Primitive landscape : un dialogo tra memoria e futuro a Lanzarote

What distinguishes the island of Lanzarote is undoubtedly its geological structure, its purely volcanic origin. Much of the land was formed following the historic eruptions of Timanfaya, occurred between 1730 and 1736 occupying a quarter of the island's surface. The violent volcanic nature and semi-desert conditions bioclimatic characterized the particular configuration of landscape to which man has had to adapt. All this has meant that the natural landscape and humanized Lanzarote present a series of original and deeply creative characteristics. Along with volcanic flows, coexist singular land used for crops that maximize the geo climatic production conditions. Then we can recognize two contact landscapes each other, completely opposite and not related: first, rock formed by the solidification of volcanic lava that does not allow the proliferation of life and is called "primitive"; the second, agricultural buried by volcanic ashes which have increased its fertility making it "productive." The theme of the dissertation research is to succeed in the dialogue between two landscapes looking for the interaction in the "middle landscape" that goes to interpose between them without overlapping, by imposing an interference between the rock and ash materials. The architecture becomes a discourse between landscapes becoming an integral part of the place that hosts it, a dialogue between past and future.

Ciò che contraddistingue l’isola di Lanzarote è senza dubbio la sua struttura geologica, la sua natura prettamente vulcanica. Gran parte del territorio si è costituito in seguito alle storiche eruzioni del Timanfaya, avvenute tra il 1730 e il 1736 occupando un quarto della superficie dell’isola. La violenta natura vulcanica e le condizioni bioclimatiche semidesertiche hanno caratterizzato la particolare configurazione del paesaggio naturale alla quale l’uomo si è dovuto adattare. Tutto questo ha fatto sì che il paesaggio naturale e umanizzato di Lanzarote presenti una serie di caratteristiche originali e profondamente creative. Insieme alle colate vulcaniche, convivono singolari terreni adibiti a coltivazioni che sfruttano al massimo le condizioni geoproduttive climatiche. Possiamo riconoscere quindi due paesaggi a contatto tra loro, completamente opposti e non relazionati: il primo, roccioso costituito dalla solidificazione della lava vulcanica che non permette la prolificazione della vita e che viene definito “primitivo”; il secondo, agricolo sepolto dalle ceneri vulcaniche che hanno aumentato la sua fertilità rendendolo “produttivo”. Il tema della ricerca di tesi vuole riuscire nel dialogo fra due paesaggi cercando l’interazione nel “paesaggio intermedio” che va a interporsi fra di essi senza sovrapporsi, imponendo un’interferenza fra le materie roccia e cenere. L’architettura diventa un discorso fra paesaggi diventando parte integrante del luogo che la ospita, un dialogo tra memoria e futuro.