Durante il mio lavoro di tesi mi sono occupata di approfondire la pratica di tessitura artigianale come tecnica di costruzione tessile e mi sono chiesta se ed in che modo quest’ultima possa essere utile allo sviluppo di tessuti industriali all’interno del contesto produttivo contemporaneo. Oggi, infatti, con la diffusione della globalizzazione, la delocalizzazione della produzione, l’aumento della concorrenza, nazionale ed internazionale, si rendono sempre più indispensabili fattori come la flessibilità ideativa e produttiva, l’ottimizzazione dei processi, la tendenza alla sperimentazione, la differenziazione dell’offerta, la presenza di servizi a supporto di tutta la filiera produttiva, dalle risorse primarie al consumatore finale. La tessitura artigianale è un’ attività di costruzione tessile molto antica, legata alle origini, alla cultura ed alla necessità di sopravvivenza dell’uomo. Questa pratica, lenta e faticosa, è sopravvissuta, con modalità diverse, fino ai giorni nostri. L’industrializzazione, cominciata in Inghilterra attorno al 1780, ha apportato un’essenziale velocizzazione del processo produttivo di tessitura, rendendo al tempo stesso necessaria la presenza di una figura professionale in grado di progettare industrialmente prodotti che prima venivano pensati e realizzati manualmente dall’artigiano. L’avvento dell’attività industriale aveva generato inizialmente un abbassamento qualitativo dei prodotti tessili. Si cominciò, tuttavia, a capire molto presto quali fossero i pregi e le possibilità del procedimento industriale e si migliorarono i macchinari per recuperare prodotti di qualità. Questa qualità non era più legata al virtuosismo artigianale, ma piuttosto alla ricerca di un legame tra funzionalità ed estetica. Fino all’avvento recente del CAD, la fase di prototipazione tessile per la produzione industriale è sempre avvenuta, comunque, artigianalmente e questo per motivi di maggior flessibilità ed immediatezza realizzative oltreché per la necessità, durante questa fase preliminare, di riprodurre piccoli campioni e non grandi quantità di tessuto. I pregi della prototipazione artigianale non sono comunque stati completamente sostituiti dal CAD, che non può imitare la matericità del campione fisico. Per l’industra tessile il campione fisico è un elemento fondamentale, in grado non solo di prototipare le idee tessili ma anche di presentare e comunicare il prodotto. Con l’ulteriore sviluppo industriale e l’avvento della globalizzazione, poi, la filiera produttiva del prodotto moda si è resa più articolata e complicata, richiedendo la presenza di figure professionali ibride, dotate di competenze progettuali che potessero mettere in comunicazione diversi attori e settori della filiera. Sono nate, inoltre, alcune attività di servizio con lo scopo di orientare la fase progettuale e produttiva del prodotto moda, a partire dai semilavorati tessili, filati e tessuti, destinati alla produzione di capi d’abbigliamento ed accessori. Queste attività si collocano a monte della filiera produttiva e si occupano di fornire input estetico-concettuali a supporto del successivo sviluppo di collezioni di prodotti industriali. Similarmente a questo tipo di attività, ho pensato di sfruttare le mie competenze tecniche di tessitura artigianale, insieme a quelle progettuali, tipiche della figura del designer, per realizzare una ricerca di strutture tessili, sia a livello tecnico che a livello estetico-simbolico, allo scopo di fornire input di progettazione del tessuto a supporto e servizio dell’industria tessile che non fa questo tipo di ricerca. Ho dunque svolto un’esplorazione di tecniche di tessitura finalizzate allo sviluppo industriale, servendomi della flessibilità progettuale e realizzativa della tessitura artigianale. L’obiettivo della mia tesi è quello di definire una figura professionale di designer che sia in grado di intervenire, grazie alle sue competenze di natura tecnica e di natura creativa, in modo utile ed efficace a supporto delle attività produttive intermedie della filiera del prodotto moda, in particolare dei semilavorati tessili. Ho deciso di suddividere la mia ricerca in quattro parti: una prima parte, che ritengo essenziale per entrare nell’anima del prodotto tessile, di contestualizzazione storica e culturale della tessitura a mano; una seconda parte tecnica in cui ho elencato e descritto gli strumenti e le pratiche di tessitura artigianale; una terza parte dove ho indicato come strumento per fare ricerca la produzione di campioni e ho analizzato come gli stessi possono essere utilizzati dall’industria per lo sviluppo di nuove idee e collezioni. Ho esaminato, quindi, alcune attività professionali che utilizzano la tessitura artiginale come motore d’innovazione e ho selezionato alcuni casi studio a modello ed esempio; infine una quarta parte in cui ho dichiarato i miei obiettivi e ho presentato lo sviluppo del progetto. La mia attività progettuale è stata quella di realizzare una campionatura tessile che fungesse come fase di esplorazione tecnica e come sviluppo di possibili proposte per la produzione industriale. In seguito ho organizzato i campioni all’interno di un book con la funzione di campionario tecnico-commerciale da poter utilizzare come strumento per presentare le mie proposte.

Prima artigianale, poi industriale : il progetto della tessitura artigianale come strumento e metodo per l'industria tessile

SADA, CARLOTTA MARIA
2013/2014

Abstract

Durante il mio lavoro di tesi mi sono occupata di approfondire la pratica di tessitura artigianale come tecnica di costruzione tessile e mi sono chiesta se ed in che modo quest’ultima possa essere utile allo sviluppo di tessuti industriali all’interno del contesto produttivo contemporaneo. Oggi, infatti, con la diffusione della globalizzazione, la delocalizzazione della produzione, l’aumento della concorrenza, nazionale ed internazionale, si rendono sempre più indispensabili fattori come la flessibilità ideativa e produttiva, l’ottimizzazione dei processi, la tendenza alla sperimentazione, la differenziazione dell’offerta, la presenza di servizi a supporto di tutta la filiera produttiva, dalle risorse primarie al consumatore finale. La tessitura artigianale è un’ attività di costruzione tessile molto antica, legata alle origini, alla cultura ed alla necessità di sopravvivenza dell’uomo. Questa pratica, lenta e faticosa, è sopravvissuta, con modalità diverse, fino ai giorni nostri. L’industrializzazione, cominciata in Inghilterra attorno al 1780, ha apportato un’essenziale velocizzazione del processo produttivo di tessitura, rendendo al tempo stesso necessaria la presenza di una figura professionale in grado di progettare industrialmente prodotti che prima venivano pensati e realizzati manualmente dall’artigiano. L’avvento dell’attività industriale aveva generato inizialmente un abbassamento qualitativo dei prodotti tessili. Si cominciò, tuttavia, a capire molto presto quali fossero i pregi e le possibilità del procedimento industriale e si migliorarono i macchinari per recuperare prodotti di qualità. Questa qualità non era più legata al virtuosismo artigianale, ma piuttosto alla ricerca di un legame tra funzionalità ed estetica. Fino all’avvento recente del CAD, la fase di prototipazione tessile per la produzione industriale è sempre avvenuta, comunque, artigianalmente e questo per motivi di maggior flessibilità ed immediatezza realizzative oltreché per la necessità, durante questa fase preliminare, di riprodurre piccoli campioni e non grandi quantità di tessuto. I pregi della prototipazione artigianale non sono comunque stati completamente sostituiti dal CAD, che non può imitare la matericità del campione fisico. Per l’industra tessile il campione fisico è un elemento fondamentale, in grado non solo di prototipare le idee tessili ma anche di presentare e comunicare il prodotto. Con l’ulteriore sviluppo industriale e l’avvento della globalizzazione, poi, la filiera produttiva del prodotto moda si è resa più articolata e complicata, richiedendo la presenza di figure professionali ibride, dotate di competenze progettuali che potessero mettere in comunicazione diversi attori e settori della filiera. Sono nate, inoltre, alcune attività di servizio con lo scopo di orientare la fase progettuale e produttiva del prodotto moda, a partire dai semilavorati tessili, filati e tessuti, destinati alla produzione di capi d’abbigliamento ed accessori. Queste attività si collocano a monte della filiera produttiva e si occupano di fornire input estetico-concettuali a supporto del successivo sviluppo di collezioni di prodotti industriali. Similarmente a questo tipo di attività, ho pensato di sfruttare le mie competenze tecniche di tessitura artigianale, insieme a quelle progettuali, tipiche della figura del designer, per realizzare una ricerca di strutture tessili, sia a livello tecnico che a livello estetico-simbolico, allo scopo di fornire input di progettazione del tessuto a supporto e servizio dell’industria tessile che non fa questo tipo di ricerca. Ho dunque svolto un’esplorazione di tecniche di tessitura finalizzate allo sviluppo industriale, servendomi della flessibilità progettuale e realizzativa della tessitura artigianale. L’obiettivo della mia tesi è quello di definire una figura professionale di designer che sia in grado di intervenire, grazie alle sue competenze di natura tecnica e di natura creativa, in modo utile ed efficace a supporto delle attività produttive intermedie della filiera del prodotto moda, in particolare dei semilavorati tessili. Ho deciso di suddividere la mia ricerca in quattro parti: una prima parte, che ritengo essenziale per entrare nell’anima del prodotto tessile, di contestualizzazione storica e culturale della tessitura a mano; una seconda parte tecnica in cui ho elencato e descritto gli strumenti e le pratiche di tessitura artigianale; una terza parte dove ho indicato come strumento per fare ricerca la produzione di campioni e ho analizzato come gli stessi possono essere utilizzati dall’industria per lo sviluppo di nuove idee e collezioni. Ho esaminato, quindi, alcune attività professionali che utilizzano la tessitura artiginale come motore d’innovazione e ho selezionato alcuni casi studio a modello ed esempio; infine una quarta parte in cui ho dichiarato i miei obiettivi e ho presentato lo sviluppo del progetto. La mia attività progettuale è stata quella di realizzare una campionatura tessile che fungesse come fase di esplorazione tecnica e come sviluppo di possibili proposte per la produzione industriale. In seguito ho organizzato i campioni all’interno di un book con la funzione di campionario tecnico-commerciale da poter utilizzare come strumento per presentare le mie proposte.
ZANOLLA MANCINI, ANNA SARA
ARC III - Scuola del Design
25-lug-2014
2013/2014
Tesi di laurea Magistrale
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