WorkFluid : plugging coworking into active communities. A systemic approach to increase engagement for an active workstyle

Personal interest in the reciprocal influence between the individual human being and the context in which one lives has been magnified by the observation of how in China recent and fast development is deeply modifying one’s health and activity behaviours. Due to the nature and scope of urban socio-cultural-environmental evolution, physical inactivity and sedentary behaviour are now issues affecting more than 30% of the global urban population, and they are the cause behind millions of premature deaths and diseases. Occupational activity in particular is the active domain with highest negative rates. Desk research, primary research and case studies analysis have been used to form an understanding of the determinants of active behaviour, both overall and occupational, and activity promotion in the workplace. The different methods ensured a multifaceted approach to the issue and provided more focused insights. Desk research and case studies analysis have been particularly useful for structuring the overall framework and details of information regarding companies, physical activity and theoretical background, while field research techniques were necessary to better grasp the individual worker’s perception of active behaviour and movement in the workplaces. Activity behaviour at work is determined by a complex net of hierarchical factors, and the current work experience favours inactivity and sedentary behaviour due to established norm and necessity for focus and concentration. Interpersonal connection is the main driver for movement at the office, while activity in a broader sense is perceived as effortful, time consuming and not part of work tasks, creating a diffused situation where movement becomes an interruption of the workday. Many different solutions have been proposed to alleviate the burden of occupational inactivity, however few are effective and these few happen to be mixed methods systems and exist in companies with strong internal values and a relation between the company business and active lifestyles. A proactive context able to stimulate physical activity that contemplates both spatial and programs’ design is fundamental for providing activity enhancing options and nudging, but without proper engagement from both individual employees and management every proposed solution fails to deliver. By focusing on coworking and bringing the workspace into active communities, it is possible to engineer the right context able to provide the right motivation for workers to engage in a more active workstyle. WorkFluid is a systemic approach that tackles occupational sedentary behaviour by bringing coworking spaces into active communities and sub-cultures’ meeting spaces. By leveraging the passions that are at the core of each community, WorkFluid is able to integrate them into a framework of nudges based on workday phases, aimed at respecting each individual’s workflow. The behavioral design of the nudging system is integrated with environmental design guidelines aimed at providing an activity enhancing space, and the system is then adapted to each community of the network. In this way individual workers and small teams can choose to work in an environment that they are naturally attracted to, and proposed active options will resonate easily and be more engaging because they will follow the specific community’s nature.

L’interesse personale per l’influenza reciproca tra un individuo ed il suo contesto è stato ulteriormente ispirato dall’osservazione di come in Cina il recente e rapido sviluppo del paese abbia amplificato il processo di modifica dei comportamenti riguardanti salute e attività fisica già in atto in altre realtà urbane. A causa della grande portata dell’evoluzione socio-culturale-ambientale, l’inattività fisica e il comportamento sedentario ora sono questioni che interessano più del 30 % della popolazione urbana mondiale, e sono una delle maggiori cause di milioni di casi di morti premature e malattie croniche. L’inattività fisica nei contesti occupazionali, uffici in particolare, raggiunge i livelli più alti rispetto ad altri domini di attività fisica. Con tecniche di ricerca primaria, secondaria, e di analisi di casi studio ho approcciato la comprensione dei determinanti dell’attività fisica, sia generale che occupazionale, e della promozione del movimento negli uffici. L’utilizzo di molteplici metodi di ricerca è servito ad assicurare un approccio al tema da più direzioni in modo da raggiungere una comprensione più completa dell’argomento. In particolare la ricerca secondaria ed i casi studi sono stati utili all’inquadramento, sia in generale che in dettaglio, della parte riguardante le aziende, l’attività fisica, ed il background teorico, mentre tecniche di ricerca sul campo hanno permesso di avvicinarmi ad una migliore comprensione della percezione individuale dell’attività fisica e del movimento nei luoghi di lavoro. Il movimento negli uffici è determinato da un complesso sistema di fattori organizzati in una gerarchia di reciproche influenze, e l’esperienza contemporanea della giornata lavorativa favorisce inattività e sedentarietà principalmente a causa di norme radicate e necessità di concentrazione. Le relazioni interpersonali forniscono la maggiore ragione di movimento occupazionale, mentre l’attività fisica in senso generale è percepita come faticosa, richiedente tempo ed estranea al normale comportamento lavorativo, contribuendo così a creare una situazione diffusa per la quale il movimento risulta essere concepito come un’interruzione del lavoro stesso. Innumerevoli soluzioni sono state proposte per alleviare il disagio dell’inattività occupazionale, ma solo poche sono efficaci, e risultano essere composte da metodologie miste ed essere realizzate in compagnie che sono basate su un forte sistema interno di valori e hanno una linea di business relativa a lifestyles attivi. Un contesto stimolante per l’attività fisica che comprenda sia design dello spazio che inclusione di programmi aggiuntivi, è fondamentale per prevedere opzioni concrete e stimoli diffusi che favoriscano il movimento, ma senza un buon coinvolgimento sia da parte del management che degli impiegati qualunque soluzione non porterà ad un risultato positivo di riduzione dell’inattività. Focalizzando l’attenzione sul coworking come modello lavorativo e introducendo lo spazio di lavoro all’interno di comunità che per loro natura sono attive, è possibile creare il giusto contesto capace di fornire la motivazione per ridurre la sedentarietà e stimolare il movimento. WorkFluid è un approccio sistemico che attacca la sedentarietà negli uffici, incorporando luoghi di lavoro in comunità attive. Facendo leva sulle passioni alla base di ogni comunità, WorkFluid è in grado di integrare un sistema di stimoli basati sulle fasi della giornata lavorativa ed ai comportamenti individuali che vi sono connessi, mantenendo così il rispetto della concentrazione dei singoli lavoratori. Il design comportamentale del sistema di stimoli è integrato a linee guida per il design appropriato degli spazi, ed adattato alle caratteristiche di ogni comunità presente nel network. Professionisti individuali e piccoli team potranno così usufruire di uno spazio lavorativo cui sono naturalmente attratti per interessi personali verso la comunità in cui è creato, e le proposte per uno stile di lavoro più attivo saranno accolte con naturalezza perché seguiranno le caratteristiche della comunità stessa.