This dissertation develops a methodology of analysis able to guide sensemaking in the sector of home furniture. The home environment is a complex field within the study of design, that inspires a multitude of conflicting analyses. Some signals lead to think that the general theme of housing is again central in the design culture. The most recent cultural trends indicate a tendency of the individual to shapen and generate the environment which he/she wishes to be immersed in. It is an intrinsic factor that the organization and the support of domesticity moves more and more persistently from the global architectural design to the less authoritarian furniture design, allowing the inhabitant to create a personalized home experience. These are the best conditions in order to subject home environment to a humanistic research focused on furniture design. Inside the thesis, the irrational part of customer satisfaction is dealt through the model of product experience and, in particular, of its semantic scope. Although most design research has devoted efforts to meaning in product use, the semantic experience deriving from the interaction with a piece of furniture has mainly a perceptive origin. It is linked more to the manifest meanings of cultural context that to the latent meanings experienced in use and appropriation. For this reason, the dissertation is based on a semiotic paradigm and not on an ethnographic one. Furthermore, even though the design theory of the last century refers to structuralist semiotics, this work considers the contribution of the pragmatist approach to be increasingly suitable to the contemporary design culture. The research has complied with a circular evolution, essentially composed by: 1. empirical analysis of furniture and cultural trends related to furniture sector; 2. research of semantically coherent areas; 3. processing of a theory in progress. The result is a methodology of analysis able to guide and visualize the process of sensemaking in the strategic design of furniture. Beginning with peircean semiotics, this study reconstructs a theoretical framework where several semantic purposes, corresponding to four associations between concepts and pieces of furniture, are identified. This context is the basis of a subsequent method of concept mapping through which iconographic material gathered by a design team can be organized. A conceptual map takes form and changes, simultaneously by illustrating the relationships interpreted in cultural context and by promoting the judgment on them. The creation and the use of the map generates semantically coherent groups of furniture that we can consider as design patterns. The final step of design synthesis, the sensegiving, can either overlap to one design pattern or process creatively the identified design patterns looking for new semantic keys. The main value of this dissertation lies in considering the whole conscious experience, by evaluating it not only for what is based on convention but also for the not symbolic meanings, experienced directly. In design practice the purpose of the sender can be reconstructed by the observer with an interpretative approach similar to that one applied to natural phenomena. This thesis sets up a meaning theory more congruent with design practice, dealing with a not always codified relationship between designer and consumer. At the same time, the study defines a methodology that allows us to visualize and organize the process of sensemaking in the strategic design of furniture. The advantages can be various: determining effective innovation paths; sharing the interpretative process with other members of the team and with other corporate areas; transferring the interpretative criteria inside company, by limiting the importance of individuals; facilitating the relationship with clients or managers, who can understand more easily the influence of the research work on the final result.

Questa tesi elabora una metodologia di analisi capace di guidare il sensemaking nel settore merceologico dell’arredo domestico. L’ambiente abitativo è un campo di ricerca conteso all’interno delle discipline progettuali che su di esso esprimono, oggi come in passato, un’alta pluralità di approcci. Alcuni segnali inducono a pensare che il tema dell’abitare sia di nuovo centrale nella cultura del progetto. I cambiamenti culturali più recenti segnalano l’esigenza di una casa subordinata all’identità della persona, responsabile di plasmare e generare l’ambiente in cui desidera immergersi. È condizione intrinseca che l’organizzazione e il supporto della domesticità si muova con sempre maggiore insistenza dalla progettazione architettonica d’insieme a un meno autoritario design dell’arredo, che permette all’abitante di ricomporre da sé le unità molecolari che contribuiscono a costruire l’esperienza abitativa. Tali condizioni sono favorevoli per sottoporre l’ambiente abitativo a una ricerca umanistica focalizzata sulla progettazione dell’arredo. All’interno della tesi, la componente irrazionale della qualità percepita nell’arredo è trattata attraverso il modello della product experience e in particolare della sua sfera semantica. Sebbene gran parte della design research abbia dedicato sforzi al significato esperito attraverso l’uso, l’esperienza semantica derivante dall’interazione con un arredo ha soprattutto un’origine percettiva, legata ai significati manifesti del contesto culturale piuttosto che ai significati latenti esperibili nell’uso e nell’appropriazione. Per questo la tesi ruota intorno a un paradigma semiotico e non etnografico. E, se da un lato la teoria del design dello scorso secolo ha fatto riferimento alla semiotica di matrice strutturalista, questo lavoro osserva segnali che fanno ritenere i contributi dell’approccio pragmatista sempre più adatti alla cultura del progetto contemporaneo. La ricerca ha seguito un andamento circolare, costituita essenzialmente da: 1. analisi empirica di arredi e di trend culturali relativi al settore dell’arredo; 2. ricerca di aree semanticamente coerenti; 3. elaborazione di una teoria in divenire rispetto alla ricerca empirica e all’indagine bibliografica. L’esito è una metodologia di analisi capace di condurre e visualizzare il processo di sensemaking nella progettazione strategica dell’arredo. A partire dalla semiotica peirciana, viene ricostruita una cornice teorica dove si individuano diverse intenzioni semantiche rispetto a quattro diverse associazioni arredo / concetto. Tale quadro costituisce la base del successivo criterio di concept mapping attraverso cui può essere organizzato e riordinato il materiale iconografico raccolto dal team progettuale. Una mappa concettuale prende forma e si modifica, al tempo stesso illustrando le relazioni interpretate nel contesto culturale e incoraggiandone la critica. La sua creazione e il suo uso restituiscono infine gruppi di arredi semanticamente coerenti che sono considerabili come design pattern. L’atto progettuale vero e proprio, il sensegiving, può sovrapporsi a un design pattern esistente oppure rielaborare creativamente i design pattern identificati per cercare nuove chiavi semantiche. Il principale valore di questa ricerca consiste nel considerare l’esperienza conscia in tutta la sua complessità, apprezzandola non solo per ciò che è basato sulla convenzione ma anche per i significati non simbolici esperiti in modo diretto. Questa ricerca imposta una teoria dei significati più congruente con la pratica del design, che concepisce un rapporto non sempre codificato tra progettista e fruitore, dove l’intenzionalità dell’emittente può essere ricostruita congetturalmente dall’osservatore attraverso un approccio interpretativo simile a quello applicato ai fenomeni naturali. Allo stesso tempo la tesi tenta di delineare una metodologia che consenta di visualizzare e organizzare il processo di sensemaking nella progettazione strategica dell’arredo. I vantaggi conseguiti possono essere diversi: determinare con maggiore consapevolezza efficaci traiettorie semantiche d’innovazione; condividere il processo interpretativo con altri membri del team e con altre funzioni aziendali; trasferire i criteri interpretativi all’interno dell’azienda, limitando l’importanza dei singoli; agevolare il rapporto con il cliente/manager, che può così percepire più facilmente l’influenza della ricerca nel progetto finale.

Sensemaking nel design dell'arredo

RUFFA, FRANCESCO

Abstract

This dissertation develops a methodology of analysis able to guide sensemaking in the sector of home furniture. The home environment is a complex field within the study of design, that inspires a multitude of conflicting analyses. Some signals lead to think that the general theme of housing is again central in the design culture. The most recent cultural trends indicate a tendency of the individual to shapen and generate the environment which he/she wishes to be immersed in. It is an intrinsic factor that the organization and the support of domesticity moves more and more persistently from the global architectural design to the less authoritarian furniture design, allowing the inhabitant to create a personalized home experience. These are the best conditions in order to subject home environment to a humanistic research focused on furniture design. Inside the thesis, the irrational part of customer satisfaction is dealt through the model of product experience and, in particular, of its semantic scope. Although most design research has devoted efforts to meaning in product use, the semantic experience deriving from the interaction with a piece of furniture has mainly a perceptive origin. It is linked more to the manifest meanings of cultural context that to the latent meanings experienced in use and appropriation. For this reason, the dissertation is based on a semiotic paradigm and not on an ethnographic one. Furthermore, even though the design theory of the last century refers to structuralist semiotics, this work considers the contribution of the pragmatist approach to be increasingly suitable to the contemporary design culture. The research has complied with a circular evolution, essentially composed by: 1. empirical analysis of furniture and cultural trends related to furniture sector; 2. research of semantically coherent areas; 3. processing of a theory in progress. The result is a methodology of analysis able to guide and visualize the process of sensemaking in the strategic design of furniture. Beginning with peircean semiotics, this study reconstructs a theoretical framework where several semantic purposes, corresponding to four associations between concepts and pieces of furniture, are identified. This context is the basis of a subsequent method of concept mapping through which iconographic material gathered by a design team can be organized. A conceptual map takes form and changes, simultaneously by illustrating the relationships interpreted in cultural context and by promoting the judgment on them. The creation and the use of the map generates semantically coherent groups of furniture that we can consider as design patterns. The final step of design synthesis, the sensegiving, can either overlap to one design pattern or process creatively the identified design patterns looking for new semantic keys. The main value of this dissertation lies in considering the whole conscious experience, by evaluating it not only for what is based on convention but also for the not symbolic meanings, experienced directly. In design practice the purpose of the sender can be reconstructed by the observer with an interpretative approach similar to that one applied to natural phenomena. This thesis sets up a meaning theory more congruent with design practice, dealing with a not always codified relationship between designer and consumer. At the same time, the study defines a methodology that allows us to visualize and organize the process of sensemaking in the strategic design of furniture. The advantages can be various: determining effective innovation paths; sharing the interpretative process with other members of the team and with other corporate areas; transferring the interpretative criteria inside company, by limiting the importance of individuals; facilitating the relationship with clients or managers, who can understand more easily the influence of the research work on the final result.
TRABUCCO, FRANCESCO
REBAGLIO, AGNESE
CRESPI, LUCIANO
RODRIGUEZ, MARIA BELEN HERMIDA
27-nov-2014
Questa tesi elabora una metodologia di analisi capace di guidare il sensemaking nel settore merceologico dell’arredo domestico. L’ambiente abitativo è un campo di ricerca conteso all’interno delle discipline progettuali che su di esso esprimono, oggi come in passato, un’alta pluralità di approcci. Alcuni segnali inducono a pensare che il tema dell’abitare sia di nuovo centrale nella cultura del progetto. I cambiamenti culturali più recenti segnalano l’esigenza di una casa subordinata all’identità della persona, responsabile di plasmare e generare l’ambiente in cui desidera immergersi. È condizione intrinseca che l’organizzazione e il supporto della domesticità si muova con sempre maggiore insistenza dalla progettazione architettonica d’insieme a un meno autoritario design dell’arredo, che permette all’abitante di ricomporre da sé le unità molecolari che contribuiscono a costruire l’esperienza abitativa. Tali condizioni sono favorevoli per sottoporre l’ambiente abitativo a una ricerca umanistica focalizzata sulla progettazione dell’arredo. All’interno della tesi, la componente irrazionale della qualità percepita nell’arredo è trattata attraverso il modello della product experience e in particolare della sua sfera semantica. Sebbene gran parte della design research abbia dedicato sforzi al significato esperito attraverso l’uso, l’esperienza semantica derivante dall’interazione con un arredo ha soprattutto un’origine percettiva, legata ai significati manifesti del contesto culturale piuttosto che ai significati latenti esperibili nell’uso e nell’appropriazione. Per questo la tesi ruota intorno a un paradigma semiotico e non etnografico. E, se da un lato la teoria del design dello scorso secolo ha fatto riferimento alla semiotica di matrice strutturalista, questo lavoro osserva segnali che fanno ritenere i contributi dell’approccio pragmatista sempre più adatti alla cultura del progetto contemporaneo. La ricerca ha seguito un andamento circolare, costituita essenzialmente da: 1. analisi empirica di arredi e di trend culturali relativi al settore dell’arredo; 2. ricerca di aree semanticamente coerenti; 3. elaborazione di una teoria in divenire rispetto alla ricerca empirica e all’indagine bibliografica. L’esito è una metodologia di analisi capace di condurre e visualizzare il processo di sensemaking nella progettazione strategica dell’arredo. A partire dalla semiotica peirciana, viene ricostruita una cornice teorica dove si individuano diverse intenzioni semantiche rispetto a quattro diverse associazioni arredo / concetto. Tale quadro costituisce la base del successivo criterio di concept mapping attraverso cui può essere organizzato e riordinato il materiale iconografico raccolto dal team progettuale. Una mappa concettuale prende forma e si modifica, al tempo stesso illustrando le relazioni interpretate nel contesto culturale e incoraggiandone la critica. La sua creazione e il suo uso restituiscono infine gruppi di arredi semanticamente coerenti che sono considerabili come design pattern. L’atto progettuale vero e proprio, il sensegiving, può sovrapporsi a un design pattern esistente oppure rielaborare creativamente i design pattern identificati per cercare nuove chiavi semantiche. Il principale valore di questa ricerca consiste nel considerare l’esperienza conscia in tutta la sua complessità, apprezzandola non solo per ciò che è basato sulla convenzione ma anche per i significati non simbolici esperiti in modo diretto. Questa ricerca imposta una teoria dei significati più congruente con la pratica del design, che concepisce un rapporto non sempre codificato tra progettista e fruitore, dove l’intenzionalità dell’emittente può essere ricostruita congetturalmente dall’osservatore attraverso un approccio interpretativo simile a quello applicato ai fenomeni naturali. Allo stesso tempo la tesi tenta di delineare una metodologia che consenta di visualizzare e organizzare il processo di sensemaking nella progettazione strategica dell’arredo. I vantaggi conseguiti possono essere diversi: determinare con maggiore consapevolezza efficaci traiettorie semantiche d’innovazione; condividere il processo interpretativo con altri membri del team e con altre funzioni aziendali; trasferire i criteri interpretativi all’interno dell’azienda, limitando l’importanza dei singoli; agevolare il rapporto con il cliente/manager, che può così percepire più facilmente l’influenza della ricerca nel progetto finale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/97924