Holzwege. Sentieri interrotti : due progetti berlinesi

La città è un perfetto libro di testo nel quale ogni periodo ha lasciato un segno diverso, quasi sempre incompleto. Berlino è una città che si presenta come “un’indifferenziata collezione di frammenti”, un laboratorio di progetto urbano che non possiede una forma riconoscibile. L’approfondimento della storia della città ha permesso di capire le trame e la situazione urbana attuale, necessarie per rintracciare le origini dei segni del territorio che ne determinano la conformazione, e che possano guidare a dei progetti che hanno l’obiettivo di porsi come ricomposizione della città. Le aree di progetto portano ad un movente per delle architetture che generano un senso di unità, forme che sono qualcosa di conoscibile o che non conosciamo ancora, forme “definite” e “assolute” come quelle presenti nei quadri di Malevich, dove il quadrato è l’icona del suprematismo, il simbolo iniziale di un sistema che genera tutte le forme mediante un repertorio di distorsioni, spostamenti, moltiplicazioni, allineamenti e sovrapposizioni. Il quadrato diviene generatore dei progetti. Il progetto del campus universitario, posto nell’area dell’ex scalo ferroviario del quartiere Moabit, non si pone come soluzione per un’area dismessa, ma come un nuovo approccio tra architettura e contesto, rafforzandosi a vicenda attraverso architetture riconoscibili, il quadrato “spezzato” è denominatore del progetto, contiene, include ed esclude tutto il resto, crea un recinto e un accoglienza. Il progetto museale dell’antico e del moderno, situato nell’area vicino alla stazione Analther Bahnhof ha l’obiettivo di porsi come un alternativa ai modi di costruzione della città tramite un disegno complessivo risultato da decisioni logiche e dai segni della tessitura della città, un principio compositivo che è modificazione di una base conosciuta, così l’auditorium di forma quadrata sostiene le stecche delle gallerie, divenendo principio ordinatore, non solo dei volumi ma anche dei percorsi.