Henri Prost, Les Transformations d'Istanbul. Architettura e archeologia nel progetto del piano urbanistico della città

The aim of the thesis is to show how the choices made by Henri Prost for the urban plan for the city of Istanbul (1936-1951) find their foundation in the matrices of the ancient city. The research explores the relationship that exists between architectural design and archeology. Archaeology intended as fragments, immanent memory of the past that, in the contemporary city, struggles to find meaning. Archaeology as a method, the analytical study of the city, its layers, parts and transformations, which determine the current status. Archaeology as a choice, that of reconnect the relationship with history through the project, and, at the same time, create a new one. Thus, the urban plan for Istanbul developed by Prost not only responds to actual needs of a modern city, but entrusts the ancient the role of propulsion of the project. The structure of the plan is the expression of architect’s awareness of the original features of the site, it is the creation of a logical sequence that starts from the ancient and transforms it. The reading that here it is given of Prost’s proposal is completed with the study of the project of reconstruction of Hagia Sophia and Byzantium in the sixth century, that the architect presented as a student of the French Academy in Rome in 1907. The ancient and the archaeological data are revealed and it is shown the importance of these elements for the project of the contemporary.

Obiettivo della tesi è quello di mostrare come le scelte compiute da Henri Prost per il piano urbanistico per la città di Istanbul (1936-1951) trovino il proprio fondamento nelle matrici della città antica. La ricerca indaga il rapporto che sussiste tra progetto di architettura e archeologia. Archeologia intesa come frammento, memoria immanente di un passato che nella città contemporanea fatica a trovare significato. Archeologia come metodo, studio analitico della città, dei suoi strati, delle parti e delle trasformazioni che ne determinano lo stato attuale. Archeologia come scelta, quella di riallacciare il rapporto con la storia attraverso il progetto, creandone allo stesso tempo una nuova. Così il piano urbanistico per Istanbul elaborato da Prost non solo risponde alle esigenze contingenti di una città moderna ma affida all’antico il ruolo di propulsore del progetto stesso. La struttura del piano è espressione della consapevolezza da parte dell’architetto dei caratteri originari del luogo, creazione di una concatenazione logica che parte dall’antico e lo trasforma. La lettura che si vuole dare del progetto del piano di Prost si completa attraverso lo studio del progetto di ricostruzione di Santa Sofia e di Bisanzio nel VI secolo che l’architetto, ancora studente, aveva presentato come Allievo dell’Accademia di Francia. L’antico e il dato archeologico si svelano e rivelano l’importanza che rivestono nel progetto per il contemporaneo.