Un nuovo piano per la Bovisa. Progetto per l'ex area industriale de La Goccia

Fin da subito, guardando l’area della Bovisa, appare chiaro che la confusione regna sovrana in questa parte di città, non si hanno precise direttrici e ordini lineari che generano il tessuto cittadino. Bovisa si trova al culmine dell’asse Nord-Ovest, al limite della direttrice che unisce idealmente il cuore della città con Milano P.ta Garibaldi, il vuoto dello Scalo Farini e la “Goccia”, quello spazio tanto importante per la città di Milano, quanto racchiuso dai suoi storici tracciati ferroviari. Il nostro primo pensiero è stato quello di creare ordine all’interno di questo tessuto. Il passo successivo è stato quello di tener conto delle politiche comunali e regionali per quest’area; creare una città adatta ai giovani, in ragione della localizzazione e vocazione funzionale prevista nel PGT. Dalle esperienze fatte nell’anno precedente nel Laboratorio di Progettazione delle aree di Scalo Farini, Bovisa Dergano e “Goccia” abbiamo sviluppato la nostra proposta progettuale, concentrata soprattutto su dei capisaldi che sono: parco scientifico, istruzione, residenze per giovani o comunque di basso costo per gli utilizzatori finali, cultura, sport, e verde. Un verde che non sia solo “accessorio”, ma che strutturi e caratterizzi il progetto. Il verde assumerà un ruolo rilevante grazie alla creazione di un parco urbano e di percorsi ciclo-pedonali utili a connettere i diversi spazi ad uso pubblico. La permeabilità dell’area verrà così garantita dal nuovo sistema del verde in stretta relazione anche alle previsioni di trasformazione urbana del limitrofo “Scalo Farini”. L’accessibilità veicolare all’area subirà riorganizzazioni tali da consentire una circolazione utile a liberare gli spazi interni degli interventi al fine di creare un sistema di verde che colleghi tutte le aree di trasformazione da noi individuate. Sorgerà un ecosistema che rafforzerebbe il Politecnico quale polo primario di ricerca in ambito europeo e mondiale. Il progetto, non tende a creare una nuova parte di città o, ben peggio, un quartiere limitato che vive di vita propria, vuole bensì, caratterizzarsi in quanto “idea di città”.