L’obiettivo di questa tesi è quello di indagare dei processi di trasformazione urbana di aree industriali dismesse avvenuti recentemente all’interno del contesto milanese, volgendo particolare attenzione al rapporto tra riqualificazione fisica e strategie di promozione e comunicazione del territorio. Per perseguire questo obiettivo la tesi si articola in quattro parti. Alla prima parte, di tipo introduttivo, è affidato il compito di trattare quelle che sono le questioni più generali che stanno a monte di quest’operazione di ricerca; si tratta cioè di fenomeni come quello della dismissione industriale, e quello delle attività creative e culturali – dal design, all’arte – quali motori trainanti di importanti processi di trasformazione dei contesti urbani e al centro, oggi, di più ampi dibattiti che si interrogano sul ruolo e le forme della “città creativa”. La seconda e terza parte,invece,entrano nello specifico del tema di ricerca, affrontando all’interno dell’ampio contesto della dismissione industrialeaMilano,duecasistudio,ZonaTortonaeVenturaLambrate. Si tratta di due aree ex industriali che hanno saputo, attraverso processi che potremmo definire particolari sotto vari punti di vista, ritrovare una loro identità e un loro ruolo all’interno della città di Milano. Questo è stato possibile, come vedremo, grazie a un mix di ingredienti che variano da delle determinate condizioni di contesto, a interventi di riuso del patrimonio industriale dall’insediamento di specifiche attività culturali e creative, al coinvolgimento di questi territori all’interno di eventi importanti per l’intero territorio milanese, fino alla possibilità di autodefinirsi, e conseguentemente autopromuoversi, come territori nuovi, a tal punto di assegnarli nuovi nomi. Per una serie di fattori queste due aree possono essere definite “zone laboratorio”. Nella quarta parte, propongo un affondo in generale su quelli che possono essere gli spunti di riflessione forniti dai due casi studio scelti, ed in particolare sullo stretto rapporto di vicendevole influenza che si è instaurato in questi casi tra trasformazione fisica degli spazi e possibilità di autopromuoversi come un’entità unica e unitaria, fino ad indurmi ad una riflessione più generale sulla città tra materialità e immaterialità e lo stretto legame di reciproca interdipendenza.

Dismissione industriale e città creativa. Due processi di trasformazione urbana tra riqualificazione fisica e strategie di promozione del territorio: i casi di Zona Tortona e Ventura Lambrate a Milano

GIULIANI, ILARIA
2009/2010

Abstract

L’obiettivo di questa tesi è quello di indagare dei processi di trasformazione urbana di aree industriali dismesse avvenuti recentemente all’interno del contesto milanese, volgendo particolare attenzione al rapporto tra riqualificazione fisica e strategie di promozione e comunicazione del territorio. Per perseguire questo obiettivo la tesi si articola in quattro parti. Alla prima parte, di tipo introduttivo, è affidato il compito di trattare quelle che sono le questioni più generali che stanno a monte di quest’operazione di ricerca; si tratta cioè di fenomeni come quello della dismissione industriale, e quello delle attività creative e culturali – dal design, all’arte – quali motori trainanti di importanti processi di trasformazione dei contesti urbani e al centro, oggi, di più ampi dibattiti che si interrogano sul ruolo e le forme della “città creativa”. La seconda e terza parte,invece,entrano nello specifico del tema di ricerca, affrontando all’interno dell’ampio contesto della dismissione industrialeaMilano,duecasistudio,ZonaTortonaeVenturaLambrate. Si tratta di due aree ex industriali che hanno saputo, attraverso processi che potremmo definire particolari sotto vari punti di vista, ritrovare una loro identità e un loro ruolo all’interno della città di Milano. Questo è stato possibile, come vedremo, grazie a un mix di ingredienti che variano da delle determinate condizioni di contesto, a interventi di riuso del patrimonio industriale dall’insediamento di specifiche attività culturali e creative, al coinvolgimento di questi territori all’interno di eventi importanti per l’intero territorio milanese, fino alla possibilità di autodefinirsi, e conseguentemente autopromuoversi, come territori nuovi, a tal punto di assegnarli nuovi nomi. Per una serie di fattori queste due aree possono essere definite “zone laboratorio”. Nella quarta parte, propongo un affondo in generale su quelli che possono essere gli spunti di riflessione forniti dai due casi studio scelti, ed in particolare sullo stretto rapporto di vicendevole influenza che si è instaurato in questi casi tra trasformazione fisica degli spazi e possibilità di autopromuoversi come un’entità unica e unitaria, fino ad indurmi ad una riflessione più generale sulla città tra materialità e immaterialità e lo stretto legame di reciproca interdipendenza.
ARC I - Facolta' di Architettura e Società
21-lug-2010
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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