Nel cuore della città di Verona, a pochi passi da Castelvecchio, riposa in stato d’ abbandono la cittadella fortificata che fu la più grande opera difensiva degli Asburgo in terra italiana. L’ arsenale di Verona, costruito per la difesa territoriale del confine sud-ovest dell’ Impero Austro-ungarico, fatica a trovare una collocazione nel tessuto urbano cittadino della piccola Verona contemporanea, risultando nella percezione collettiva della città un ostacolo tra il centro città e il quartiere di Borgo Trento. La proposta di riqualificazione è mossa dall’ intenzione di recuperare l’ originaria vocazione del complesso a essere parte integrante della città, con strade, piazze, edifici e spazi verdi in continuità con il tessuto urbano. L’ idea che sta alla base del progetto è quella di fare dell’ Arsenale un city-hub, ovvero un grande spazio dove si concentrano differenti funzioni utili per la popolazione. Da limite di frontiera per l’ ingresso alla Verona risorgimentale il complesso diventa polo attrattore e fulcro estremamente vivace della vita collettiva. L’ obiettivo è stato perseguito attraverso un approccio compositivo che propugnasse l’ apertura, lavorando sui punti perimetrali degli edifici. In particolare è la piazza della corte centrale, il centro fisico dell’ Arsenale, che diviene nel progetto uno spazio coperto, a caratterizzarsi come il luogo simbolico per eccellenza della volontà progettuale. Questo è il luogo delle relazioni e degli incontri, del commercio e del tempo libero, una piazza urbana di matrice propria della tradizione europea. Lo studio degli spazi interni, dove trovano collocazione esposizioni museali e archivi bibliografici, testimonia l’ attenzione data all’ architettura storica scegliendo di allestire lo spazio con interventi dallo spiccato carattere contemporaneo che si plasmassero sugli ambienti esistenti, armonizzandosi con lo stile dell’ arco a tutto sesto delle sale degli edifici del complesso.
Nuova identità per l'Arsenale di Verona. Da baluardo di difesa a polo attivo della città
CARACETO, MARTA;CAMPEDELLI, CECILIA;BANA, FABIANA
2013/2014
Abstract
Nel cuore della città di Verona, a pochi passi da Castelvecchio, riposa in stato d’ abbandono la cittadella fortificata che fu la più grande opera difensiva degli Asburgo in terra italiana. L’ arsenale di Verona, costruito per la difesa territoriale del confine sud-ovest dell’ Impero Austro-ungarico, fatica a trovare una collocazione nel tessuto urbano cittadino della piccola Verona contemporanea, risultando nella percezione collettiva della città un ostacolo tra il centro città e il quartiere di Borgo Trento. La proposta di riqualificazione è mossa dall’ intenzione di recuperare l’ originaria vocazione del complesso a essere parte integrante della città, con strade, piazze, edifici e spazi verdi in continuità con il tessuto urbano. L’ idea che sta alla base del progetto è quella di fare dell’ Arsenale un city-hub, ovvero un grande spazio dove si concentrano differenti funzioni utili per la popolazione. Da limite di frontiera per l’ ingresso alla Verona risorgimentale il complesso diventa polo attrattore e fulcro estremamente vivace della vita collettiva. L’ obiettivo è stato perseguito attraverso un approccio compositivo che propugnasse l’ apertura, lavorando sui punti perimetrali degli edifici. In particolare è la piazza della corte centrale, il centro fisico dell’ Arsenale, che diviene nel progetto uno spazio coperto, a caratterizzarsi come il luogo simbolico per eccellenza della volontà progettuale. Questo è il luogo delle relazioni e degli incontri, del commercio e del tempo libero, una piazza urbana di matrice propria della tradizione europea. Lo studio degli spazi interni, dove trovano collocazione esposizioni museali e archivi bibliografici, testimonia l’ attenzione data all’ architettura storica scegliendo di allestire lo spazio con interventi dallo spiccato carattere contemporaneo che si plasmassero sugli ambienti esistenti, armonizzandosi con lo stile dell’ arco a tutto sesto delle sale degli edifici del complesso.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/94161