In the first century BC the poet Virgil wrote “Georgics”, a famous poem in which he celebrates the farming way of life, as a way of moral virtue and participation in the common good far away from the chaos and corruption of the city. Virgil, like Lucrezio before him and Jean-Jacques Rousseau after, claims the necessity of mankind who lives in a historical period of crisis to rejoin the earth and to find relief in the joys of working the land and living on the farm. A historical overview, in many circumstances brings to light the necessity of the individual to install a dynamic relationship with nature which tends to translate itself in the activity of growing crops. Many are the motivations that urge people to want a vegetable garden, but, as shown, this tendency seems more prominent when constestualized in a unfavorable historical scenario. In fact in Italy in the past few years marked by the word crisis, there has been a significative increase of people owning a garden. This fact is ever more significative because we are talking of a phenomenon taking place primarily in an urban context. This innovation spurs from a reaction of the individual who is capable of reinventing itself in a difficult moment and becomes himself an active force of social innovation geared towards a better and more sustainable life style. Further efficiency is gained by sharing these innovative solutions, or the know-how that led to their completion, therefore triggering collaborative services for the benefit of the whole community. Through the collaboration of members of a community capable of producing ideas, projects and solutions for the common good we come to the creation of a Creative Community in which all participants can enjoy the benefits of sharing. Because a significant number of urban gardens in Italy was developed in the mind-set of sharing and participation, they generated convivial settings and environments. In order for these spaces to add value and to be in direct relationship with the entire community, this needs to collaborate in the development of projects in order to define their function and the values they reflect. For this to happen, the presence of a guiding figure is necessary within the Creative Community. Its role is to motivate and support the community during the design process conveying all the different visions and experiences in a singular vision. The designer, who uses the typical tools of a Community Centered project development, should be able to support this figure by providing knowledge regarding management of the Creative Community. By establishing projectual guide-lines, it will be possible to replicate the process throughout new communities creating therefore in the long term a network of convivial gardens in a context of interaction, sociality and support. The following dissertation will present a Toolkit generator which enables the process of co-designing a system of shared gardens, based on the excellent results achieved by the Coltivando - L’ orto conviviale al Politecnico di Milano project combined with the instruments of the Product Service System Design. More specifically I will present the constant prototyping of the co-design process, performed in two different settings: a neighborhood community and a nursery school. Further ahead I will divulge the results of such prototyping and of the co-design Toolkit which will be available for free on the online platform of the ser- vice which will also host the network. Coltivando Tools will provide the necessary instruments for the creation of a network of shared gardens emphasizing the cultivation of values and benefits that the development of Creative Communities are briNging to our lives.

O fortunatos nimium, sua si bona norint | Agricolas! O troppo fortunati gli agricoltori, se conoscessero la loro felicità! Virgilio, Georgiche II, 458-9 Nel secolo I a. C. il poeta Virgilio scrive Le Georgiche, noto poema attraverso cui egli esalta le attività agricole, lontane dalla corruzione ed il caos cittadino, come palestra di virtù morali e momento di partecipazione del cittadino a vantaggio della collettività. Virgilio, come prima di lui Lucrezio e come in seguito il filosofo Jean-Jacques Rousseau, racconta della necessità dell’uomo, vivente in un momento storico di crisi, di riavvicinarsi alla terra e di cercare rifugio nelle gioie della vita e del lavoro campestre. La ricognizione storica esprime in molteplici casi il bisogno dell’individuo di instaurare un legame con la natura che sia dinamico e che dunque, in quanto tale, tende a tradursi nell’attività di coltivazione. Sono diverse le motivazioni che spingono una persona a desiderare un orto, ma, come detto, i corsi e ricorsi storici esaltano con maggiore enfasi questa tendenza se contestualizzata in uno scenario sfavorevole. Difatti in Italia negli ultimi anni, contrassegnati dalla parola “crisi”, l’aumento dei cittadini in possesso di un orto si è rivelato significativo ed innovativo nel manifestarsi prevalentemente nel contesto urbano. Tale innovazione, deriva dalla reazione dell’individuo che si reinventa in un momento di difficoltà, diventando egli stesso la spinta propulsiva alla generazione di social innovation e dunque alla definizione di azioni che supportino il miglioramento dello stile di vita in maniera sostenibile. Questo miglioramento risulta più efficace nella condivisione delle soluzioni generate, o addirittura nella progettazione di queste stesse soluzioni, arrivando a definire servizi collaborativi per il beneficio di tutta la comunità. Difatti attraverso la collaborazione dei membri di una comunità, che sia abile a stimolare idee progettuali e soluzioni per il benessere sociale, si arriva alla definizione di una Creative Community, in cui tutti i partecipanti possano godere dei benefici della condivisione. Grazie a questa tendenza, una buona parte degli orti urbani sorti in Italia negli ultimi anni si è sviluppata nell’ottica della condivisione e generando dunque realtà e contesti conviviali. Tali scenari, affinché siano portatori di un valore aggiunto che favorisca il benessere di tutta la comunità e siano in grado di dialogare costantemente con la stessa, necessitano di esser definiti grazie alla collaborazione della comunità nella progettazione degli spazi, delle funzioni e soprattutto dei valori che manifesteranno. Per far sì che questo accada, nella Creative Community, è necessaria la presenza di una figura guida che sappia motivare e supportare la comunità nei processi di co-progettazione, facendo convergere verso un’unica visione, le idee ed esperienze degli individui al suo interno. A questo punto, potrà essere d’aiuto il designer, che avvalendosi degli strumenti tipici di una progettazione Community Centered, riesca ad abilitare la figura guida tramandandole “istruzioni” per il supporto alla gestione della Creative Community. Definendo delle linee guida progettuali, sarà possibile di conseguenza replicare svariate volte il processo tramandato a nuove comunità, nell’identificazione, a lungo termine, di un sistema di orti conviviali che godano i benefici dell’essere parte dello stesso network, in uno scenario di interazione, socialità e supporto. Dunque, sulla base di quanto detto, il progetto di tesi presentato definisce un generatore di Toolkit che abiliti il processo di co-progettazione di un sistema di orti condivisi, a partire dall’esperienza e dall’ottima riuscita del progetto Coltivando -L’orto conviviale al Politecnico di Milano, combinata con gli strumenti del Product Service System Design. Nella fattispecie sarà presentata la costante prototipazione del processo co-progettuale, svolta con due realtà differenti per contesto e per attori: una comunità di quartiere ed una scuola dell’infanzia. A seguire saranno riportati i risultati di tale prototipazione e da questi la definizione dei Toolkit di co-progettazione, divulgati gratuitamente dalla piattaforma on-line del servizio che supporterà anche la definizione di appartenenza ad un network. Coltivando Tools promuoverà gli strumenti necessari alla generazione di un sistema di orti condivisi, ponendo però l’accento sulla coltivazione dei valori e dei benefici, che lo sviluppo di Creative Communities sta apportando alla qualità della nostra vita.

Coltivando tools. Toolkit di replicabilità per co-progettare un orto condiviso alla scuola materna

MAIORINO, MARIA LIDIA
2014/2015

Abstract

In the first century BC the poet Virgil wrote “Georgics”, a famous poem in which he celebrates the farming way of life, as a way of moral virtue and participation in the common good far away from the chaos and corruption of the city. Virgil, like Lucrezio before him and Jean-Jacques Rousseau after, claims the necessity of mankind who lives in a historical period of crisis to rejoin the earth and to find relief in the joys of working the land and living on the farm. A historical overview, in many circumstances brings to light the necessity of the individual to install a dynamic relationship with nature which tends to translate itself in the activity of growing crops. Many are the motivations that urge people to want a vegetable garden, but, as shown, this tendency seems more prominent when constestualized in a unfavorable historical scenario. In fact in Italy in the past few years marked by the word crisis, there has been a significative increase of people owning a garden. This fact is ever more significative because we are talking of a phenomenon taking place primarily in an urban context. This innovation spurs from a reaction of the individual who is capable of reinventing itself in a difficult moment and becomes himself an active force of social innovation geared towards a better and more sustainable life style. Further efficiency is gained by sharing these innovative solutions, or the know-how that led to their completion, therefore triggering collaborative services for the benefit of the whole community. Through the collaboration of members of a community capable of producing ideas, projects and solutions for the common good we come to the creation of a Creative Community in which all participants can enjoy the benefits of sharing. Because a significant number of urban gardens in Italy was developed in the mind-set of sharing and participation, they generated convivial settings and environments. In order for these spaces to add value and to be in direct relationship with the entire community, this needs to collaborate in the development of projects in order to define their function and the values they reflect. For this to happen, the presence of a guiding figure is necessary within the Creative Community. Its role is to motivate and support the community during the design process conveying all the different visions and experiences in a singular vision. The designer, who uses the typical tools of a Community Centered project development, should be able to support this figure by providing knowledge regarding management of the Creative Community. By establishing projectual guide-lines, it will be possible to replicate the process throughout new communities creating therefore in the long term a network of convivial gardens in a context of interaction, sociality and support. The following dissertation will present a Toolkit generator which enables the process of co-designing a system of shared gardens, based on the excellent results achieved by the Coltivando - L’ orto conviviale al Politecnico di Milano project combined with the instruments of the Product Service System Design. More specifically I will present the constant prototyping of the co-design process, performed in two different settings: a neighborhood community and a nursery school. Further ahead I will divulge the results of such prototyping and of the co-design Toolkit which will be available for free on the online platform of the ser- vice which will also host the network. Coltivando Tools will provide the necessary instruments for the creation of a network of shared gardens emphasizing the cultivation of values and benefits that the development of Creative Communities are briNging to our lives.
GALLUZZO, LAURA
ARC III - Scuola del Design
28-lug-2015
2014/2015
O fortunatos nimium, sua si bona norint | Agricolas! O troppo fortunati gli agricoltori, se conoscessero la loro felicità! Virgilio, Georgiche II, 458-9 Nel secolo I a. C. il poeta Virgilio scrive Le Georgiche, noto poema attraverso cui egli esalta le attività agricole, lontane dalla corruzione ed il caos cittadino, come palestra di virtù morali e momento di partecipazione del cittadino a vantaggio della collettività. Virgilio, come prima di lui Lucrezio e come in seguito il filosofo Jean-Jacques Rousseau, racconta della necessità dell’uomo, vivente in un momento storico di crisi, di riavvicinarsi alla terra e di cercare rifugio nelle gioie della vita e del lavoro campestre. La ricognizione storica esprime in molteplici casi il bisogno dell’individuo di instaurare un legame con la natura che sia dinamico e che dunque, in quanto tale, tende a tradursi nell’attività di coltivazione. Sono diverse le motivazioni che spingono una persona a desiderare un orto, ma, come detto, i corsi e ricorsi storici esaltano con maggiore enfasi questa tendenza se contestualizzata in uno scenario sfavorevole. Difatti in Italia negli ultimi anni, contrassegnati dalla parola “crisi”, l’aumento dei cittadini in possesso di un orto si è rivelato significativo ed innovativo nel manifestarsi prevalentemente nel contesto urbano. Tale innovazione, deriva dalla reazione dell’individuo che si reinventa in un momento di difficoltà, diventando egli stesso la spinta propulsiva alla generazione di social innovation e dunque alla definizione di azioni che supportino il miglioramento dello stile di vita in maniera sostenibile. Questo miglioramento risulta più efficace nella condivisione delle soluzioni generate, o addirittura nella progettazione di queste stesse soluzioni, arrivando a definire servizi collaborativi per il beneficio di tutta la comunità. Difatti attraverso la collaborazione dei membri di una comunità, che sia abile a stimolare idee progettuali e soluzioni per il benessere sociale, si arriva alla definizione di una Creative Community, in cui tutti i partecipanti possano godere dei benefici della condivisione. Grazie a questa tendenza, una buona parte degli orti urbani sorti in Italia negli ultimi anni si è sviluppata nell’ottica della condivisione e generando dunque realtà e contesti conviviali. Tali scenari, affinché siano portatori di un valore aggiunto che favorisca il benessere di tutta la comunità e siano in grado di dialogare costantemente con la stessa, necessitano di esser definiti grazie alla collaborazione della comunità nella progettazione degli spazi, delle funzioni e soprattutto dei valori che manifesteranno. Per far sì che questo accada, nella Creative Community, è necessaria la presenza di una figura guida che sappia motivare e supportare la comunità nei processi di co-progettazione, facendo convergere verso un’unica visione, le idee ed esperienze degli individui al suo interno. A questo punto, potrà essere d’aiuto il designer, che avvalendosi degli strumenti tipici di una progettazione Community Centered, riesca ad abilitare la figura guida tramandandole “istruzioni” per il supporto alla gestione della Creative Community. Definendo delle linee guida progettuali, sarà possibile di conseguenza replicare svariate volte il processo tramandato a nuove comunità, nell’identificazione, a lungo termine, di un sistema di orti conviviali che godano i benefici dell’essere parte dello stesso network, in uno scenario di interazione, socialità e supporto. Dunque, sulla base di quanto detto, il progetto di tesi presentato definisce un generatore di Toolkit che abiliti il processo di co-progettazione di un sistema di orti condivisi, a partire dall’esperienza e dall’ottima riuscita del progetto Coltivando -L’orto conviviale al Politecnico di Milano, combinata con gli strumenti del Product Service System Design. Nella fattispecie sarà presentata la costante prototipazione del processo co-progettuale, svolta con due realtà differenti per contesto e per attori: una comunità di quartiere ed una scuola dell’infanzia. A seguire saranno riportati i risultati di tale prototipazione e da questi la definizione dei Toolkit di co-progettazione, divulgati gratuitamente dalla piattaforma on-line del servizio che supporterà anche la definizione di appartenenza ad un network. Coltivando Tools promuoverà gli strumenti necessari alla generazione di un sistema di orti condivisi, ponendo però l’accento sulla coltivazione dei valori e dei benefici, che lo sviluppo di Creative Communities sta apportando alla qualità della nostra vita.
Tesi di laurea Magistrale
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Open Access dal 21/07/2016

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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/109665