La tesi di laurea affronta il tema della rigenerazione, del riuso e della valorizzazione di una vasta area della città di Como, fino a qualche anno fa sede del maggiore ospedale cittadino. Un progetto innovativo per l’ex Sant’Anna può diventare motore di una ridefinizione complessiva dei caratteri del contesto. La strategia fisico-spaziale mira ad una ridefinizione “creativa” della vocazione e dei caratteri del luogo, attraversando le diverse scale del progetto mediante una diversa “intensità” di azione trasformativa sull’esistente. Dato l’assetto territoriale del luogo e dei suoi spazi aperti, è stato ritenuto importante perdere la percezione di recinto chiuso, per essere trasformato in quartiere urbano a servizio dei cittadini, pervaso dal verde, al fine di rappresentare a tutti gli effetti un luogo-cerniera capace di riunire i due tratti del Parco della Spina Verde, oggi separati. La soluzione progettuale presenta un mix tra edifici recuperati e nuovi volumi: è stata mantenuta e resa riconoscibile l’assialità dell’impianto originario con il mantenimento delle corti ad U, del monoblocco e dei tre padiglioni fronte strada. L’edificio esistente più alto e “massivo”, il cosiddetto monoblocco è - all’interno di un masterplan radicalmente trasformato – il settore di sperimentazione dell’intervento più innovativo con la conservazione unicamente della struttura esistente composta da travi e pilastri. La creatività, termine molto dibattuto nella contemporaneità, si propone alle diverse scale del progetto come fattore chiave, alla base del binomio funzione-architettura. L’integrazione tra edifici e spazi aperti concorre a definire una nuova centralità e un nuovo margine tra natura e costruito: uno spazio definito da funzioni prevalentemente pubbliche e nella quale convergono i principali flussi ciclopedonali. Queste trasformazioni recepiscono un discorso più ampio di modifica infrastrutturale della città di Como, attraverso la proposta di metrotramvia veloce, sul tracciato attuale FNM,con stazioni più ravvicinate, tra le quali, un polo unico di interscambio con la linea FS, in prossimità del recente autosilo Val Mulini, in continuità con l’area di progetto.
Nuovi spazi tra città, parco e infrastruttura. Progetto di riuso creativo per l'ex ospedale Sant'Anna Como
GASPA, MICHELE;ROSSONI, RICCARDO
2013/2014
Abstract
La tesi di laurea affronta il tema della rigenerazione, del riuso e della valorizzazione di una vasta area della città di Como, fino a qualche anno fa sede del maggiore ospedale cittadino. Un progetto innovativo per l’ex Sant’Anna può diventare motore di una ridefinizione complessiva dei caratteri del contesto. La strategia fisico-spaziale mira ad una ridefinizione “creativa” della vocazione e dei caratteri del luogo, attraversando le diverse scale del progetto mediante una diversa “intensità” di azione trasformativa sull’esistente. Dato l’assetto territoriale del luogo e dei suoi spazi aperti, è stato ritenuto importante perdere la percezione di recinto chiuso, per essere trasformato in quartiere urbano a servizio dei cittadini, pervaso dal verde, al fine di rappresentare a tutti gli effetti un luogo-cerniera capace di riunire i due tratti del Parco della Spina Verde, oggi separati. La soluzione progettuale presenta un mix tra edifici recuperati e nuovi volumi: è stata mantenuta e resa riconoscibile l’assialità dell’impianto originario con il mantenimento delle corti ad U, del monoblocco e dei tre padiglioni fronte strada. L’edificio esistente più alto e “massivo”, il cosiddetto monoblocco è - all’interno di un masterplan radicalmente trasformato – il settore di sperimentazione dell’intervento più innovativo con la conservazione unicamente della struttura esistente composta da travi e pilastri. La creatività, termine molto dibattuto nella contemporaneità, si propone alle diverse scale del progetto come fattore chiave, alla base del binomio funzione-architettura. L’integrazione tra edifici e spazi aperti concorre a definire una nuova centralità e un nuovo margine tra natura e costruito: uno spazio definito da funzioni prevalentemente pubbliche e nella quale convergono i principali flussi ciclopedonali. Queste trasformazioni recepiscono un discorso più ampio di modifica infrastrutturale della città di Como, attraverso la proposta di metrotramvia veloce, sul tracciato attuale FNM,con stazioni più ravvicinate, tra le quali, un polo unico di interscambio con la linea FS, in prossimità del recente autosilo Val Mulini, in continuità con l’area di progetto.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/94191