Abstract Le città europee del Ventunesimo secolo devono fare i conti con il problema del cambiamento: le persone, le collettività e le culture che le abitano hanno bisogni sempre più vari e differenti. Si pone non solo il problema di dare risposte adeguate, ma anche di creare una cornice ove differenti culture e punti di vista possano confrontarsi e integrarsi. Dopo aver sperimentato, nelle sue diverse fasi storiche, l’oppressione, i totalitarismi, la distruzione e la separazione, Berlino è diventata, negli ultimi venti anni, un’importantissima sede di innovazione urbanistica e progettuale, di cui , le relazioni fra “passati” e presente sono parte integrante. Gli ultimi anni, conseguenti alla caduta del Muro e alla riunificazione della città, sono stati così caratterizzati da intrecci particolari fra la strategia del recupero e la strategia della innovazione, fra la risignificazione dell’esistente e l’edificazione ex novo. In secondo luogo si è trattato di reinterpretare la zona degradata attorno al Muro, trasformandola da barriera e vicolo cieco in nuova area di scambi e di flussi: è questo il senso delle ricostruzioni di Potsdamer Platz e della Friedrichstrasse, come pure dei quartieri delle ambasciate e di alcune zone di Kreuzberg. Proprio le vicende che hanno coinvolto il distretto unificato di Friedrichshain-Kreuzberg, costituiscono la premessa per lo sviluppo del mio lavoro di tesi che, partendo da un'analisi morfologica dei quartieri in questione e non solo, indaga le politiche di governance dell'amministrazione pubblica nella pianificazione urbana, volte al recupero di un grande vuoto, in cui interessi pubblici e privati di una società a capitale misto, stanno sconvolgendo l'equilibrio e la composizione di un'area peculiare per la sua multiculturalità, generatrice di diversità culturali che convivono magnificamente. Dopo aver analizzato i ruoli e le motivazioni delle parti in gioco, si propone un progetto alternativo a livello di masterplan, data l'estensione dell'area in questione, che in modo molto concreto, cerchi di rispondere ai bisogni e alle richieste degli attori coinvolti, cercando di rispettare al meglio la peculiarità del luogo e le preesistenze, e attingendo ad un'infinita gamma di varietà tipologiche riconoscibili nei substrati del tessuto urbano berlinese. Naturalmente l’apporto delle nuove edificazioni coinvolge tutto lo spazio urbano, nel quale le narrazioni costituite dall’accostamento di innovazioni e di conservazioni sono assai varie e diversificate, creando un tessuto ricco di stratificazioni e di contrasti. In molti dei nuovi panorami urbani berlinesi, dunque, la futuribilità delle estetiche e dei materiali si accompagna, in maniera complementare, alla persistenza di paesaggi simbolici e culturali dalle lontane origini. E praticamente in tutti questi panorami sorge il problema di integrare segni e memorie di disparate origini con nuove coerenze progettuali. E' la sfida.

Berlin Spreeraum : a clash of ecologies

GUARASCIO, FRANCESCA
2009/2010

Abstract

Abstract Le città europee del Ventunesimo secolo devono fare i conti con il problema del cambiamento: le persone, le collettività e le culture che le abitano hanno bisogni sempre più vari e differenti. Si pone non solo il problema di dare risposte adeguate, ma anche di creare una cornice ove differenti culture e punti di vista possano confrontarsi e integrarsi. Dopo aver sperimentato, nelle sue diverse fasi storiche, l’oppressione, i totalitarismi, la distruzione e la separazione, Berlino è diventata, negli ultimi venti anni, un’importantissima sede di innovazione urbanistica e progettuale, di cui , le relazioni fra “passati” e presente sono parte integrante. Gli ultimi anni, conseguenti alla caduta del Muro e alla riunificazione della città, sono stati così caratterizzati da intrecci particolari fra la strategia del recupero e la strategia della innovazione, fra la risignificazione dell’esistente e l’edificazione ex novo. In secondo luogo si è trattato di reinterpretare la zona degradata attorno al Muro, trasformandola da barriera e vicolo cieco in nuova area di scambi e di flussi: è questo il senso delle ricostruzioni di Potsdamer Platz e della Friedrichstrasse, come pure dei quartieri delle ambasciate e di alcune zone di Kreuzberg. Proprio le vicende che hanno coinvolto il distretto unificato di Friedrichshain-Kreuzberg, costituiscono la premessa per lo sviluppo del mio lavoro di tesi che, partendo da un'analisi morfologica dei quartieri in questione e non solo, indaga le politiche di governance dell'amministrazione pubblica nella pianificazione urbana, volte al recupero di un grande vuoto, in cui interessi pubblici e privati di una società a capitale misto, stanno sconvolgendo l'equilibrio e la composizione di un'area peculiare per la sua multiculturalità, generatrice di diversità culturali che convivono magnificamente. Dopo aver analizzato i ruoli e le motivazioni delle parti in gioco, si propone un progetto alternativo a livello di masterplan, data l'estensione dell'area in questione, che in modo molto concreto, cerchi di rispondere ai bisogni e alle richieste degli attori coinvolti, cercando di rispettare al meglio la peculiarità del luogo e le preesistenze, e attingendo ad un'infinita gamma di varietà tipologiche riconoscibili nei substrati del tessuto urbano berlinese. Naturalmente l’apporto delle nuove edificazioni coinvolge tutto lo spazio urbano, nel quale le narrazioni costituite dall’accostamento di innovazioni e di conservazioni sono assai varie e diversificate, creando un tessuto ricco di stratificazioni e di contrasti. In molti dei nuovi panorami urbani berlinesi, dunque, la futuribilità delle estetiche e dei materiali si accompagna, in maniera complementare, alla persistenza di paesaggi simbolici e culturali dalle lontane origini. E praticamente in tutti questi panorami sorge il problema di integrare segni e memorie di disparate origini con nuove coerenze progettuali. E' la sfida.
ARC I - Facolta' di Architettura e Società
20-dic-2010
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/9643