The thesis was part of the debate on the issues of recovery and reutilization of small ancient villages perched along the shores of the Lario lake which, for various reasons, have lost importance over time in parallel undergoing a demographic decline and, in many cases, abandonment. Mandonico village, a little village situated between Dorio, Colico and Dervio, is the object of this research. The study began from a total survey of the whole lake area to move then to analyze all villages and finally to focus on Mandonico town and its single houses. The first step of the project was a study regarding the knowledge of ancient building techniques and use of material at the time the village was build. A conglomerate of three houses had been used to take distinctive elements and analyze landscape where they were built. Now, at our days the village looks downsize and crumbling compared to Medioevo origin and still alive due to the animal farm on site and some visit of house owners. The idea to recover the village is becoming real in order not only to save the town but to enrich the habitants with their own instruments. The new offer available after the works will be composed by a SPA, a multiuse centre with a restaurant offering local food, local oil produced on site in a oil mill projected in settlement proximity. This mutation will add new units in connection with the old ones built with new technologies to mark significantly the metamorphosis. The change in the type of user and the intended use, has also neglected the problem of compatibility: in physics, including traditional materials and techniques and structural elements among existing and new built. The technological intervention was designed in this way, with LCA analysis and careful selection of the technologies to operate and materials to use, and structural study by means of taylor made decisions and the development of an operational concept. Particular attention has been given to the delicate consolidation of stone buildings and static verification of the works proposed. The research then proceeded in recovery in a "sustainable" through system choices related to the functions established and sizing a cogeneration plant biomass that allows the disposal of waste materials of olive oil production. The goal is to illustrate through the case a possible method of intervention that involves a rebirth and a reverse of trend, starting from the region's potential and the innovative tools available in the building.

La tesi s’inserisce nel dibattito sulle problematiche di recupero e rifunzionalizzazione dei piccoli borghi antichi arroccati lungo le sponde del Lario che, per vari motivi, hanno perso nel tempo importanza subendo in parallelo un calo demografico e, in molti casi, l’abbandono. Oggetto della tesi è il borgo di Mandonico, una piccola frazione situata sulle pendici dell’alto Lario, nel territorio del Comune di Dorio, tra Colico e Dervio. Il progetto di recupero si è sviluppato a partire da una approfondita conoscenza dell’oggetto di studio e del suo contesto. L’analisi “a cannocchiale” ha permesso di avere una visione completa dell’oggetto di studio, prima a larga scala in tutto il territorio della zona dell’alto lago, poi a livello comunale per arrivare infine a focalizzare l’attenzione su Mandonico e sulle singole case. Le basi del progetto si sono realizzate quindi tramite uno studio approfondito dello stato di fatto, attraverso la conoscenza delle tecniche edilizie consolidate in queste aree, l’uso selettivo dei materiali e lo stato di conservazione dei fabbricati. A riguardo è stata condotta una campagna di rilievo che ha coinvolto i tredici edifici facenti parte del borgo, con conseguente catalogazione degli elementi distintivi degli stessi e del contesto in cui essi son inseriti. L’agglomerato di case oggi risulta fatiscente, notevolmente ridimensionato rispetto all’epoca d’origine medioevale, e sopravvive a stento grazie all’allevamento ovino e le sporadiche visite dei proprietari delle abitazioni. L’idea di ridare nuova vita all’abitato mira a un risultato concreto che va oltre al mero recupero del costruito diffuso, e si fonda sulla possibilità di soddisfare le esigenze locali di carattere economico e sociale prendendo spunto anche dalla storia e dalle tradizioni. A riguardo si sono quindi ricercate le iniziative promosse dalle istituzioni, interrogati gli abitanti di Dorio con questionari per comprendere preferenze e interessi e ipotizzato una distribuzione delle destinazioni d’uso con stima della fattibilità economica della nuova proposta di offerta. Entro il Nuovo Borgo di Mandonico è stato quindi pensato un albergo diffuso dotato di un’ampia offerta di servizi quali centro benessere, centro polifunzionale e ristorazione agrituristica con produzione locale di olio proveniente da un frantoio progettato nelle vicinanze dell’abitato. Questo mutamento ha comportato l’inserimento entro al pendio di edifici di nuova costruzione in simbiosi con l’esistente ma assestanti, così voluti al fine di marcare in maniera significativa l’avvenuta metamorfosi. Il cambiamento del tipo di utenza e delle destinazioni d’uso, non ha trascurato inoltre il problema della compatibilità: in ambito fisico, tra materiali tradizionali e tecniche innovative e strutturale, tra elementi preesistenti e nuovo costruito. A riguardo è stata quindi progettato l’intervento tecnologico, con analisi LCA e scelta accurata delle tecnologie da operare e dei materiali da usare, e strutturale per mezzo dello studio di scelte ad hoc e sviluppo di un metodo operativo. Particolare attenzione è stata rivolta al delicato consolidamento degli edifici in pietra e alla verifica statica degli interventi ipotizzati. Si è quindi proceduto nel recupero in maniera “sostenibile”, tramite scelte impiantistiche correlate alle funzioni insediate e dimensionando un impianto di cogenerazione biomassa che permette lo smaltimento delle materie di scarto della produzione olearie. L’obiettivo è di illustrare tramite il caso in esame un possibile metodo d’intervento che comporti una rinascita e un’inversione di tendenza, partendo dalle potenzialità del territorio e dagli strumenti innovativi disponibili in ambito edilizio.

Ripensare Mandonico. Modello di recupero di un piccolo agglomerato diffuso

CORBELLA, SIMONETTA
2013/2014

Abstract

The thesis was part of the debate on the issues of recovery and reutilization of small ancient villages perched along the shores of the Lario lake which, for various reasons, have lost importance over time in parallel undergoing a demographic decline and, in many cases, abandonment. Mandonico village, a little village situated between Dorio, Colico and Dervio, is the object of this research. The study began from a total survey of the whole lake area to move then to analyze all villages and finally to focus on Mandonico town and its single houses. The first step of the project was a study regarding the knowledge of ancient building techniques and use of material at the time the village was build. A conglomerate of three houses had been used to take distinctive elements and analyze landscape where they were built. Now, at our days the village looks downsize and crumbling compared to Medioevo origin and still alive due to the animal farm on site and some visit of house owners. The idea to recover the village is becoming real in order not only to save the town but to enrich the habitants with their own instruments. The new offer available after the works will be composed by a SPA, a multiuse centre with a restaurant offering local food, local oil produced on site in a oil mill projected in settlement proximity. This mutation will add new units in connection with the old ones built with new technologies to mark significantly the metamorphosis. The change in the type of user and the intended use, has also neglected the problem of compatibility: in physics, including traditional materials and techniques and structural elements among existing and new built. The technological intervention was designed in this way, with LCA analysis and careful selection of the technologies to operate and materials to use, and structural study by means of taylor made decisions and the development of an operational concept. Particular attention has been given to the delicate consolidation of stone buildings and static verification of the works proposed. The research then proceeded in recovery in a "sustainable" through system choices related to the functions established and sizing a cogeneration plant biomass that allows the disposal of waste materials of olive oil production. The goal is to illustrate through the case a possible method of intervention that involves a rebirth and a reverse of trend, starting from the region's potential and the innovative tools available in the building.
VIVIAN, AMALIA
AMIGONI, CHRISTIAN
ING VI - Scuola di Ingegneria Edile-Architettura
2-ott-2014
2013/2014
La tesi s’inserisce nel dibattito sulle problematiche di recupero e rifunzionalizzazione dei piccoli borghi antichi arroccati lungo le sponde del Lario che, per vari motivi, hanno perso nel tempo importanza subendo in parallelo un calo demografico e, in molti casi, l’abbandono. Oggetto della tesi è il borgo di Mandonico, una piccola frazione situata sulle pendici dell’alto Lario, nel territorio del Comune di Dorio, tra Colico e Dervio. Il progetto di recupero si è sviluppato a partire da una approfondita conoscenza dell’oggetto di studio e del suo contesto. L’analisi “a cannocchiale” ha permesso di avere una visione completa dell’oggetto di studio, prima a larga scala in tutto il territorio della zona dell’alto lago, poi a livello comunale per arrivare infine a focalizzare l’attenzione su Mandonico e sulle singole case. Le basi del progetto si sono realizzate quindi tramite uno studio approfondito dello stato di fatto, attraverso la conoscenza delle tecniche edilizie consolidate in queste aree, l’uso selettivo dei materiali e lo stato di conservazione dei fabbricati. A riguardo è stata condotta una campagna di rilievo che ha coinvolto i tredici edifici facenti parte del borgo, con conseguente catalogazione degli elementi distintivi degli stessi e del contesto in cui essi son inseriti. L’agglomerato di case oggi risulta fatiscente, notevolmente ridimensionato rispetto all’epoca d’origine medioevale, e sopravvive a stento grazie all’allevamento ovino e le sporadiche visite dei proprietari delle abitazioni. L’idea di ridare nuova vita all’abitato mira a un risultato concreto che va oltre al mero recupero del costruito diffuso, e si fonda sulla possibilità di soddisfare le esigenze locali di carattere economico e sociale prendendo spunto anche dalla storia e dalle tradizioni. A riguardo si sono quindi ricercate le iniziative promosse dalle istituzioni, interrogati gli abitanti di Dorio con questionari per comprendere preferenze e interessi e ipotizzato una distribuzione delle destinazioni d’uso con stima della fattibilità economica della nuova proposta di offerta. Entro il Nuovo Borgo di Mandonico è stato quindi pensato un albergo diffuso dotato di un’ampia offerta di servizi quali centro benessere, centro polifunzionale e ristorazione agrituristica con produzione locale di olio proveniente da un frantoio progettato nelle vicinanze dell’abitato. Questo mutamento ha comportato l’inserimento entro al pendio di edifici di nuova costruzione in simbiosi con l’esistente ma assestanti, così voluti al fine di marcare in maniera significativa l’avvenuta metamorfosi. Il cambiamento del tipo di utenza e delle destinazioni d’uso, non ha trascurato inoltre il problema della compatibilità: in ambito fisico, tra materiali tradizionali e tecniche innovative e strutturale, tra elementi preesistenti e nuovo costruito. A riguardo è stata quindi progettato l’intervento tecnologico, con analisi LCA e scelta accurata delle tecnologie da operare e dei materiali da usare, e strutturale per mezzo dello studio di scelte ad hoc e sviluppo di un metodo operativo. Particolare attenzione è stata rivolta al delicato consolidamento degli edifici in pietra e alla verifica statica degli interventi ipotizzati. Si è quindi proceduto nel recupero in maniera “sostenibile”, tramite scelte impiantistiche correlate alle funzioni insediate e dimensionando un impianto di cogenerazione biomassa che permette lo smaltimento delle materie di scarto della produzione olearie. L’obiettivo è di illustrare tramite il caso in esame un possibile metodo d’intervento che comporti una rinascita e un’inversione di tendenza, partendo dalle potenzialità del territorio e dagli strumenti innovativi disponibili in ambito edilizio.
Tesi di laurea Magistrale
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