Buenos Aires è una città che lungo il XX secolo ha subito una delle più grandi esplosioni demografiche nella storia della modernità. Tale fenomeno è dovuto alle numerose migrazioni, dall’Europa in un primo momento e, successivamente, dalle altre zone più periferiche dell’Argentina. Differentemente da altri insediamenti urbani, la capi- tale argentina non è riuscita in un sufficiente adeguamento dei pro- pri servizi; tale fattore, unito ad una progressiva indifferenza e non curanza del problema, ha portato alla conformazione odierna delle Villas Miserias. Il termine Villa Miseria si riferisce ad un abitato informale sorto prin- cipalmente accanto a corsi d’acqua e aree industriali, presenti in gran numero nell’area meridionale di Buenos Aires. Le suddette aree ur- bane non sono una prerogativa della terra argentina, bensì assumono nel resto dell’America Latina numerosi altri nominativi: dalle Favelas brasiliane, passando per le Barriadas del Perù, fino ai Ranchos nelle terre venezuelane. Lo scopo del presente lavoro di tesi consiste nel mostrare la possi- bilità di rigenerazione degli abitati informali: ciò è possibile tramite una strategia a diverse scale che tenga conto della totalità del luogo specifico e delle caratteristiche spaziali e storiche che lo contraddis- tinguono e ne condizionano la conformazione. Tale proposta è stata introdotta in tempi molto recenti da alcuni architetti latinoamericani: tra i più noti spiccano i nomi di J. M. Jaregui e J. Fernandez Castro. In particolare, il programma che questi architetti intraprendono, con- siste nell’introdurre interventi di carattere pubblico, puntuali, che pos- sano rappresentare un riferimento per la comunità. In questo progetto di tesi si è scelto di sostenere e approfondire la metodologia particolare adottata dai due architetti operanti in America Latina; più precisamente, si è deciso di analizzare e riqualifi- care Villa 3, situata nelle zone meridionali della capitale argentina. Il presente lavoro è stato possibile grazie al periodo di collaborazione - della durata di dieci mesi - svoltosi presso l’Università di Buenos Aires, durante il quale fondamentale è risultato il contributo del professor J. Fernandez Castro, primo promotore argentino del progetto di questa metodologia. Villa 3 è un particolare abitato informale, ubicato in una posizione privilegiata rispetto ad altre villas portene, principalmente per due motivi: da un lato incide la stretta vicinanza con il sistema di trasporti metropolitano, dall’altro è nettamente favorevole la particolare con- formazione strutturale, la quale conferisce una maggiore regolarità rispetto alla maggioranza degli altri casi, in cui a prevalere è l’estrema complessità topografica. Rispetto ad altri esempi, Villa 3 risulta essere un caso interessante in quanto, negli anni ’60, è stata completamente distrutta dalla dittatura militare, in modo da poterla sostituire con un parco di divertimenti, con la conseguente forzata emigrazione degli abitanti in strutture popolari adiacenti. A causa di questa distruzione, un decennio dopo si assiste ad una completa ricostruzione dell’intero abitato informale, rendendo Villa 3 un caso studiato e degno di nota. La Villa si colloca oggi in un’area relativamente verde in prossimità del Parque In- doamericano; allo stesso tempo si assiste però alla ossimorica presen- za dell’adiacente autostrada “La Campora”, che di certo contribuisce a rendere ancor più inusuale la topografia del luogo. Inoltre, a sud della Villa, si trovano ad oggi i complessi residenziali popolari costruiti negli anni ’60, insieme al parco di divertimenti denominato “Parque de la Ciudad”. Nello specifico, il progetto elaborato in questa tesi tratta della volontà di inserire uno spazio pubblico con funzione educativa e ricreativa, collocato in una posizione strategica per l’intero quartiere in quanto posizionato in un ipotetico centro di espansione della stessa Villa e vicino alla linea tranviaria del Premetro. La proposta progettuale cerca di integrarsi al massimo grado con il contesto architettonico della Villa e si basa principalmente sulle precedenti analisi svolte direttamente sul campo. Tale proposta, inoltre, assume una rilevanza anche per la profonda integrazione con le principali peculiarità dell’architettura latinoamericana, analizzate e studiate attraverso il lavoro svolto presso lo studio dell’architetto Clorindo Testa. Il progetto si compone quindi di una struttura che tiene conto, da un lato, delle preesistenze e, dall’altro, introduce quattro aree adibite rispettivamente a mercato, scuola, verde pubblico e area agricola; si osserva in ciò una netta predominanza dell’edificio scolastico sugli altri ambienti, dovuta alla sua imponenza fisica. Lo spazio pubblico dell’intero complesso si pone l’obiettivo di rispondere alle esigenze di tutta la comunità dei villeros e non solo, arriva ad assolvere una funzione essenziale per l’intera città, rappresentando una possibilità concreta per una maggiore coesione sociale. L’incontro diretto con i vari aspetti sociali inerenti agli abitati informali si è reso possibile unicamente tramite una conoscenza diretta dell’area e dei villeros: du- rante i dieci mesi di permanenza, è stato possibile conoscere appieno il luogo grazie all’attività di volontariato svolta presso la Villa. Il progetto di tesi, nella sua complessità, non si propone di risolvere nell’immediato il problema delle Villas Miserias, ma intende innescare un processo di miglioramento e rigenerazione futura tale da indurre un uso comune degli spazi pubblici proposti, unito strettamente all’integrazione dell’abitato informale con la città.

Empezando desde el esistente. Un nuovo spazio pubblico per un abitato informale a Buenos Aires

DE CONTO, CHIARA MARIA
2013/2014

Abstract

Buenos Aires è una città che lungo il XX secolo ha subito una delle più grandi esplosioni demografiche nella storia della modernità. Tale fenomeno è dovuto alle numerose migrazioni, dall’Europa in un primo momento e, successivamente, dalle altre zone più periferiche dell’Argentina. Differentemente da altri insediamenti urbani, la capi- tale argentina non è riuscita in un sufficiente adeguamento dei pro- pri servizi; tale fattore, unito ad una progressiva indifferenza e non curanza del problema, ha portato alla conformazione odierna delle Villas Miserias. Il termine Villa Miseria si riferisce ad un abitato informale sorto prin- cipalmente accanto a corsi d’acqua e aree industriali, presenti in gran numero nell’area meridionale di Buenos Aires. Le suddette aree ur- bane non sono una prerogativa della terra argentina, bensì assumono nel resto dell’America Latina numerosi altri nominativi: dalle Favelas brasiliane, passando per le Barriadas del Perù, fino ai Ranchos nelle terre venezuelane. Lo scopo del presente lavoro di tesi consiste nel mostrare la possi- bilità di rigenerazione degli abitati informali: ciò è possibile tramite una strategia a diverse scale che tenga conto della totalità del luogo specifico e delle caratteristiche spaziali e storiche che lo contraddis- tinguono e ne condizionano la conformazione. Tale proposta è stata introdotta in tempi molto recenti da alcuni architetti latinoamericani: tra i più noti spiccano i nomi di J. M. Jaregui e J. Fernandez Castro. In particolare, il programma che questi architetti intraprendono, con- siste nell’introdurre interventi di carattere pubblico, puntuali, che pos- sano rappresentare un riferimento per la comunità. In questo progetto di tesi si è scelto di sostenere e approfondire la metodologia particolare adottata dai due architetti operanti in America Latina; più precisamente, si è deciso di analizzare e riqualifi- care Villa 3, situata nelle zone meridionali della capitale argentina. Il presente lavoro è stato possibile grazie al periodo di collaborazione - della durata di dieci mesi - svoltosi presso l’Università di Buenos Aires, durante il quale fondamentale è risultato il contributo del professor J. Fernandez Castro, primo promotore argentino del progetto di questa metodologia. Villa 3 è un particolare abitato informale, ubicato in una posizione privilegiata rispetto ad altre villas portene, principalmente per due motivi: da un lato incide la stretta vicinanza con il sistema di trasporti metropolitano, dall’altro è nettamente favorevole la particolare con- formazione strutturale, la quale conferisce una maggiore regolarità rispetto alla maggioranza degli altri casi, in cui a prevalere è l’estrema complessità topografica. Rispetto ad altri esempi, Villa 3 risulta essere un caso interessante in quanto, negli anni ’60, è stata completamente distrutta dalla dittatura militare, in modo da poterla sostituire con un parco di divertimenti, con la conseguente forzata emigrazione degli abitanti in strutture popolari adiacenti. A causa di questa distruzione, un decennio dopo si assiste ad una completa ricostruzione dell’intero abitato informale, rendendo Villa 3 un caso studiato e degno di nota. La Villa si colloca oggi in un’area relativamente verde in prossimità del Parque In- doamericano; allo stesso tempo si assiste però alla ossimorica presen- za dell’adiacente autostrada “La Campora”, che di certo contribuisce a rendere ancor più inusuale la topografia del luogo. Inoltre, a sud della Villa, si trovano ad oggi i complessi residenziali popolari costruiti negli anni ’60, insieme al parco di divertimenti denominato “Parque de la Ciudad”. Nello specifico, il progetto elaborato in questa tesi tratta della volontà di inserire uno spazio pubblico con funzione educativa e ricreativa, collocato in una posizione strategica per l’intero quartiere in quanto posizionato in un ipotetico centro di espansione della stessa Villa e vicino alla linea tranviaria del Premetro. La proposta progettuale cerca di integrarsi al massimo grado con il contesto architettonico della Villa e si basa principalmente sulle precedenti analisi svolte direttamente sul campo. Tale proposta, inoltre, assume una rilevanza anche per la profonda integrazione con le principali peculiarità dell’architettura latinoamericana, analizzate e studiate attraverso il lavoro svolto presso lo studio dell’architetto Clorindo Testa. Il progetto si compone quindi di una struttura che tiene conto, da un lato, delle preesistenze e, dall’altro, introduce quattro aree adibite rispettivamente a mercato, scuola, verde pubblico e area agricola; si osserva in ciò una netta predominanza dell’edificio scolastico sugli altri ambienti, dovuta alla sua imponenza fisica. Lo spazio pubblico dell’intero complesso si pone l’obiettivo di rispondere alle esigenze di tutta la comunità dei villeros e non solo, arriva ad assolvere una funzione essenziale per l’intera città, rappresentando una possibilità concreta per una maggiore coesione sociale. L’incontro diretto con i vari aspetti sociali inerenti agli abitati informali si è reso possibile unicamente tramite una conoscenza diretta dell’area e dei villeros: du- rante i dieci mesi di permanenza, è stato possibile conoscere appieno il luogo grazie all’attività di volontariato svolta presso la Villa. Il progetto di tesi, nella sua complessità, non si propone di risolvere nell’immediato il problema delle Villas Miserias, ma intende innescare un processo di miglioramento e rigenerazione futura tale da indurre un uso comune degli spazi pubblici proposti, unito strettamente all’integrazione dell’abitato informale con la città.
DEDE', ESTER
CASTRO, JAVIER FERNANDEZ
ARC I - Scuola di Architettura e Società
1-ott-2014
2013/2014
Tesi di laurea Magistrale
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