Il nostro progetto, partendo dalla riprogettazione di un edificio ad uso direzionale, ora abbandonato, situato nel quartiere milanese di Santa Giulia, si pone l'obiettivo di creare una metodologia replicabile per la riqualificazione sostenibile di altri edifici in disuso, e con caratteristiche morfologiche, tipologiche e tecnologiche analoghe a quelle del caso di studio. Per lo specifico caso, inoltre, si propone una possibile metodologia gestionale della proprietà immobiliare, al fine di massimizzarne la redditività. Il progetto si articola in 3 punti principali: 1) La riqualificazione della facciata, attraverso la proposta di un abaco di soluzioni tecnologiche derivate da buone prassi di intervento su edifici già realizzati in Europa. Il termine abaco indica qui la Banca dati soluzioni di facciata, implementabile con BIM - Building Information Modeling; 2) Il cambio di destinazione d'uso, attraverso una proposta di sviluppo di funzioni di nostra ideazione, le quali rendano sostenibile l’intervento dal punto di vista economico. La sostenibilità economico-finanziaria del modello è stata verificata attraverso la costruzione di un business plan; 3) l’applicazione della metodologia propria del facility management, nella gestione tecnico-manutentiva del nuovo complesso riqualificato e nella gestione dei servizi collegati alla struttura. Il nostro obiettivo, non è solo di proporre una soluzione per il recupero e la messa a reddito di edifici già ad uso ufficio e al momento abbandonati, sfitti e invendibili a causa della crisi economica: ci proponiamo infatti anche di creare valore nei contesti urbani in cui costruzioni di questo genere, come scheletri giganteschi, sono oggetto di sciacallaggio e di degrado. Il recupero di questa tipologia di edifici, al momento veri e propri sfregi urbani, può infatti mettere in moto un meccanismo virtuoso per la rivitalizzazione del quartiere circostante. Il principale elemento su cui abbiamo agito, per dare nuova vita a queste degradate realtà, è il capitale umano.
Una nuova prospettiva nella gestione dei vuoti urbani. Una proposta di riqualificazione edilizia e gestione integrata del patrimonio immobiliare privato : un caso studio a Milano
LONARDONI, ANDREA;PAOLAZZI, MARIO EMANUELE
2013/2014
Abstract
Il nostro progetto, partendo dalla riprogettazione di un edificio ad uso direzionale, ora abbandonato, situato nel quartiere milanese di Santa Giulia, si pone l'obiettivo di creare una metodologia replicabile per la riqualificazione sostenibile di altri edifici in disuso, e con caratteristiche morfologiche, tipologiche e tecnologiche analoghe a quelle del caso di studio. Per lo specifico caso, inoltre, si propone una possibile metodologia gestionale della proprietà immobiliare, al fine di massimizzarne la redditività. Il progetto si articola in 3 punti principali: 1) La riqualificazione della facciata, attraverso la proposta di un abaco di soluzioni tecnologiche derivate da buone prassi di intervento su edifici già realizzati in Europa. Il termine abaco indica qui la Banca dati soluzioni di facciata, implementabile con BIM - Building Information Modeling; 2) Il cambio di destinazione d'uso, attraverso una proposta di sviluppo di funzioni di nostra ideazione, le quali rendano sostenibile l’intervento dal punto di vista economico. La sostenibilità economico-finanziaria del modello è stata verificata attraverso la costruzione di un business plan; 3) l’applicazione della metodologia propria del facility management, nella gestione tecnico-manutentiva del nuovo complesso riqualificato e nella gestione dei servizi collegati alla struttura. Il nostro obiettivo, non è solo di proporre una soluzione per il recupero e la messa a reddito di edifici già ad uso ufficio e al momento abbandonati, sfitti e invendibili a causa della crisi economica: ci proponiamo infatti anche di creare valore nei contesti urbani in cui costruzioni di questo genere, come scheletri giganteschi, sono oggetto di sciacallaggio e di degrado. Il recupero di questa tipologia di edifici, al momento veri e propri sfregi urbani, può infatti mettere in moto un meccanismo virtuoso per la rivitalizzazione del quartiere circostante. Il principale elemento su cui abbiamo agito, per dare nuova vita a queste degradate realtà, è il capitale umano.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/98114