La presente trattazione e l’elaborato progettuale che ne deriva affrontano il tema della giustificazione delle ideologie discriminatorie violente e hanno l’obiettivo di aiutare a comprendere cosa significhi discriminare ed essere discriminati, quali siano i meccanismi psicologici di giustificazione che si celano dietro a questi processi e come imparare a contrastarli – nello specifico le cosiddette tre N, naturale, normale e necessario. L’approccio ludico diventa un vero e proprio sistema di comunicazione capace di stimolare riflessioni e di coinvolgere il giocatore/utente in esperienze di gioco significative e profonde. La tipologia di giochi su cui mi sono concentrata è quella dei persuasive games, o giochi persuasivi: essi hanno come scopo primario proprio quello di influenzare il giocatore al fine di insegnargli qualcosa e portarlo a cambiare atteggiamenti e abitudini del mondo reale, estrapolandole dal cerchio magico del gioco. La ricerca inizia studiando le caratteristiche generali del gioco come artefatto e come attività primaria, e dei persuasive game in particolare; ho poi analizzato una specifica tematica cui era mia intenzione applicarle, ovvero quella della discriminazione e soprattutto delle giustificazioni che la nostra stessa mente ci suggerisce, vittima di una cultura pregressa che la condiziona, per renderci più semplice trasformarle in ideologie discriminatorie violente. Da queste considerazioni deriva la mia proposta progettuale ludica, DiscrimiNation, un gioco che vuole stimolare alla comprensione e quindi alla sconfitta degli istinti discriminatori che più o meno inconsciamente portiamo avanti nella vita quotidiana. DiscrimiNation è un gioco da tavolo che spinge i giocatori all’interazione e alla comunicazione reciproca, invitandoli a testare in modo palese e in prima persona le più comuni giustificazioni alle ideologie discriminatorie, utilizzate nella storia così come nel presente: in questo modo essi riusciranno a comprenderle, a contrastarle con maggiore efficacia e a persuadersi della loro natura erronea.

Non ci sono giustificazioni. La violenza dei meccanismi discriminatori affrontata tramite il game design

ALBERELLO CONTI, ELEONORA ADELE
2014/2015

Abstract

La presente trattazione e l’elaborato progettuale che ne deriva affrontano il tema della giustificazione delle ideologie discriminatorie violente e hanno l’obiettivo di aiutare a comprendere cosa significhi discriminare ed essere discriminati, quali siano i meccanismi psicologici di giustificazione che si celano dietro a questi processi e come imparare a contrastarli – nello specifico le cosiddette tre N, naturale, normale e necessario. L’approccio ludico diventa un vero e proprio sistema di comunicazione capace di stimolare riflessioni e di coinvolgere il giocatore/utente in esperienze di gioco significative e profonde. La tipologia di giochi su cui mi sono concentrata è quella dei persuasive games, o giochi persuasivi: essi hanno come scopo primario proprio quello di influenzare il giocatore al fine di insegnargli qualcosa e portarlo a cambiare atteggiamenti e abitudini del mondo reale, estrapolandole dal cerchio magico del gioco. La ricerca inizia studiando le caratteristiche generali del gioco come artefatto e come attività primaria, e dei persuasive game in particolare; ho poi analizzato una specifica tematica cui era mia intenzione applicarle, ovvero quella della discriminazione e soprattutto delle giustificazioni che la nostra stessa mente ci suggerisce, vittima di una cultura pregressa che la condiziona, per renderci più semplice trasformarle in ideologie discriminatorie violente. Da queste considerazioni deriva la mia proposta progettuale ludica, DiscrimiNation, un gioco che vuole stimolare alla comprensione e quindi alla sconfitta degli istinti discriminatori che più o meno inconsciamente portiamo avanti nella vita quotidiana. DiscrimiNation è un gioco da tavolo che spinge i giocatori all’interazione e alla comunicazione reciproca, invitandoli a testare in modo palese e in prima persona le più comuni giustificazioni alle ideologie discriminatorie, utilizzate nella storia così come nel presente: in questo modo essi riusciranno a comprenderle, a contrastarle con maggiore efficacia e a persuadersi della loro natura erronea.
MARIANI, ILARIA
ARC III - Scuola del Design
28-lug-2015
2014/2015
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/109591