The effects of cultural distance and international experience on CEO departure in cross border acquisitions

In less than twenty years, the number of cross-border acquisitions, i.e. acquisitions between firms whose respective headquarters are based in different countries, has more than tripled. This thesis tries to understand the impact of cultural distance and international experience of CEOs have in these acquisitions and, in particular, their effects on the decision of the acquiring company to whether maintain or not the CEO of the acquired one. We studied 197 acquisitions of small high tech firms in which the tacit knowledge, the characteristics and capabilities of management and managers are an important source of competitive advantage and where the departure of the CEO of the acquired company can lead to the failure of the acquisition. Based on the literature on the topic, we discuss theoretically and empirically show that the greater the cultural distance between the country of the acquiring and the acquired firm, the higher is the probability that the CEO of the acquired company leaves the company, while the international experience of these CEOs is negatively related to their departure. In particular, we have divided the international experience of the CEOs in general and specific to the buyer's country (country-specific). The general experience is computed as the sum of work experiences gained in a foreign country, while the specific is the experience that the CEO of the acquired company has gained in companies whose headquarters is based in the buyer's country. In addition, the thesis discusses and shows that these two types of international experience may weaken the positive effect of cultural distance on the probability that the CEO of the acquired company will leave his role following a cross-border acquisition.

In meno di venti anni, il numero di acquisizioni cross-border, ossia acquisizioni tra imprese i cui rispettivi quartier generali hanno sede in diversi paesi, è più che triplicato. Questa tesi cerca di capire l’impatto che la distanza culturale e l’esperienza internazionale degli amministratori delegati hanno in queste acquisizioni e, in particolare, i loro effetti sulla decisione dell’impresa acquirente di mantenere o meno l'amministratore delegato dell’impresa acquisita. Abbiamo studiato 197 acquisizioni di piccole imprese operanti in settori ad alta tecnologia in cui le conoscenze tacite, le caratteristiche e le capacità del management e dei dirigenti sono un’importante fonte di vantaggio competitivo e in cui il fatto che l’amministratore delegato dell’impresa acquisita lasci il suo incarico può portare al fallimento dell’acquisizione. Basandoci sulla letteratura sul tema, discutiamo teoricamente e mostriamo empiricamente che, maggiore è la distanza culturale tra il paese dell’impresa acquirente e quello dell’impresa acquisita, più alta è la probabilità che l’amministratore delegato dell’impresa acquisita lasci il suo incarico, mentre l'esperienza internazionale di tali amministratori delegati è negativamente correlata alla loro partenza. In particolare, abbiamo diviso l'esperienza internazionale degli amministratori in generale e specifica al paese dell’acquirente (country-specific). L’esperienza generale è calcolata come la somma delle esperienze lavorative maturate in un paese straniero, mentre quella specifica è l'esperienza che l’amministratore delegato dell’impresa acquisita ha maturato in imprese il cui quartier generale ha sede nel paese dell'acquirente. Inoltre, la tesi discute e mostra che questi due tipi di esperienza internazionale possono indebolire l'effetto positivo della distanza culturale sulla probabilità che l’amministratore delegato dell’impresa acquisita lasci il suo incarico in seguito a una operazione di acquisizione cross-border.