La tesi ripercorre le tappe più significative della storia di uno degli opifici industriali più importanti d'Europa, la cui esistenza, più di un secolo e mezzo fa, segnò profondamente il territorio che ne fu la sede, ma anche la vita di chi, con il proprio lavoro, contribuì allo sviluppo di quella fabbrica. La storia del Linificio Canapificio Nazionale di Cassano, sulla sponda milanese dell'Adda al confine con la provincia bergamasca, identifica la storia di tutta l'industria lino-canapiera italiana, di cui costituì l'esempio più grande, dal lontano 1875 - anno della sua fondazione - fino al 1995, quando chiuse definitivamente i battenti. Da allora gli edifici dell'ex opificio sono abbandonati in uno stato di degrado che avanza sempre più velocemente. La tesi analizza nello specifico i segni che i vent'anni trascorsi hanno lasciato nell'area, nello stato di fatto delle strutture che la caratterizzano, ma anche nella memoria dei cittadini che ne hanno scritto la storia. Studia il luogo, il paesaggio circostante e il contesto storico-culturale in cui l'area si inserisce. Ricostruisce le vicende del passato più recente e i risultati che le scelte degli ultimi dieci anni hanno prodotto sull'area. Il presente elaborato si pone tra la storia, intima e personale del luogo e dei suoi abitanti, e il progetto di chi ha cercato, nel corso degli anni, di definire i contorni di un disegno complesso per restituire quel pezzo di città ai cittadini cassanesi. La tesi, quindi, si pone l'obiettivo di comprendere quali possano essere i possibili sviluppi per l'area, in un progetto di riuso e riqualificazione delle strutture esistenti che consideri il contesto, i bisogni e le voci dei cittadini, quali mezzi progettuali alla pari degli strumenti specifici della progettazione architettonica. La tesi vuole rendersi interprete delle necessità di una proprietà privata, ma anche delle volontà di chi in quel luogo ha lasciato i segni del proprio passaggio e dei diritti di chi di quel luogo è il padrone: l'Ambiente-Paesaggio naturale. Lavorare su un'area dismessa obbliga necessariamente a confrontarsi con la memoria del luogo e con l'immagine che si è sedimentata nella città e nei suoi cittadini. E' importante evitare che le strategie di intervento sul patrimonio esistente entrino in conflitto con le esigenze e le aspettative dei cittadini, testimoni della storia del luogo e che, spesso, ha coinciso con quella della vita di molti di essi o dei loro familiari. Inoltre, è' altrettanto importante considerare, nelle scelte progettuali, il valore storico e architettonico degli edifici, significativi della memoria storico-culturale dell'area. Il primo passo, quindi, è stato fare una prima analisi iniziale del valore storico-identitario degli edifici, condotta attraverso interviste alla popolazione, per verificare quale "soglia di memoria" insiste sui cittadini e confrontandola con la collocazione storica. Quindi, a partire dallo stato di fatto attuale, restituito sulla base di rilievi atti a valutare il degrado degli edifici esistenti, con la chiave interpretativa della storia passata, si identificano gli edifici che, per caratteristiche strutturali, volumetriche ed esposizione all'irraggiamento solare, possano essere compatibili con una nuova rifunzionalizzazione degli spazi, in accordo con gli indirizzi progettuali definiti dagli strumenti di pianificazione. Infine, si ipotizza un possibile riuso dei singoli spazi, nel tentativo di farli rivivere con nuove funzioni integrate con il contesto urbano all'interno del quale l'area si inserisce.

Il linificio di Cassano d'Adda tra storia e progetto. Recupero di una ex area industriale

GIOFFRE', ALESSANDRA
2013/2014

Abstract

La tesi ripercorre le tappe più significative della storia di uno degli opifici industriali più importanti d'Europa, la cui esistenza, più di un secolo e mezzo fa, segnò profondamente il territorio che ne fu la sede, ma anche la vita di chi, con il proprio lavoro, contribuì allo sviluppo di quella fabbrica. La storia del Linificio Canapificio Nazionale di Cassano, sulla sponda milanese dell'Adda al confine con la provincia bergamasca, identifica la storia di tutta l'industria lino-canapiera italiana, di cui costituì l'esempio più grande, dal lontano 1875 - anno della sua fondazione - fino al 1995, quando chiuse definitivamente i battenti. Da allora gli edifici dell'ex opificio sono abbandonati in uno stato di degrado che avanza sempre più velocemente. La tesi analizza nello specifico i segni che i vent'anni trascorsi hanno lasciato nell'area, nello stato di fatto delle strutture che la caratterizzano, ma anche nella memoria dei cittadini che ne hanno scritto la storia. Studia il luogo, il paesaggio circostante e il contesto storico-culturale in cui l'area si inserisce. Ricostruisce le vicende del passato più recente e i risultati che le scelte degli ultimi dieci anni hanno prodotto sull'area. Il presente elaborato si pone tra la storia, intima e personale del luogo e dei suoi abitanti, e il progetto di chi ha cercato, nel corso degli anni, di definire i contorni di un disegno complesso per restituire quel pezzo di città ai cittadini cassanesi. La tesi, quindi, si pone l'obiettivo di comprendere quali possano essere i possibili sviluppi per l'area, in un progetto di riuso e riqualificazione delle strutture esistenti che consideri il contesto, i bisogni e le voci dei cittadini, quali mezzi progettuali alla pari degli strumenti specifici della progettazione architettonica. La tesi vuole rendersi interprete delle necessità di una proprietà privata, ma anche delle volontà di chi in quel luogo ha lasciato i segni del proprio passaggio e dei diritti di chi di quel luogo è il padrone: l'Ambiente-Paesaggio naturale. Lavorare su un'area dismessa obbliga necessariamente a confrontarsi con la memoria del luogo e con l'immagine che si è sedimentata nella città e nei suoi cittadini. E' importante evitare che le strategie di intervento sul patrimonio esistente entrino in conflitto con le esigenze e le aspettative dei cittadini, testimoni della storia del luogo e che, spesso, ha coinciso con quella della vita di molti di essi o dei loro familiari. Inoltre, è' altrettanto importante considerare, nelle scelte progettuali, il valore storico e architettonico degli edifici, significativi della memoria storico-culturale dell'area. Il primo passo, quindi, è stato fare una prima analisi iniziale del valore storico-identitario degli edifici, condotta attraverso interviste alla popolazione, per verificare quale "soglia di memoria" insiste sui cittadini e confrontandola con la collocazione storica. Quindi, a partire dallo stato di fatto attuale, restituito sulla base di rilievi atti a valutare il degrado degli edifici esistenti, con la chiave interpretativa della storia passata, si identificano gli edifici che, per caratteristiche strutturali, volumetriche ed esposizione all'irraggiamento solare, possano essere compatibili con una nuova rifunzionalizzazione degli spazi, in accordo con gli indirizzi progettuali definiti dagli strumenti di pianificazione. Infine, si ipotizza un possibile riuso dei singoli spazi, nel tentativo di farli rivivere con nuove funzioni integrate con il contesto urbano all'interno del quale l'area si inserisce.
DEZZI BARDESCHI, MARCO
ARC I - Scuola di Architettura e Società
23-lug-2014
2013/2014
Tesi di laurea Magistrale
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