Ora che l’acqua ha perso la funzione primaria di difesa, trasporto e produzione, nell’architettura contemporanea riveste funzioni visuali e ricreative: all’interno di una “cultura dell’incertezza” il corpo torna a costituire una delle rare certezze, attraverso la forma, la spazialità, l’intrinseca predisposizione ad interagire con situazioni ambientali. Già in epoca antica, la cura del corpo e la ricerca dei luoghi di benessere, costituivano le principali motivazioni, congiuntamente ai fenomeni bellici e di natura religiosa, allo spostamento, al viaggio, alla scoperta di mete per la conquista di nuovi stati fisici e interiori. Ciò ha promosso e favorito, più che in altri ambiti, la diffusione e circolazione di cultura e informazione, anticipando gli attuali processi di mondializzazione del sapere e del gusto. La cura del corpo, la sua confermata attualità, rappresenta una tra le più significative invarianti di continuità e storia, adeguata ai nuovi modelli di consumo che traducono l’aumento di tempo libero a disposizione dell’individuo e un affinato concetto di salute teso alla pratica preventiva. Di conseguenza lo spazio atto alla cura del corpo torna ad essere fattore determinante nella qualità della prestazione, divenendo primario attore del processo di riqualificazione del settore. Le terme configurano fenomeni, delineando e favorendo la trasformazione spaziale a tutte le scale: da quella paesaggistico-ambientale (le fonti sgorgano provenienti da migliaia di metri di profondità), a quella urbana (le terme rappresentano ambiti di forte riconoscibilità all’interno della città storica e moderna); da quella del manufatto edilizio (l’architettura termale svela un proprio linguaggio e architettonico) a quella della cura degli interni (il design termale è identitario e altamente caratterizzato per forma e tecnologia). Si può parlare di terme negli scenari occidentali e orientali, in ogni contesto culturale, in qualunque continente e a qualsiasi latitudine e condizione climatica. Le fonti termali, pur con caratteristiche profondamente differenti, sono rinvenibili in tutti gli ambiti geografici mondiali, traducendo, attraverso declinazioni differenti, tradizioni e ispirazioni locali. Perciò, si può affermare che attualmente le terme sono investite da forti processi di trasformazione: ciò che cambia, infatti, non è solo frutto del progresso tecnico e delle politiche statali ma anche e soprattutto della modificazione culturale e del mutamento degli stili di vita. Si ritiene che la fase attuale del termalismo possa essere definita come “strutturalmente evolutiva”, potenzialmente piena di riscoperte culturali, ma tragicamente sottovalutata nella possibilità di fare della cultura delle acque curative uno strumento di riscatto per interi territori. Riscoprire i motivi del ricorso alle Terme e il partire dalla storia potrà indicare la strada per il ragionamento “evolutivo”: dentro la lettura attenta del passato c’è spazio per l’innovazione, per l’adeguamento agli stili emergenti di vita, per l’integrazione tra la cultura medica, quella imprenditoriale e organizzativa. Forse è proprio per questo che tale cultura millenaria resiste, esige innovazione, impone cambiamenti, richiede pazienti verifiche operative, raccomanda una nuova attenzione alla cura dell’ambiente. La stessa esperienza europea invita a conoscere meglio la vera originalità della proposta termale; il concetto di salute si allarga, diventa voglia di wellness e si amplia ancora, desiderando, imponendo un habitat “sano”. E si arrivano a coniare temi nuovi: la città della salute diventa per la cultura termale un paradigma secondo cui coniare le potenzialità del territorio. Le novità maggiori di un nuovo termalismo dovranno derivare in parte dallo sforzo interno delle imprese, le quali devono ammodernare, migliorare, sviluppare politiche di qualità. Il resto deve accadere “fuori” nella cultura del territorio, nelle politiche ambientali, urbano-territoriali, di promozione concentrata tra soggetti istituzionali e privati. In questo senso possiamo parlare dell’attività termale come di un “processo di produzione territoriale”, dove alcune fasi di lavorazione avvengono all’interno dell’azienda (organizzazione, produzione, progettazione) e altre, non meno determinanti, fuori sul territorio (accoglienza, qualità urbana, servizi, mobilità). In questo quadro si dimostra attuale l’esigenza di sviluppare la creazione di una “rete di imprese” in grado di caratterizzare un territorio sulla base anche della dimensione dei bacini termali che nel testo vengono evidenziati. La costruzione di una rete termale è, infatti, lo sviluppo naturale di ogni politica di rilancio. Fare “rete” vuol dire immettere nel sistema la propria esperienza e caratterizzazione per trarne un vantaggio competitivo in termini di prodotto, di valorizzazione territoriale e di sinergie promozionali e commerciali. L’obiettivo è elaborare uno studio che porti al rilancio delle terme grazie a integrazione e sinergia delle metodologie di ricerca urbanistiche e di marketing sul territorio, orientate ad un approccio progettuale, portando così a soggiorni termali d’incontro con lo “spirito” di questi luoghi, riserve di naturalità e serbatoi di cultura. Ulteriore ambizione è, inoltre, quella di rendere l’architettura consapevole dell’importanza del sistema terme, rafforzando la tesi per cui le terme non debbano essere degli elementi isolati ma opportunità di valorizzazione per un intero territorio. L’esplorazione di ambiti tematici e di rilancio riguardanti il rapporto tra architettura, territorio e luoghi della salute e benessere, permette di avvicinarsi a concettualizzazioni spaziali, funzionali e tecnologici. Le attuali relazioni tra cultura ed economia richiedono un adeguamento delle forme di esplicitazione della tematica termale, riducendola all’interno del più ampio concetto di salute come bene culturale, in grado di creare, al tempo stesso, cultura e indotto economico. Le terme si confrontano con tutti i principi ambientali e naturali presenti su un territorio: acqua, aria, terra e fuoco costituiscono gli elementi coinvolti nel processo termale.
Le terme come opportunità di valorizzazione territoriale integrata. Proposte progettuali per il rilancio della Val Masino
BERTONE, ELEONORA;TAMANINI, MADDALENA
2013/2014
Abstract
Ora che l’acqua ha perso la funzione primaria di difesa, trasporto e produzione, nell’architettura contemporanea riveste funzioni visuali e ricreative: all’interno di una “cultura dell’incertezza” il corpo torna a costituire una delle rare certezze, attraverso la forma, la spazialità, l’intrinseca predisposizione ad interagire con situazioni ambientali. Già in epoca antica, la cura del corpo e la ricerca dei luoghi di benessere, costituivano le principali motivazioni, congiuntamente ai fenomeni bellici e di natura religiosa, allo spostamento, al viaggio, alla scoperta di mete per la conquista di nuovi stati fisici e interiori. Ciò ha promosso e favorito, più che in altri ambiti, la diffusione e circolazione di cultura e informazione, anticipando gli attuali processi di mondializzazione del sapere e del gusto. La cura del corpo, la sua confermata attualità, rappresenta una tra le più significative invarianti di continuità e storia, adeguata ai nuovi modelli di consumo che traducono l’aumento di tempo libero a disposizione dell’individuo e un affinato concetto di salute teso alla pratica preventiva. Di conseguenza lo spazio atto alla cura del corpo torna ad essere fattore determinante nella qualità della prestazione, divenendo primario attore del processo di riqualificazione del settore. Le terme configurano fenomeni, delineando e favorendo la trasformazione spaziale a tutte le scale: da quella paesaggistico-ambientale (le fonti sgorgano provenienti da migliaia di metri di profondità), a quella urbana (le terme rappresentano ambiti di forte riconoscibilità all’interno della città storica e moderna); da quella del manufatto edilizio (l’architettura termale svela un proprio linguaggio e architettonico) a quella della cura degli interni (il design termale è identitario e altamente caratterizzato per forma e tecnologia). Si può parlare di terme negli scenari occidentali e orientali, in ogni contesto culturale, in qualunque continente e a qualsiasi latitudine e condizione climatica. Le fonti termali, pur con caratteristiche profondamente differenti, sono rinvenibili in tutti gli ambiti geografici mondiali, traducendo, attraverso declinazioni differenti, tradizioni e ispirazioni locali. Perciò, si può affermare che attualmente le terme sono investite da forti processi di trasformazione: ciò che cambia, infatti, non è solo frutto del progresso tecnico e delle politiche statali ma anche e soprattutto della modificazione culturale e del mutamento degli stili di vita. Si ritiene che la fase attuale del termalismo possa essere definita come “strutturalmente evolutiva”, potenzialmente piena di riscoperte culturali, ma tragicamente sottovalutata nella possibilità di fare della cultura delle acque curative uno strumento di riscatto per interi territori. Riscoprire i motivi del ricorso alle Terme e il partire dalla storia potrà indicare la strada per il ragionamento “evolutivo”: dentro la lettura attenta del passato c’è spazio per l’innovazione, per l’adeguamento agli stili emergenti di vita, per l’integrazione tra la cultura medica, quella imprenditoriale e organizzativa. Forse è proprio per questo che tale cultura millenaria resiste, esige innovazione, impone cambiamenti, richiede pazienti verifiche operative, raccomanda una nuova attenzione alla cura dell’ambiente. La stessa esperienza europea invita a conoscere meglio la vera originalità della proposta termale; il concetto di salute si allarga, diventa voglia di wellness e si amplia ancora, desiderando, imponendo un habitat “sano”. E si arrivano a coniare temi nuovi: la città della salute diventa per la cultura termale un paradigma secondo cui coniare le potenzialità del territorio. Le novità maggiori di un nuovo termalismo dovranno derivare in parte dallo sforzo interno delle imprese, le quali devono ammodernare, migliorare, sviluppare politiche di qualità. Il resto deve accadere “fuori” nella cultura del territorio, nelle politiche ambientali, urbano-territoriali, di promozione concentrata tra soggetti istituzionali e privati. In questo senso possiamo parlare dell’attività termale come di un “processo di produzione territoriale”, dove alcune fasi di lavorazione avvengono all’interno dell’azienda (organizzazione, produzione, progettazione) e altre, non meno determinanti, fuori sul territorio (accoglienza, qualità urbana, servizi, mobilità). In questo quadro si dimostra attuale l’esigenza di sviluppare la creazione di una “rete di imprese” in grado di caratterizzare un territorio sulla base anche della dimensione dei bacini termali che nel testo vengono evidenziati. La costruzione di una rete termale è, infatti, lo sviluppo naturale di ogni politica di rilancio. Fare “rete” vuol dire immettere nel sistema la propria esperienza e caratterizzazione per trarne un vantaggio competitivo in termini di prodotto, di valorizzazione territoriale e di sinergie promozionali e commerciali. L’obiettivo è elaborare uno studio che porti al rilancio delle terme grazie a integrazione e sinergia delle metodologie di ricerca urbanistiche e di marketing sul territorio, orientate ad un approccio progettuale, portando così a soggiorni termali d’incontro con lo “spirito” di questi luoghi, riserve di naturalità e serbatoi di cultura. Ulteriore ambizione è, inoltre, quella di rendere l’architettura consapevole dell’importanza del sistema terme, rafforzando la tesi per cui le terme non debbano essere degli elementi isolati ma opportunità di valorizzazione per un intero territorio. L’esplorazione di ambiti tematici e di rilancio riguardanti il rapporto tra architettura, territorio e luoghi della salute e benessere, permette di avvicinarsi a concettualizzazioni spaziali, funzionali e tecnologici. Le attuali relazioni tra cultura ed economia richiedono un adeguamento delle forme di esplicitazione della tematica termale, riducendola all’interno del più ampio concetto di salute come bene culturale, in grado di creare, al tempo stesso, cultura e indotto economico. Le terme si confrontano con tutti i principi ambientali e naturali presenti su un territorio: acqua, aria, terra e fuoco costituiscono gli elementi coinvolti nel processo termale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/98110