Conoscere, studiare, ammirare il paesaggio, la vegetazione, la fauna, come ogni cultura (passata o presente) sono le prerogative del turismo ecologico, anche detto ecoturismo.Tuttavia nei luoghi montani o, dove la pianura si fonde con la collina, l’abbandono, lo spopolamento e le politiche territoriali non sempre vincenti hanno lasciato un futuro incerto. Secoli di povertà, mancato decollo industriale, progressivo deperimento demografico hanno però anche preservato alcuni aspetti peculiari sfuggendo così alla schizofrenica urbanizzazione che ha deturpato in questi ultimi anni il fondovalle. L’alta Val Trebbia si trova nella provincia di Piacenza, si estende lungo tutto il corso del fiume omonimo e si snoda per circa 110 km. Il tratto sicuramente più panoramico è quello tra Bobbio e Confiente. Un corridoio naturale verso il Mediterraneo percorribile grazie alla strada statale 45. Voluta da Napoleone Bonaparte, “Route 212 de Gênes à Plaisance”, unisce Piacenza a Genova con un tracciato difficile e tortuoso che si affaccia al fiume seguendo la forma del paesaggio offrendo scenari speciali. Oggi l’asse originale ha subito forti mutazioni e pesanti interventi di rifacimento, come la costruzione di monumentali viadotti. La proposta si inserisce all’interno di una strategia di interventi puntuali che hanno come spina d’orsale la strada statale 45, ipotizzando punti di vista, edifici di servizio e informazione approfondendo un tema progettuale. L’area scelta per lo sviluppo del progetto si trova nei pressi della confluenza dei fiumi Aveto e Trebbia, dove sorge la casa cantoniera di Confiente. Un edificio a servizio della valle per offrire ospitalità, informazione e osservazione ai visitatori. La modalità di esporre la proposta è essa stessa tema di progetto. L’allestimento di una mostra temporanea è occasione per riflettere e mostrare in maniera efficace i contenuti trattati. Le dimensioni ridotte dei contributi fanno sì che la mostra possa essere facilmente smontata e riallestita in un altro luogo. L’obbiettivo di questa tesi è di mostrare un possibile sviluppo, un’alternativa che possa originare nuove valenze pubbliche rileggendo i ruoli delle infrastrutture e i nodi d’interferenza tra i sistemi di mobilità e gli elementi naturali.

Alta Val Trebbia. Un progetto per l'informazione e l'accoglienza in un paesaggio d'eccezione

PERANI, EDOARDO
2013/2014

Abstract

Conoscere, studiare, ammirare il paesaggio, la vegetazione, la fauna, come ogni cultura (passata o presente) sono le prerogative del turismo ecologico, anche detto ecoturismo.Tuttavia nei luoghi montani o, dove la pianura si fonde con la collina, l’abbandono, lo spopolamento e le politiche territoriali non sempre vincenti hanno lasciato un futuro incerto. Secoli di povertà, mancato decollo industriale, progressivo deperimento demografico hanno però anche preservato alcuni aspetti peculiari sfuggendo così alla schizofrenica urbanizzazione che ha deturpato in questi ultimi anni il fondovalle. L’alta Val Trebbia si trova nella provincia di Piacenza, si estende lungo tutto il corso del fiume omonimo e si snoda per circa 110 km. Il tratto sicuramente più panoramico è quello tra Bobbio e Confiente. Un corridoio naturale verso il Mediterraneo percorribile grazie alla strada statale 45. Voluta da Napoleone Bonaparte, “Route 212 de Gênes à Plaisance”, unisce Piacenza a Genova con un tracciato difficile e tortuoso che si affaccia al fiume seguendo la forma del paesaggio offrendo scenari speciali. Oggi l’asse originale ha subito forti mutazioni e pesanti interventi di rifacimento, come la costruzione di monumentali viadotti. La proposta si inserisce all’interno di una strategia di interventi puntuali che hanno come spina d’orsale la strada statale 45, ipotizzando punti di vista, edifici di servizio e informazione approfondendo un tema progettuale. L’area scelta per lo sviluppo del progetto si trova nei pressi della confluenza dei fiumi Aveto e Trebbia, dove sorge la casa cantoniera di Confiente. Un edificio a servizio della valle per offrire ospitalità, informazione e osservazione ai visitatori. La modalità di esporre la proposta è essa stessa tema di progetto. L’allestimento di una mostra temporanea è occasione per riflettere e mostrare in maniera efficace i contenuti trattati. Le dimensioni ridotte dei contributi fanno sì che la mostra possa essere facilmente smontata e riallestita in un altro luogo. L’obbiettivo di questa tesi è di mostrare un possibile sviluppo, un’alternativa che possa originare nuove valenze pubbliche rileggendo i ruoli delle infrastrutture e i nodi d’interferenza tra i sistemi di mobilità e gli elementi naturali.
SFORZA FOGLIANI, GIANMARIA
ARC I - Scuola di Architettura e Società
1-ott-2014
2013/2014
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/95484