Breve introduzione storica dell’area di progetto L’area di progetto presa in esame si colloca in uno dei punti più importanti dal punto di vista storico della città di Milano. Sin dalla metà del ‘400, questa, fu segnata dalla presenza del Naviglio della Martesana il quale, collegandosi al Rè dei Fossi in corrispondenza del Tombone di San Marco, faceva parte di un ampio ed efficiente sistema navigabile che per secoli ha caratterizzato l’assetto urbano e trasportistico milanese e lombardo. Con l’avvento dell’industrializzazione, nel 1800, quest’area subì notevoli variazioni, le nove industrie prelevarono dalla campagna forza lavoro causando un aumento della richiesta di alloggi popolari. Fu proprio questa spinta edificatoria che portò alla nascita e consolidamento di un vero e proprio sistema di accoglienza e assistenza socio-sanitaria e assistenziale. Di questa “cittadella” della formazione, in particolare, facevano parte: il Pio Istituto per sordo-muti e poveri di campagna, le Scuole Elementari Luigi Galvani, L’istituto Salesiani di Don Bosco con la chiesa di Sant’Agostino, l’Istituto San Vincenzo e l’Istituto per Sordi-parlanti, oltre a altri istituti che sorsero negli anni seguenti come l’Istituto Maria Consolatrice e le Faes Argonne. Caratteristica urbana degli edifici è che si disposero seguendo un sistema ortogonale a raggiera(Via Galvani, Via Tonale, Via Copernico) comparso per la prima volta nel primogenio Piano Fasana (1876) realizzato in seguito all’approvazione del Piano Beruto (1884-89). Per ultimo, ma non di minore importanza, abbiamo il piano della ricostruzione post-bellica del 1950-53, il quale prevedeva la realizzazione, in quest’area della città, di un grande centro direzionale che, insieme allo smantellamento di buona parte del sistema dei navigli e la copertura della Martesana, ha segnato per sempre le sorti urbane e architettoniche della città. Strategie di Progetto Il progetto prevede la realizzazione di un edificio natatorio-termale nel lotto delimitato verso Via Copernico dalla porzione realizzata dell’Istituto san Vincenzo, Via Galvani e Via Gioia. Si tratta di un’area attualmente destinata a parcheggio, che costituisce un punto debole dell’incrocio e degli allineamenti urbani di Via Galvani e Via Gioia. Il progetto si è sviluppato principalmente in due fasi: una urbana e una architettonica. Fase urbana • Sulla base della lunga tradizione delle terme a Milano, si è proceduto alla riapertura del Naviglio della Martesana come occasione di riqualificazione dell’intera Via Melchiorre Gioia e come elemento di fondamentale importanza per l’edificio termale. • Ridare importanza a Via Galvani attraverso l’ingresso all’edificio termale e l’inserimento di un gradone urbano che avanza dal prospetto del nuovo edificio. • Data la debolezza strutturale dell’incrocio, si è proceduto al completamento e al rafforzamento di quest’ultimo attraverso due operazioni: 1. Completamento dell’edificio dell’Istituto San Vincenzo con una tipologia a corte. 2. Definizione di una gerarchia all’interno della “cittadella di mattoni” dei Salesiani e il nuovo intervento, attraverso un paramento murario che costituisce, inoltre, un elemento di unificazione dei prospetti. Fase architettonica Come preannunciato prima, si è provveduto al completamento dell’edificio preesistente sulle orme del progetto di Campanini per l’Istituto San Vincenzo. Questo sia sul piano compositivo che formale con alcune eccezioni legate alle necessità urbane, mutate nei secoli, e funzionali. Operazione principale è stata quella di unire la tradizione compositiva delle terme con gli elementi fondamentali del progetto originario dell’Istituto: edificio a corte con un elemento centrale e il corpo d’ingresso sporgente rispetto al filo di facciata.
Milano : nuove terme tra via Galvani e la Martesana riaperta. Sulle tracce del progetto di Campanini per l'Istituto San Vincenzo
MAFFEI, ANDREA
2013/2014
Abstract
Breve introduzione storica dell’area di progetto L’area di progetto presa in esame si colloca in uno dei punti più importanti dal punto di vista storico della città di Milano. Sin dalla metà del ‘400, questa, fu segnata dalla presenza del Naviglio della Martesana il quale, collegandosi al Rè dei Fossi in corrispondenza del Tombone di San Marco, faceva parte di un ampio ed efficiente sistema navigabile che per secoli ha caratterizzato l’assetto urbano e trasportistico milanese e lombardo. Con l’avvento dell’industrializzazione, nel 1800, quest’area subì notevoli variazioni, le nove industrie prelevarono dalla campagna forza lavoro causando un aumento della richiesta di alloggi popolari. Fu proprio questa spinta edificatoria che portò alla nascita e consolidamento di un vero e proprio sistema di accoglienza e assistenza socio-sanitaria e assistenziale. Di questa “cittadella” della formazione, in particolare, facevano parte: il Pio Istituto per sordo-muti e poveri di campagna, le Scuole Elementari Luigi Galvani, L’istituto Salesiani di Don Bosco con la chiesa di Sant’Agostino, l’Istituto San Vincenzo e l’Istituto per Sordi-parlanti, oltre a altri istituti che sorsero negli anni seguenti come l’Istituto Maria Consolatrice e le Faes Argonne. Caratteristica urbana degli edifici è che si disposero seguendo un sistema ortogonale a raggiera(Via Galvani, Via Tonale, Via Copernico) comparso per la prima volta nel primogenio Piano Fasana (1876) realizzato in seguito all’approvazione del Piano Beruto (1884-89). Per ultimo, ma non di minore importanza, abbiamo il piano della ricostruzione post-bellica del 1950-53, il quale prevedeva la realizzazione, in quest’area della città, di un grande centro direzionale che, insieme allo smantellamento di buona parte del sistema dei navigli e la copertura della Martesana, ha segnato per sempre le sorti urbane e architettoniche della città. Strategie di Progetto Il progetto prevede la realizzazione di un edificio natatorio-termale nel lotto delimitato verso Via Copernico dalla porzione realizzata dell’Istituto san Vincenzo, Via Galvani e Via Gioia. Si tratta di un’area attualmente destinata a parcheggio, che costituisce un punto debole dell’incrocio e degli allineamenti urbani di Via Galvani e Via Gioia. Il progetto si è sviluppato principalmente in due fasi: una urbana e una architettonica. Fase urbana • Sulla base della lunga tradizione delle terme a Milano, si è proceduto alla riapertura del Naviglio della Martesana come occasione di riqualificazione dell’intera Via Melchiorre Gioia e come elemento di fondamentale importanza per l’edificio termale. • Ridare importanza a Via Galvani attraverso l’ingresso all’edificio termale e l’inserimento di un gradone urbano che avanza dal prospetto del nuovo edificio. • Data la debolezza strutturale dell’incrocio, si è proceduto al completamento e al rafforzamento di quest’ultimo attraverso due operazioni: 1. Completamento dell’edificio dell’Istituto San Vincenzo con una tipologia a corte. 2. Definizione di una gerarchia all’interno della “cittadella di mattoni” dei Salesiani e il nuovo intervento, attraverso un paramento murario che costituisce, inoltre, un elemento di unificazione dei prospetti. Fase architettonica Come preannunciato prima, si è provveduto al completamento dell’edificio preesistente sulle orme del progetto di Campanini per l’Istituto San Vincenzo. Questo sia sul piano compositivo che formale con alcune eccezioni legate alle necessità urbane, mutate nei secoli, e funzionali. Operazione principale è stata quella di unire la tradizione compositiva delle terme con gli elementi fondamentali del progetto originario dell’Istituto: edificio a corte con un elemento centrale e il corpo d’ingresso sporgente rispetto al filo di facciata.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/98143