The Harajuku Music Center surfaces in the neighborhood of Harajuku, one of the most extravagant areas of Tokyo. Its suggestive forms arise between the chaotic Takeshita Street and the calmness of Parco Togo, creating an original dialogue between so different pieces of the urban tissue. Thinking about the country of the rising sun was certainly not easy but highly stimulant: culture, traditional architecture influenced both the project and its designers. The choice of materials, the discretization of the structure and the façades, the important roof cantilevers are nothing but continuous reminders of the local traditional culture. In the same time, the project gives plenty room and space for innovation: traditional materials are merged with highly-innovative materials, the internal distribution of the main auditorium shapes a three-dimensional spiral, totally changing the usual approach, and unifying artists, musicians and public into one single suggestive imaginative piece of art. This powerful architectural image, at the extreme border of the classical rules, was justified in detail: the project has always been designed in parallel of a precise acoustic simulation using innovative software and parametric geometry to simulate the full acoustic behavior of all sensitive spaces. The experimental methods used to check the correct performances of the project were confronted with a real case study conducted by the Laboratorio di Acustica of Politecnico di Milano: the “Giovanni Arvedi” Auditorium, in Cremona, Italy. The particular shell shape of the auditorium was an important structural challenge, solved thanks to the help of numerical approaches and finite elements methods. Two elements were studied thoroughly: the large steel roof structure, covering a 60-meters span, and the reinforced concrete structure of the main auditorium, for which post-compression helped to improve the performance and reduce the structural sections. Finally, considering the high seismic risk in Japan and in the project area, all the structures were checked to insure their resistance to the important possible seismic loads in the project area. Music, Architecture, Engineering are speaking to each other, collaborating and surpassing themselves to give birth to one single project, where the sensorial experience is the fruit of a thorough study and an iterative design process that led to a precise structural and acoustic optimization of the Music Center.

L’Harajuku Music Center è un Auditorium che sorge nel quartiere di Harajuku, una delle zone più stravaganti di Tokyo. La sue forme distintive si ergono fra la caotica Takeshita Street e la calma del Parco Togo, cercando un dialogo fra questi brani di tessuto urbano così differenti anche se vicini. Relazionarsi con il mondo orientale è stato a volte non facile ma sicuramente stimolante: la cultura, l’architettura tradizionale hanno intriso il progetto ed i progettisti. Così la scelta dei materiali, la discretizzazione della struttura e della pelle di facciata, gli importanti aggetti delle coperture non sono altro che continui richiami a questa. Allo stesso tempo però, non si è dimenticata l’importanza dell’innovazione: ai materiali tradizionali si sono affiancati materiali innovativi, la distribuzione interna dell’auditorium si allontana dalle disposizioni tipiche: gli spettatori si distribuiscono intorno ad una spirale che si sviluppa tridimensionalmente all’interno della sala, al di sopra della quale gli artisti si esibiscono, confondendo le parti, musicisti e spettatori uniti nella creazione di un grande suggestivo spettacolo. Un gesto potente, irriverente che scardina le regole classiche, ma con coscienza: la progettazione architettonica si è sempre accostata infatti ad una progettazione acustica dettagliata condotta con software innovativi e parametrici che hanno permesso di simulare il complesso comportamento acustico degli spazi. I metodi numerici sperimentali usati per le verifiche acustiche sono stati poi confrontati con le prove realizzate dal Laboratorio di Acustica del Politecnico di Milano all’interno dell’Auditorium “Giovanni Arvedi” di Cremona. Altrettanto importante è stata la progettazione strutturale: la forma particolare dell’auditorium ha rappresentato una grande sfida, risolta grazie all’analisi agli elementi finiti e i metodi numerici. Sono state studiate nel dettaglio la copertura in acciaio, caratterizzata da una grande luce, e la struttura in calcestruzzo della sala principale, risolta utilizzando la tecnica della post compressione. Infine si è condotta un’analisi sismica per garantire la stabilità e la resistenza del progetto in casi di terremoti, rischio rilevante in Giappone e nella zona di progetto. Musica, Architettura, Ingegneria si relazionano, si fondono, si esaltano dando vita ad un progetto dove l’esperienza sensoriale che si può vivere all’interno è il frutto di uno studio attento e di una progettazione iterativa che ha portato all’ottimizzazione acustica dell’Auditorium.

Harajuku Music Center. Progetto di un centro musicale nel cuore di Tokyo

LALLEMAND, LOUIS;ROMAIN, PIERRE-HUGO;CHESSA, GIULIA
2014/2015

Abstract

The Harajuku Music Center surfaces in the neighborhood of Harajuku, one of the most extravagant areas of Tokyo. Its suggestive forms arise between the chaotic Takeshita Street and the calmness of Parco Togo, creating an original dialogue between so different pieces of the urban tissue. Thinking about the country of the rising sun was certainly not easy but highly stimulant: culture, traditional architecture influenced both the project and its designers. The choice of materials, the discretization of the structure and the façades, the important roof cantilevers are nothing but continuous reminders of the local traditional culture. In the same time, the project gives plenty room and space for innovation: traditional materials are merged with highly-innovative materials, the internal distribution of the main auditorium shapes a three-dimensional spiral, totally changing the usual approach, and unifying artists, musicians and public into one single suggestive imaginative piece of art. This powerful architectural image, at the extreme border of the classical rules, was justified in detail: the project has always been designed in parallel of a precise acoustic simulation using innovative software and parametric geometry to simulate the full acoustic behavior of all sensitive spaces. The experimental methods used to check the correct performances of the project were confronted with a real case study conducted by the Laboratorio di Acustica of Politecnico di Milano: the “Giovanni Arvedi” Auditorium, in Cremona, Italy. The particular shell shape of the auditorium was an important structural challenge, solved thanks to the help of numerical approaches and finite elements methods. Two elements were studied thoroughly: the large steel roof structure, covering a 60-meters span, and the reinforced concrete structure of the main auditorium, for which post-compression helped to improve the performance and reduce the structural sections. Finally, considering the high seismic risk in Japan and in the project area, all the structures were checked to insure their resistance to the important possible seismic loads in the project area. Music, Architecture, Engineering are speaking to each other, collaborating and surpassing themselves to give birth to one single project, where the sensorial experience is the fruit of a thorough study and an iterative design process that led to a precise structural and acoustic optimization of the Music Center.
SARTI, AUGUSTO
VANOSSI, ANDREA
ZANI, GIULIO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
28-apr-2016
2014/2015
L’Harajuku Music Center è un Auditorium che sorge nel quartiere di Harajuku, una delle zone più stravaganti di Tokyo. La sue forme distintive si ergono fra la caotica Takeshita Street e la calma del Parco Togo, cercando un dialogo fra questi brani di tessuto urbano così differenti anche se vicini. Relazionarsi con il mondo orientale è stato a volte non facile ma sicuramente stimolante: la cultura, l’architettura tradizionale hanno intriso il progetto ed i progettisti. Così la scelta dei materiali, la discretizzazione della struttura e della pelle di facciata, gli importanti aggetti delle coperture non sono altro che continui richiami a questa. Allo stesso tempo però, non si è dimenticata l’importanza dell’innovazione: ai materiali tradizionali si sono affiancati materiali innovativi, la distribuzione interna dell’auditorium si allontana dalle disposizioni tipiche: gli spettatori si distribuiscono intorno ad una spirale che si sviluppa tridimensionalmente all’interno della sala, al di sopra della quale gli artisti si esibiscono, confondendo le parti, musicisti e spettatori uniti nella creazione di un grande suggestivo spettacolo. Un gesto potente, irriverente che scardina le regole classiche, ma con coscienza: la progettazione architettonica si è sempre accostata infatti ad una progettazione acustica dettagliata condotta con software innovativi e parametrici che hanno permesso di simulare il complesso comportamento acustico degli spazi. I metodi numerici sperimentali usati per le verifiche acustiche sono stati poi confrontati con le prove realizzate dal Laboratorio di Acustica del Politecnico di Milano all’interno dell’Auditorium “Giovanni Arvedi” di Cremona. Altrettanto importante è stata la progettazione strutturale: la forma particolare dell’auditorium ha rappresentato una grande sfida, risolta grazie all’analisi agli elementi finiti e i metodi numerici. Sono state studiate nel dettaglio la copertura in acciaio, caratterizzata da una grande luce, e la struttura in calcestruzzo della sala principale, risolta utilizzando la tecnica della post compressione. Infine si è condotta un’analisi sismica per garantire la stabilità e la resistenza del progetto in casi di terremoti, rischio rilevante in Giappone e nella zona di progetto. Musica, Architettura, Ingegneria si relazionano, si fondono, si esaltano dando vita ad un progetto dove l’esperienza sensoriale che si può vivere all’interno è il frutto di uno studio attento e di una progettazione iterativa che ha portato all’ottimizzazione acustica dell’Auditorium.
Tesi di laurea Magistrale
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