Il progetto interessa la città di Sesto San Giovanni nelle aree dismesse delle ex Acciaierie Falck, collocate a nord di Sesto lungo la direttrice nord- sud di viale Italia. Sesto, collocata nella zona dell’alta pianura asciutta, sviluppa nel corso dell’ottocento un’intensiva costruzione del paesaggio rurale e della trama insediativa. L’agricoltura, poco redditizia per le scarse risorse del terreno, è affiancata dalle prime attività tessili che formano il basamento che accoglierà il futuro sviluppo industriale della città. Agli inizi del novecento, la dimensione metropolitana esplode a causa della saturazione delle aree, con la conseguente necessità di cercare nuove polarità. Sesto San Giovanni, già legata a piccole attività tessili e collocata in una posizione favorevole lungo la direttrice Milano-Monza, conosce un ingresso dirompente nell’industria. Le Acciaierie Falck nascono nel 1906, insieme ad altri apparati industriali come la Breda, la Marelli, l’Osva, ha una grande produzione fino agli anni settanta, anni in cui, la crisi mondiale siderurgica, porta alla progressiva chiusura degli stabilimenti tra cui la Falck nel 1996. Il recupero delle aree dismesse costituisce un’occasione di riqualificazione urbana di Sesto capace, per dimensione, posizione strategica e importanza a livello territoriale, di esercitare notevoli influenze anche sui comuni limitrofi e su Milano. Le questioni affrontate dal progetto sono: la forte rottura del tessuto urbano creata dai collegamenti nord-sud, la mancanza di connessioni est-ovest, la scarsa presenza degli spazi verdi, un elevato traffico di attraversamento e la riconnessione delle aree dismesse con la città esistente. La proposta di riqualificazione è il risultato di un processo dialettico tra le diverse scale progettuali, dall’urbanistica al disegno urbano, ovvero dall’architettura dei luoghi all’architettura del singolo edificio. Il progetto si sviluppa per assi e fulcri, i fulcri sono le funzioni di interesse pubblico, ubicate nelle preesistenze o, come nel caso della stazione ponte, in nuovi edifici, mentre gli assi sono i tramiti che mettono in relazione le diverse polarità del progetto attraverso i passei alberati.
Un sistema di luoghi unici e plurali. Il recupero delle ex aree Falck a Sesto San Giovanni.
FAZIO, STELLA
2009/2010
Abstract
Il progetto interessa la città di Sesto San Giovanni nelle aree dismesse delle ex Acciaierie Falck, collocate a nord di Sesto lungo la direttrice nord- sud di viale Italia. Sesto, collocata nella zona dell’alta pianura asciutta, sviluppa nel corso dell’ottocento un’intensiva costruzione del paesaggio rurale e della trama insediativa. L’agricoltura, poco redditizia per le scarse risorse del terreno, è affiancata dalle prime attività tessili che formano il basamento che accoglierà il futuro sviluppo industriale della città. Agli inizi del novecento, la dimensione metropolitana esplode a causa della saturazione delle aree, con la conseguente necessità di cercare nuove polarità. Sesto San Giovanni, già legata a piccole attività tessili e collocata in una posizione favorevole lungo la direttrice Milano-Monza, conosce un ingresso dirompente nell’industria. Le Acciaierie Falck nascono nel 1906, insieme ad altri apparati industriali come la Breda, la Marelli, l’Osva, ha una grande produzione fino agli anni settanta, anni in cui, la crisi mondiale siderurgica, porta alla progressiva chiusura degli stabilimenti tra cui la Falck nel 1996. Il recupero delle aree dismesse costituisce un’occasione di riqualificazione urbana di Sesto capace, per dimensione, posizione strategica e importanza a livello territoriale, di esercitare notevoli influenze anche sui comuni limitrofi e su Milano. Le questioni affrontate dal progetto sono: la forte rottura del tessuto urbano creata dai collegamenti nord-sud, la mancanza di connessioni est-ovest, la scarsa presenza degli spazi verdi, un elevato traffico di attraversamento e la riconnessione delle aree dismesse con la città esistente. La proposta di riqualificazione è il risultato di un processo dialettico tra le diverse scale progettuali, dall’urbanistica al disegno urbano, ovvero dall’architettura dei luoghi all’architettura del singolo edificio. Il progetto si sviluppa per assi e fulcri, i fulcri sono le funzioni di interesse pubblico, ubicate nelle preesistenze o, come nel caso della stazione ponte, in nuovi edifici, mentre gli assi sono i tramiti che mettono in relazione le diverse polarità del progetto attraverso i passei alberati.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/9905