Il lavoro di tesi si pone come obiettivo quello di ricostruire la figura della donna architetto nel panorama milanese del secondo dopoguerra. Nonostante i nomi femminili appaiano poco sui libri di storia, spesso per volontà stessa delle protagoniste, numerose figure hanno segnato il corso della storia italiana ed europea, anche se, nella maggior parte dei casi, affiancando i grandi maestri o gli architetti più famosi dell’epoca. Per giungere ad un quadro completo del contesto storico italiano in cui le protagoniste hanno operato si è indagato, in paricolar modo, il grande evento del Piano INA-Casa (o Piano Fanfani) che ha permesso la ricostruzione di numerose città italiane. D’altro canto si è analizzato in modo più approfondito il contesto socio-culturale milanese degli anni ‘40 che grazie a personaggi di rilievo, associazioni come l’MSA ed eventi come la Triennale, risultava essere molto vivace. E’ quindi risultato evidente che le cinque professioniste scelte: Anna Castelli Ferrieri, Franca Helg, Anna Monti Bertarini, Giovanna Pericoli e Matilde Baffa, abbiano portato avanti la loro professione progettando su due fronti differenti. Da una parte, dopo la seconda guerra mondiale era necessario fornire una casa a tutti coloro che non la possedevano e, infatti, per questo motivo furono costruiti i grandi quartieri di edilizia sociale ai bordi delle città itlaiane; dall’altra, gli architetti furono chiamati a realizzare i condomini borghesi nel centro delle città. Nonostante le difficoltà incontrate dalle pioniere della professione nell’entrare nel mondo del lavoro, uno sguardo al presente ci permette di capire come oggi la situazione sia notevolmente differente e siano numerose le donne che si accostano a questo genere di professione arrivando anche a vincere i premi più ambiti.

Progettiste italiane nel dopoguerra, tra piano INA-Casa e sperimentazioni borghesi

PIATTI, GIULIA
2014/2015

Abstract

Il lavoro di tesi si pone come obiettivo quello di ricostruire la figura della donna architetto nel panorama milanese del secondo dopoguerra. Nonostante i nomi femminili appaiano poco sui libri di storia, spesso per volontà stessa delle protagoniste, numerose figure hanno segnato il corso della storia italiana ed europea, anche se, nella maggior parte dei casi, affiancando i grandi maestri o gli architetti più famosi dell’epoca. Per giungere ad un quadro completo del contesto storico italiano in cui le protagoniste hanno operato si è indagato, in paricolar modo, il grande evento del Piano INA-Casa (o Piano Fanfani) che ha permesso la ricostruzione di numerose città italiane. D’altro canto si è analizzato in modo più approfondito il contesto socio-culturale milanese degli anni ‘40 che grazie a personaggi di rilievo, associazioni come l’MSA ed eventi come la Triennale, risultava essere molto vivace. E’ quindi risultato evidente che le cinque professioniste scelte: Anna Castelli Ferrieri, Franca Helg, Anna Monti Bertarini, Giovanna Pericoli e Matilde Baffa, abbiano portato avanti la loro professione progettando su due fronti differenti. Da una parte, dopo la seconda guerra mondiale era necessario fornire una casa a tutti coloro che non la possedevano e, infatti, per questo motivo furono costruiti i grandi quartieri di edilizia sociale ai bordi delle città itlaiane; dall’altra, gli architetti furono chiamati a realizzare i condomini borghesi nel centro delle città. Nonostante le difficoltà incontrate dalle pioniere della professione nell’entrare nel mondo del lavoro, uno sguardo al presente ci permette di capire come oggi la situazione sia notevolmente differente e siano numerose le donne che si accostano a questo genere di professione arrivando anche a vincere i premi più ambiti.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
30-set-2015
2014/2015
Tesi di laurea Magistrale
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