The study did aims to redevelop an area heavily degraded Mantua, the former psychiatric hospital in Dosso del Corso; making it a multifunctional health centre. Within this area is designed a structure health care for people with Alzheimer's disease, as currently the city of Mantova is poorly equipped with this service. Due to its location the RSA will enjoy the potential of the site consisting of large green areas, in the vicinity of the poles health ASL and Hospital Carlo Poma and finally in the easy accessibility thanks to the many important road infrastructures and pedestrian and cycle around the park. The building project has as its starting point two models of research on the relationship architecture - Support - Alzheimer's disease: the Gentle Care and Environmental - Behaviour Model. Both provide an architecture as a bridge that bridges the gap between the needs of the patient and the caregivers: a prosthetic architecture. On this basis it was then necessary to thoroughly understand the needs of the people housed and changed their ability to deal with the space around them. The project start from a broad analysis phase in which we studied the disease, its course and consequences on perceptual abilities of the patient. Not least, we followed the parameters necessary for regulatory accreditation in the Lombardy Region. Attention was then focused on the development environment bedroom, the most intimate place where the loss of autonomy is more psychologically burdensome for the patient. Through the study of space, materials, light and color, it was possible to make the architectural environment friendly, family, able to catalyze and guide the residual abilities of the patient.

Oggi le persone vivono mediamente più a lungo e se questo da un lato rappresenta un grande successo raggiunto dall’umanità, dall’altro porta anche con sè una significativa sfida. Infatti l’allungarsi della vita media in alcuni casi comporta la comparsa di malattie croniche un tempo poco diffuse come l’Alzheimer. Malattia che richiede attenzioni e assistenza medica in un contesto architettonico adeguato. Anche l’Italia ha dovuto far fronte a questa problematica per il progressivo invecchiamento della popolazione dagli anni 80 ad oggi. Si è resa dunque necessaria una ulteriore articolazione della rete di assistenza e il sorgere di strutture sanitarie assistenziali. Sono strutture non ospedaliere, ma comunque a impronta sanitaria, che ospitano per un periodo variabile da poche settimane al tempo indeterminato persone non autosufficienti, che non possono essere assistite in casa e che necessitano di specifiche cure mediche di più specialisti e di una articolata assistenza sanitaria. Negli ultimi anni a questa articolazione delle strutture volta ad adattare i servizi di assistenza alle mutate problematiche della società, è in atto un processo culturale che imposta la centralità del paziente come cardine fondamentale e che ha portato ad una concezione diversa degli edifici ospedalieri e sanitario assistenziali: una “accoglienza” che non sia la mera l’accettazione amministrativa ma consista nell’accogliere il malato in un luogo con servizi per cui l’individuo non perda la sua identità e la sua dignità di persona nonostante i disagi psico-fisici che presenta. Lo studio fatto si pone l’obiettivo di riqualificare un’area fortemente degradata di Mantova, l’ex ospedale psichiatrico in località Dosso del Corso; rendendola uno spazio polifunzionale sanitario usufruibile sia dalla popolazione del limitrofo quartiere che dai residenti dell’hinterland mantovano. All’interno di quest’area è stata progettata una struttura sanitario assistenziale per persone affette da morbo di Alzheimer, poichè attualmente la città di Mantova è poco fornita di questo servizio. Grazie alla sua posizione la RSA potrà godere delle potenzialità del sito consistenti in ampie aree verdi, nella vicinanza dei poli sanitari ASL e Ospedale Carlo Poma ed infine nella facile raggiungibilità grazie alle numerose importanti infrastrutture viabilistiche e ciclo-pedonali che circondano il Parco. Il progetto dell’edificio ha come base di partenza due modelli di ricerca sul rapporto architettura - assistenza - malattia di alzheimer: il modello Gentle-Care canadese e L’Enviromental – Behaviour Model americano. Entrambi prevedono una architettura come ponte che colmi il gap tra le esigenze del paziente e quelle dei caregivers: una architettura protesica. Partendo da questi presupposti è stato poi necessario capire approfonditamente le necessità delle persone ospitate e la loro mutata capacità di rapportarsi con lo spazio che li circonda. Il progetto è futto di una ampia fase di analisi in cui è stata studiata la malattia, il suo decorso e le conseguenze sulle capacità percettive del paziente. Sono state inoltre analizzate le lacune attualmente presenti nei reparti Alzheimer delle RSA italiane attraverso una intervista al responsabile del servizio riabilitativo della RSA San Pellegrino di Castiglione delle Stiviere. Non da ultimi, sono statti poi seguiti i parametri normativi necessari all’accreditamento in Regione Lombardia. L’attenzione si è poi focalizzata sullo sviluppo dell’ambiente camera da letto, il luogo più intimo dove la perdita di autonomia è più psicologicamente pesante per il malato. Attraverso lo studio dello spoazio, dei materiali, della luce e del colore è stato possibile rendere l’ambiente architettonico amichevole e familiare, capace di catalizzare e guidare le abilità residue del paziente.

Residenza protesica per persone affette da morbo di Alzheimer

NICCHIO, DAVIDE
2013/2014

Abstract

The study did aims to redevelop an area heavily degraded Mantua, the former psychiatric hospital in Dosso del Corso; making it a multifunctional health centre. Within this area is designed a structure health care for people with Alzheimer's disease, as currently the city of Mantova is poorly equipped with this service. Due to its location the RSA will enjoy the potential of the site consisting of large green areas, in the vicinity of the poles health ASL and Hospital Carlo Poma and finally in the easy accessibility thanks to the many important road infrastructures and pedestrian and cycle around the park. The building project has as its starting point two models of research on the relationship architecture - Support - Alzheimer's disease: the Gentle Care and Environmental - Behaviour Model. Both provide an architecture as a bridge that bridges the gap between the needs of the patient and the caregivers: a prosthetic architecture. On this basis it was then necessary to thoroughly understand the needs of the people housed and changed their ability to deal with the space around them. The project start from a broad analysis phase in which we studied the disease, its course and consequences on perceptual abilities of the patient. Not least, we followed the parameters necessary for regulatory accreditation in the Lombardy Region. Attention was then focused on the development environment bedroom, the most intimate place where the loss of autonomy is more psychologically burdensome for the patient. Through the study of space, materials, light and color, it was possible to make the architectural environment friendly, family, able to catalyze and guide the residual abilities of the patient.
BIANCONI, MAURO
ARC I - Scuola di Architettura e Società
28-apr-2015
2013/2014
Oggi le persone vivono mediamente più a lungo e se questo da un lato rappresenta un grande successo raggiunto dall’umanità, dall’altro porta anche con sè una significativa sfida. Infatti l’allungarsi della vita media in alcuni casi comporta la comparsa di malattie croniche un tempo poco diffuse come l’Alzheimer. Malattia che richiede attenzioni e assistenza medica in un contesto architettonico adeguato. Anche l’Italia ha dovuto far fronte a questa problematica per il progressivo invecchiamento della popolazione dagli anni 80 ad oggi. Si è resa dunque necessaria una ulteriore articolazione della rete di assistenza e il sorgere di strutture sanitarie assistenziali. Sono strutture non ospedaliere, ma comunque a impronta sanitaria, che ospitano per un periodo variabile da poche settimane al tempo indeterminato persone non autosufficienti, che non possono essere assistite in casa e che necessitano di specifiche cure mediche di più specialisti e di una articolata assistenza sanitaria. Negli ultimi anni a questa articolazione delle strutture volta ad adattare i servizi di assistenza alle mutate problematiche della società, è in atto un processo culturale che imposta la centralità del paziente come cardine fondamentale e che ha portato ad una concezione diversa degli edifici ospedalieri e sanitario assistenziali: una “accoglienza” che non sia la mera l’accettazione amministrativa ma consista nell’accogliere il malato in un luogo con servizi per cui l’individuo non perda la sua identità e la sua dignità di persona nonostante i disagi psico-fisici che presenta. Lo studio fatto si pone l’obiettivo di riqualificare un’area fortemente degradata di Mantova, l’ex ospedale psichiatrico in località Dosso del Corso; rendendola uno spazio polifunzionale sanitario usufruibile sia dalla popolazione del limitrofo quartiere che dai residenti dell’hinterland mantovano. All’interno di quest’area è stata progettata una struttura sanitario assistenziale per persone affette da morbo di Alzheimer, poichè attualmente la città di Mantova è poco fornita di questo servizio. Grazie alla sua posizione la RSA potrà godere delle potenzialità del sito consistenti in ampie aree verdi, nella vicinanza dei poli sanitari ASL e Ospedale Carlo Poma ed infine nella facile raggiungibilità grazie alle numerose importanti infrastrutture viabilistiche e ciclo-pedonali che circondano il Parco. Il progetto dell’edificio ha come base di partenza due modelli di ricerca sul rapporto architettura - assistenza - malattia di alzheimer: il modello Gentle-Care canadese e L’Enviromental – Behaviour Model americano. Entrambi prevedono una architettura come ponte che colmi il gap tra le esigenze del paziente e quelle dei caregivers: una architettura protesica. Partendo da questi presupposti è stato poi necessario capire approfonditamente le necessità delle persone ospitate e la loro mutata capacità di rapportarsi con lo spazio che li circonda. Il progetto è futto di una ampia fase di analisi in cui è stata studiata la malattia, il suo decorso e le conseguenze sulle capacità percettive del paziente. Sono state inoltre analizzate le lacune attualmente presenti nei reparti Alzheimer delle RSA italiane attraverso una intervista al responsabile del servizio riabilitativo della RSA San Pellegrino di Castiglione delle Stiviere. Non da ultimi, sono statti poi seguiti i parametri normativi necessari all’accreditamento in Regione Lombardia. L’attenzione si è poi focalizzata sullo sviluppo dell’ambiente camera da letto, il luogo più intimo dove la perdita di autonomia è più psicologicamente pesante per il malato. Attraverso lo studio dello spoazio, dei materiali, della luce e del colore è stato possibile rendere l’ambiente architettonico amichevole e familiare, capace di catalizzare e guidare le abilità residue del paziente.
Tesi di laurea Magistrale
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