L'ex chiesa di San Nicolao a Bellano. Metodi di misura del contenuto di umidità nelle murature e progetto di un nuovo allestimento museale

The purpose of this work is to illustrate the monitoring campaign performed between June 2015 and April 2016 in the former church of San Nicolao in Bellano (Lecco). The research has been carried out in three phases: historical research; ongoing monitoring of the environmental micro-climate parameters (air temperature, relative humidity RH, surface temperature) and comparison between four different methodologies of masonry MC measurement (oven-dry method, permanent points of measure or PPM, ongoing monitoring and free-water sensors); decay survey and project of a new temporary museum. The building, connected since its construction to the Congregation of Umiliati, has been subjected, from the middle of the XVI century, to architectural and functional changes that have made it a rich historical palinsesto, an architectural symbol of the Lecchese territory and the Valsassina; during the last years, the carelessness combined to moisture in its various forms have compromised not only its possible, permanent uses but also the integrity of its constituent parts. Starting from the analysis of moisture in the environment and in the masonries, objectives are to study the more effective monitoring methodologies for the conservation of the structures, and the most suitable interior design for the preservation of this historical building.

Lo scopo di questo lavoro è quello di illustrare la campagna di monitoraggio svolta tra giugno 2015 e aprile 2016 nell’ex chiesa di San Nicolao a Bellano (Lecco). Il lavoro di ricerca è stato sviluppato in tre fasi: la ricerca storico-archivistica; il monitoraggio micro-climatico ambientale in continuo dell’edificio e il confronto tra quattro diversi metodi di misura del contenuto umido delle murature diretti e indiretti (metodo gravimetrico, metodo dei punti permanenti di misura "PPM", monitoraggio in continuo e tramite "free-water sensors"); il rilievo del degrado e il progetto di un nuovo allestimento museale. L’edificio, legato fin dalla sua origine alla Congregazione degli Umiliati, ha subìto a partire dalla metà del XVI secolo trasformazioni architettoniche e funzionali che ne hanno fatto un ricco palinsesto storico e decorativo, simbolo dell’architettura lecchese e della Valsassina; l’incuria degli anni unita all’azione dell’acqua nelle sue diverse forme ne hanno compromesso non solo la possibilità di utilizzo permanente ma anche e soprattutto l’integrità delle sue parti costituenti. Partendo dall’analisi dell’umidità nell’ambiente e nelle murature, obiettivi sono lo studio degli strumenti di monitoraggio più efficaci per la conservazione delle strutture, e l'adeguata progettazione degli ambienti per il recupero di questo storico edificio.