La tesi si propone di superare la frammentarietà amministrativa, morfologica, culturale e sociale del territorio fornendo un modello di fruizione dei beni paesaggistici, con lo scopo di metterli a sistema e inserirli in un circuito che consenta la loro connessione e la loro valorizzazione. Oggetto di studio è l’area del basso Salento, che comprende i comuni di Otranto, Giurdignano e Uggiano la Chiesa. Si parte prima di tutto dal paesaggio, andando oltre i suoi confini comunali, dove per paesaggio si intende quella “determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni” (Convenzione Europea del Paesaggio, Firenze, 2000). Solo se una popolazione si immedesima nella cultura immateriale e in essa si identifica e si riconosce, allora avviene automaticamente il processo di partecipazione, volto alla salvaguardia del proprio patrimonio. Si procede nel comprendere in che modo il turismo possa contribuire nel processo di valorizzazione e come il paesaggio viene percepito dal turista. Per chi va in auto, la strada è un luogo di passaggio, e la destinazione è il luogo di permanenza. Al contrario per chi va in bicicletta, la strada non è solo luogo di transito, ma strumento di conoscenza perché, percorrendola lentamente, si ha il tempo di osservare ciò che è attorno, di percepire la diversità di paesaggi, scoprendo nuove strade e nuovi luoghi di sosta in cui fermarsi, e di interagire con le persone che si incontrano. Si arriva alla definizione di un modello generale di valorizzazione del territorio che vuole presentare un metodo: -di lavoro per l’identificazione dell’area che superi i limiti dei confini amministrativi; -di fruibilità lenta del patrimonio diffuso sul territorio; -di divulgazione di informazioni e partecipazione attiva da parte di residenti e turisti; - di recupero dei beni in disuso e in stato di degrado; -di messa a sistema degli elementi del territorio con le strutture ricettive esistenti. La potenzialità del modello proposto consiste nella possibilità di essere applicato anche in contesti paesaggistici differenti da quello del caso studio analizzato.
Oltre i confini, il paesaggio. Verso un modello generale per la valorizzazione territoriale : proposte per l'area a sud di Otranto
CASTOLDI, STEFANO;RUSSO, ALICE MARTINA
2014/2015
Abstract
La tesi si propone di superare la frammentarietà amministrativa, morfologica, culturale e sociale del territorio fornendo un modello di fruizione dei beni paesaggistici, con lo scopo di metterli a sistema e inserirli in un circuito che consenta la loro connessione e la loro valorizzazione. Oggetto di studio è l’area del basso Salento, che comprende i comuni di Otranto, Giurdignano e Uggiano la Chiesa. Si parte prima di tutto dal paesaggio, andando oltre i suoi confini comunali, dove per paesaggio si intende quella “determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni” (Convenzione Europea del Paesaggio, Firenze, 2000). Solo se una popolazione si immedesima nella cultura immateriale e in essa si identifica e si riconosce, allora avviene automaticamente il processo di partecipazione, volto alla salvaguardia del proprio patrimonio. Si procede nel comprendere in che modo il turismo possa contribuire nel processo di valorizzazione e come il paesaggio viene percepito dal turista. Per chi va in auto, la strada è un luogo di passaggio, e la destinazione è il luogo di permanenza. Al contrario per chi va in bicicletta, la strada non è solo luogo di transito, ma strumento di conoscenza perché, percorrendola lentamente, si ha il tempo di osservare ciò che è attorno, di percepire la diversità di paesaggi, scoprendo nuove strade e nuovi luoghi di sosta in cui fermarsi, e di interagire con le persone che si incontrano. Si arriva alla definizione di un modello generale di valorizzazione del territorio che vuole presentare un metodo: -di lavoro per l’identificazione dell’area che superi i limiti dei confini amministrativi; -di fruibilità lenta del patrimonio diffuso sul territorio; -di divulgazione di informazioni e partecipazione attiva da parte di residenti e turisti; - di recupero dei beni in disuso e in stato di degrado; -di messa a sistema degli elementi del territorio con le strutture ricettive esistenti. La potenzialità del modello proposto consiste nella possibilità di essere applicato anche in contesti paesaggistici differenti da quello del caso studio analizzato.File | Dimensione | Formato | |
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