«Abitare da ricercatori» è un titolo che cerca di raccontare, in estrema sintesi, la genesi, il processo e lo svolgimento di ogni aspetto di questa tesi. Si apre con concetto vasto quanto fondamentale: «abitare», abitare come risiedere, stare, occupare, usare uno spazio riparato dalle intemperie e dal mondo esterno al fine di poter svolgere le proprie funzioni essenziali (dormire-lavarsi-mangiare), quindi come sinonimo di «riparo», o di semplice industrializzazione di una «tana» naturale. Ma abitare anche come «avere un posto», un posto che sia proprio, un «luogo del vivere», possibilmente «felice» poiché identificativo dal punto di vista esistenziale. «… da ricercatori» invece determina lo scopo di tale luogo, e ancor prima mette in evidenza la necessità di esplicitare tale destinatario, la rilevanza che possiede, tanto da stimolare uno studio dell’abitare ad hoc. Il progetto prende spunto da una richiesta reale fatta nei mesi precedenti da Federlegno e il Politecnico di Milano che hanno indetto un concorso di idee per la progettazione di una residenza temporanea per ricercatori e visiting professors (il Temporary Housing) sita in uno porzione tra il campus Bonardi, l’istituto Besta e l’università Statale. Il Temporary Housing ha come obiettivo quello di diventare parte integrande del quartiere Città Studi, sede e simbolo della comunità scientifica della città di Milano, e di assumerne il ruolo di riferimento, sia nella promulgazione di servizi, sia nelle caratteristiche progettuali (compositive e tecnologiche). Lo scopo è la progettazione di un luogo che, oltre ad assolvere le normali funzioni residenziali (dormire, mangiare, studiare, tempo libero), sia fautore di un benessere abitativo tale da incrementare l’entusiasmo e la produttività dei suoi fruitori. Inoltre sia favorevole alla socialità, alla collaborazione e alla creazioni di gruppi di persone e di menti che aumentino le capacità innovative di ogni componente.
Abitare da ricercatori. Progetto di una residenza temporanea per ricercatori e visiting professors nella Città degli Studi di Milano
MELONI, MARINA
2013/2014
Abstract
«Abitare da ricercatori» è un titolo che cerca di raccontare, in estrema sintesi, la genesi, il processo e lo svolgimento di ogni aspetto di questa tesi. Si apre con concetto vasto quanto fondamentale: «abitare», abitare come risiedere, stare, occupare, usare uno spazio riparato dalle intemperie e dal mondo esterno al fine di poter svolgere le proprie funzioni essenziali (dormire-lavarsi-mangiare), quindi come sinonimo di «riparo», o di semplice industrializzazione di una «tana» naturale. Ma abitare anche come «avere un posto», un posto che sia proprio, un «luogo del vivere», possibilmente «felice» poiché identificativo dal punto di vista esistenziale. «… da ricercatori» invece determina lo scopo di tale luogo, e ancor prima mette in evidenza la necessità di esplicitare tale destinatario, la rilevanza che possiede, tanto da stimolare uno studio dell’abitare ad hoc. Il progetto prende spunto da una richiesta reale fatta nei mesi precedenti da Federlegno e il Politecnico di Milano che hanno indetto un concorso di idee per la progettazione di una residenza temporanea per ricercatori e visiting professors (il Temporary Housing) sita in uno porzione tra il campus Bonardi, l’istituto Besta e l’università Statale. Il Temporary Housing ha come obiettivo quello di diventare parte integrande del quartiere Città Studi, sede e simbolo della comunità scientifica della città di Milano, e di assumerne il ruolo di riferimento, sia nella promulgazione di servizi, sia nelle caratteristiche progettuali (compositive e tecnologiche). Lo scopo è la progettazione di un luogo che, oltre ad assolvere le normali funzioni residenziali (dormire, mangiare, studiare, tempo libero), sia fautore di un benessere abitativo tale da incrementare l’entusiasmo e la produttività dei suoi fruitori. Inoltre sia favorevole alla socialità, alla collaborazione e alla creazioni di gruppi di persone e di menti che aumentino le capacità innovative di ogni componente.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/96301