Project of a historical architecture. Sanctuary of Fàtima

The thesis is part of a wider research framework, ideal continuation from the work of engraving Entwurff Einer Architectur Historischen published by JB Fischer von Erlach in 1721. The attempt to apply the Fischer’s method to a collection of contemporary mass events would be instrumental to return to observing in architectural terms a group of phenomena which, although largely ignored by Modern Architecture, the post-secular society [Habermas, 2002] has not entirely erased. These events have in common their collective nature, the large-scale and the importance of the ritual as the permanent and conserving element of myth. The thesis is focused on the Sanctuary of Fàtima which, with the ability to converge 4.000.000 people a year, is the largest place of worship in Portugal and one of the most important reference point of the Marian cult in the world. In the first part a direct survey on the site during the days of peak flow of the year (the Anniversary of the Apparition, 12th-13th of May) was preparatory to the understanding of the functioning of the Sanctuary as a complex ritual machine and to redact a video-photographic documentation of his elaborate gestural choreography. The second part is the analytical body of the research and explores through different diagrams the interaction between the Sanctuary and its historical, geographical and urban context. Through some accurate flow diagrams is portrayed the set of secred movements in order to describe the maximum permitted performance of the Sanctuary. The third and final part is an attempted to re-develop a project (in Fischer’s terms) for the Sanctuary of Fatima which arises entirely from the sacred movements; researching the contrast between the particular and the universal through a more intimate relationship between the architecture and rituals, abide by the precise and profound sense of the liturgical action. The project will have the formal ambition to interact and influence the wider urban context: the prayer areas are therefore complemented with an accurate set of spaces that can serve the community in all its logistical needs.

La tesi si inserisce in un quadro di ricerca più ampio, ideale proseguimento dell'opera incisoria Entwurff Einer Historischen Architectur pubblicata da J. B. Fischer von Erlach nel 1721. Il tentativo di applicare il metodo di Fischer ad una raccolta di eventi di massa contemporanei è strumentale al ritorno ad osservare “architettonicamente” un gruppo di fenomeni che, sebbene largamente ignorati dall'Architettura Moderna, la società post-secolare [Habermas] non ha interamente rimosso. Questi fenomeni sono accomunati dalla loro natura collettiva, dalla larga scala e dall'importanza del rituale come elemento permanente e conservativo del mito. La tesi si concentra sul Santuario di Fàtima che, con la capacità di attirare 4.000.000 persone l’anno, rappresenta il maggiore luogo di culto del Portogallo e uno dei più importanti punti di riferimento del culto mariano nel mondo. Nella prima parte un'indagine diretta sul luogo, in occasione dei giorni di massima affluenza dell'anno (Anniversario dell'Apparizione, 12-13 Maggio) è stata propedeutica alla comprensione del funzionamento del Santuario come complessa macchina rituale e alla documentazione video-fotografica della sua elaborata coreografia gestuale. La seconda parte riguarda il corpo analitico della ricerca ed indaga attraverso differenti diagrammi l'interazione tra il Santuario e il suo contesto storico, geografico e urbano. Si analizzerà, attraverso precisi diagrammi di flusso, l'insieme delle azioni sacre nell'intento di descrivere la massima performance rituale permessa dal Santuario. Nella terza ed ultima parte si tenterà, utilizzando il metodo di Fischer, di ri-sviluppare un progetto per il Santuario di Fàtima che sorga interamente dall'azione sacra; ricercando quindi il contrasto tra particolare ed universale attraverso una relazione più intima tra l'architettura e gli oggetti del rito, nel senso preciso e profondo dell'azione liturgica. Il progetto avrà l'ambizione formale di interagire ed influenzare il più vasto contesto urbano: le aree dedicate al culto sono pertanto integrate da un accurato insieme di spazi in grado di servire la comunità in tutte le sue necessità logistiche