Il presente studio vuole essere teso a valorizzare globalmente il territorio del Basso Sarca. L'utilizzo dello strumento del Parco Fluviale, che qui si propone, non vuole però limitarsi a quello di un parco che, pur di elevata qualità e massimo inserimento nel territorio, rimanga ancora ancorato al concetto di "salvaguardia" del corpo idrico e sue zone pertinenziali. Risulta evidente che le aree da "tutelare", da ri-progettare, non siano solo il fiume (che rimane pur sempre una zona di grande naturalità) ma anche e soprattutto il territorio edificato, o comunque antropizzato, esterno all'area fluviale. La creazione di una rete ambientale che, partendo dal Sarca e dai boschi vallivi, permei la città e le infrastrutture (senza negarle ma rendendole partecipi di una fruizione a 360° del territorio) potrebbe far “lavorare a rete” tutti i valori – ambientali, emergenze storiche-culturali, insediativi e produttivi – individuando le criticità, ma anche le potenzialità, delle interferenze. Un palinsesto sopra il quale leggere un territorio preso nella sua accezione più includente, con evidenziati i corridoi ambientali che, collegando fra loro i nodi ecologici rilevanti, possano diventare dei passaggi di “accesso-fruizione-riscoperta”.
Integrare tutela e sviluppo : il parco fluviale del basso Sarca come opportunità. Da elemento di tutela lineare a innesco per una rete di valori ambientali
MIORELLI, MARIO
2013/2014
Abstract
Il presente studio vuole essere teso a valorizzare globalmente il territorio del Basso Sarca. L'utilizzo dello strumento del Parco Fluviale, che qui si propone, non vuole però limitarsi a quello di un parco che, pur di elevata qualità e massimo inserimento nel territorio, rimanga ancora ancorato al concetto di "salvaguardia" del corpo idrico e sue zone pertinenziali. Risulta evidente che le aree da "tutelare", da ri-progettare, non siano solo il fiume (che rimane pur sempre una zona di grande naturalità) ma anche e soprattutto il territorio edificato, o comunque antropizzato, esterno all'area fluviale. La creazione di una rete ambientale che, partendo dal Sarca e dai boschi vallivi, permei la città e le infrastrutture (senza negarle ma rendendole partecipi di una fruizione a 360° del territorio) potrebbe far “lavorare a rete” tutti i valori – ambientali, emergenze storiche-culturali, insediativi e produttivi – individuando le criticità, ma anche le potenzialità, delle interferenze. Un palinsesto sopra il quale leggere un territorio preso nella sua accezione più includente, con evidenziati i corridoi ambientali che, collegando fra loro i nodi ecologici rilevanti, possano diventare dei passaggi di “accesso-fruizione-riscoperta”.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/103602