Le aziende mostrano un trend crescente a delocalizzare in paesi esteri alcune attività a basso e ad alto valore aggiunto. Questo fenomeno è noto con il termine di offshoring ed è iniziato negli anni ’60 con la delocalizzazione di attività produttive, per poi evolversi ad altre funzioni aziendali. Nella letteratura un argomento molto discusso è quello della governance, cioè la modalità con cui le aziende approcciano nuovi mercati. Questa tesi cerca di trovare una risposta a tre importanti questioni discusse in letteratura: 1) la relazione fra il rischio della qualità del servizio e la governance; 2) se l’outsourcing sia una possibile alternativa manageriale per mitigare il rischio della differenza culturale; 3) quale correlazione vi sia fra il rischio del turnover e la governance. Il database utilizzato è quello dell’Offshoring Research Network, che tramite un questionario dettagliato monitora il fenomeno dell’offshoring di funzioni aziendali a livello internazionale. Il campione considerato è formato da 943 imprese che al tempo della compilazione stavano valutando l’implementazione di progetti di offshoring e che quindi potessero fornire una corretta valutazione del rischio percepito nel momento in cui le decisioni di governance erano appena state prese. Nell’analisi empirica si sono costruiti tre modelli con lo scopo di rispondere alle domande di ricerca e grazie ad essi emerge che i rischi valutati risultano statisticamente significativi. Ne consegue che all’aumentare della percezione del rischio di perdita della qualità del servizio l’outsourcing è la scelta di governance mediamente preferita dai managers, mentre all’incremento del rischio di turnover si tende a scegliere la governance di tipo captive offshoring. Si dimostrerà inoltre che l’outsourcing non è la governance adottata con un elevato rischio di differenza culturale dei dipendenti, in linea con i risultati della letteratura che però considerano indici di distanza culturale e non misure percepite. Questa tesi contribuisce a comprendere la micro-fondazione delle decisioni aziendali, in cui le scelte sono spesso frutto del rischio percepito dai decision maker piuttosto che da valutazioni oggettive.
Fattori di rischio e scelte di governance in un progetto offshoring
USUELLI, ALEKSEI FILIPPO
2013/2014
Abstract
Le aziende mostrano un trend crescente a delocalizzare in paesi esteri alcune attività a basso e ad alto valore aggiunto. Questo fenomeno è noto con il termine di offshoring ed è iniziato negli anni ’60 con la delocalizzazione di attività produttive, per poi evolversi ad altre funzioni aziendali. Nella letteratura un argomento molto discusso è quello della governance, cioè la modalità con cui le aziende approcciano nuovi mercati. Questa tesi cerca di trovare una risposta a tre importanti questioni discusse in letteratura: 1) la relazione fra il rischio della qualità del servizio e la governance; 2) se l’outsourcing sia una possibile alternativa manageriale per mitigare il rischio della differenza culturale; 3) quale correlazione vi sia fra il rischio del turnover e la governance. Il database utilizzato è quello dell’Offshoring Research Network, che tramite un questionario dettagliato monitora il fenomeno dell’offshoring di funzioni aziendali a livello internazionale. Il campione considerato è formato da 943 imprese che al tempo della compilazione stavano valutando l’implementazione di progetti di offshoring e che quindi potessero fornire una corretta valutazione del rischio percepito nel momento in cui le decisioni di governance erano appena state prese. Nell’analisi empirica si sono costruiti tre modelli con lo scopo di rispondere alle domande di ricerca e grazie ad essi emerge che i rischi valutati risultano statisticamente significativi. Ne consegue che all’aumentare della percezione del rischio di perdita della qualità del servizio l’outsourcing è la scelta di governance mediamente preferita dai managers, mentre all’incremento del rischio di turnover si tende a scegliere la governance di tipo captive offshoring. Si dimostrerà inoltre che l’outsourcing non è la governance adottata con un elevato rischio di differenza culturale dei dipendenti, in linea con i risultati della letteratura che però considerano indici di distanza culturale e non misure percepite. Questa tesi contribuisce a comprendere la micro-fondazione delle decisioni aziendali, in cui le scelte sono spesso frutto del rischio percepito dai decision maker piuttosto che da valutazioni oggettive.File | Dimensione | Formato | |
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