L’istituto del nido d’infanzia ha avuto un’evoluzione sostanziale negli ultimi decenni, passando da una funzione prevalentemente assistenziale rivolta ai casi di maggiore disagio, ad una di sostegno per le madri e la tutela del loro lavoro, fino a essere riconosciuto come opportunità di crescita e di formazione dei bambini in un contesto esterno e complementare a quello famigliare. Nonostante il generale ampliamento dell'offerta pubblica di asili nido, però, la quota di domanda soddisfatta è ancora limitata rispetto al potenziale bacino di utenza. Secondo i dati Istat rielaborati dal Cresme, gli utenti degli asili nido comunali sono il 9% dei bambini tra zero e tre anni e arrivano all'11,3% se si considerano anche gli utenti degli asili nido privati. In questo scenario, in cui il settore pubblico non è in grado più di garantire lo stesso livello di investimenti da destinare alle opere pubbliche e ai servizi sociali dedicati all’infanzia, diventa indispensabile, pertanto, individuare nuove forme di collaborazione fra il pubblico, il privato e il terzo settore, con l’obiettivo di attrarre maggiori risorse finanziarie. In questa prospettiva, con la presente tesi è stato individuato un modello, di “Project Financing, che è possibile replicare nel contesto dei servizi dedicati alla prima infanzia. Una domanda largamente insoddisfatta, un alto livello di servizi "core" richiesti al concessionario privato, un livello di contributo pubblico che tende allo zero e un basso livello di rischio per i privati: tutti questi elementi fanno degli asili nido un esempio tipico di buon utilizzo del Project Financing per la realizzazione di opere pubbliche, facendo intravedere un mercato potenziale in forte espansione. La creazione di un asilo nido in Project Financing può essere considerata tra le opere pubbliche cosiddette “tiepide”, cioè quelle che solo parzialmente sono in grado di autofinanziarsi. Sulla base di quanto esaminato, la seguente tesi si divide in due parti: nella prima, dopo una descrizione della storia e un’analisi dei requisiti degli ambienti dedicati agli asili nido, (con un approfondimento su due tipologie di nido attualmente presenti in Italia, cioè l’aziendale e l’agrinido), si è effettuata un’analisi della domanda e dell’offerta del servizio in Italia, mettendo a confronto le organizzazioni pubbliche con quelle private non profit. Nella seconda parte, dopo aver analizzato il modello del Project Financing applicato al servizio dell’asilo nido, nelle sue caratteristiche e nei suoi modi di intervento all’interno del settore analizzato, grazie alla collaborazione con la Fondazione della Cassa di Risparmio di Cuneo e con l’Osservatorio PPP per il Lazio, viene elaborata la proposta originale di un cosiddetto “Piano asili” utilizzando una metodologia in grado di definire gli standard di costi, dei tempi di costruzione e gestione e numero di utenti di un asilo nido con il quale si possa mettere il decisore pubblico nelle condizioni di scegliere come modulare queste variabili.

Chiedo asilo. Analisi dei modelli di costruzione e gestione dei servizi per la prima infanzia sul territorio italiano

ISOARDI, SILVIA
2013/2014

Abstract

L’istituto del nido d’infanzia ha avuto un’evoluzione sostanziale negli ultimi decenni, passando da una funzione prevalentemente assistenziale rivolta ai casi di maggiore disagio, ad una di sostegno per le madri e la tutela del loro lavoro, fino a essere riconosciuto come opportunità di crescita e di formazione dei bambini in un contesto esterno e complementare a quello famigliare. Nonostante il generale ampliamento dell'offerta pubblica di asili nido, però, la quota di domanda soddisfatta è ancora limitata rispetto al potenziale bacino di utenza. Secondo i dati Istat rielaborati dal Cresme, gli utenti degli asili nido comunali sono il 9% dei bambini tra zero e tre anni e arrivano all'11,3% se si considerano anche gli utenti degli asili nido privati. In questo scenario, in cui il settore pubblico non è in grado più di garantire lo stesso livello di investimenti da destinare alle opere pubbliche e ai servizi sociali dedicati all’infanzia, diventa indispensabile, pertanto, individuare nuove forme di collaborazione fra il pubblico, il privato e il terzo settore, con l’obiettivo di attrarre maggiori risorse finanziarie. In questa prospettiva, con la presente tesi è stato individuato un modello, di “Project Financing, che è possibile replicare nel contesto dei servizi dedicati alla prima infanzia. Una domanda largamente insoddisfatta, un alto livello di servizi "core" richiesti al concessionario privato, un livello di contributo pubblico che tende allo zero e un basso livello di rischio per i privati: tutti questi elementi fanno degli asili nido un esempio tipico di buon utilizzo del Project Financing per la realizzazione di opere pubbliche, facendo intravedere un mercato potenziale in forte espansione. La creazione di un asilo nido in Project Financing può essere considerata tra le opere pubbliche cosiddette “tiepide”, cioè quelle che solo parzialmente sono in grado di autofinanziarsi. Sulla base di quanto esaminato, la seguente tesi si divide in due parti: nella prima, dopo una descrizione della storia e un’analisi dei requisiti degli ambienti dedicati agli asili nido, (con un approfondimento su due tipologie di nido attualmente presenti in Italia, cioè l’aziendale e l’agrinido), si è effettuata un’analisi della domanda e dell’offerta del servizio in Italia, mettendo a confronto le organizzazioni pubbliche con quelle private non profit. Nella seconda parte, dopo aver analizzato il modello del Project Financing applicato al servizio dell’asilo nido, nelle sue caratteristiche e nei suoi modi di intervento all’interno del settore analizzato, grazie alla collaborazione con la Fondazione della Cassa di Risparmio di Cuneo e con l’Osservatorio PPP per il Lazio, viene elaborata la proposta originale di un cosiddetto “Piano asili” utilizzando una metodologia in grado di definire gli standard di costi, dei tempi di costruzione e gestione e numero di utenti di un asilo nido con il quale si possa mettere il decisore pubblico nelle condizioni di scegliere come modulare queste variabili.
MASTRILLI, GIUSEPPE
ING VI - Scuola di Ingegneria Edile-Architettura
3-ott-2014
2013/2014
Tesi di laurea Magistrale
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