalizzato sull’estetica, sulla comunicazione e sul recupero di materie organiche, sono stati individuati: casi studio i cui materiali sono prevalentemente di origine naturale e trattati in maniera opportuna al fine di mantenerne i valori di bio-compatibilità; casi di ri-utilizzo di scarti industriali e di valorizzazione delle tecniche produttive artigianali e relative trasposizioni su scala industriale; situazioni di rivalorizzazione degli scarti e di recupero di risorse organiche. Punti saldi della tesi sono stati il concetto di biodegradabilità, di produzione materica a partire da materiali recuperati e/o riciclati e/o provenienti da risorse rinnovabili, di riciclabilità del materiale e del prodotto finale. Con questi presupposti sono state prese in esame le bio-plastiche più comuni e quelle più promettenti in termini di prestazioni raggiunte e di sviluppi potenziali, le normative europee in vigore per la classificazione di biodegradabilità e quelle, visto il caso, per la certificazione di eventuale contatto con alimenti. Sulla base di queste considerazioni opportunamente valutate come vincoli progettuali, la tesi sviluppata ha individuato nei gusci delle fave di cacao, che rappresentano il secondo maggior scarto in termini di volumi dell’industria del cioccolato, un materiale proficuo e promettente, sviluppando di conseguenza una soluzione sia materica sia di prodotto per un’azienda, la Lindt & Sprüngli, facente già parte di questo processo. Nello specifico si è ottenuto un composito a base bio-polimerica con un notevole incremento di rigidità strutturale rispetto al bio-polimero di partenza e buone capacità prestazionali (con possibilità di ulteriori sviluppi), che presenta un aspetto ed una qualità organolettica evidentemente affini al cioccolato stesso. Il progetto di prodotto invece sviluppa una soluzione provocatoria per proporre la corretta degustazione del cioccolato attraverso un oggetto-gadget destinato all’evento Milano Expo 2015. Le soluzioni ottenute offrono spunti e aspettative su possibili sviluppi futuri di concretizzazione e ottimizzazione da parte dell’azienda stessa e di aziende terze che lavorano nel settore dei compound polimerici.
SANTULLI, CARLO
ARC III - Scuola del Design
25-lug-2014
2013/2014
Tesi di laurea Magistrale
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