The rural alpine landscape is the result of specific dynamics of anthropization in the mountain territory pursued by humans to ensure their survival in a hostile environment. The construction of villages, the construction of terraces, the use of grazing, exploitation of forests has been made respecting the rules of nature, without ever dominating it, in a relationship of mutual exchange. The result is a balanced landscape where human sign is integrated and in dialogue with the natural environment. Since the nineteenth century to today, because of socio-economic transformations that have altered this delicate balance, numerous rural villages have lost their functional role played for centuries and suffered an inexorable decline, followed by a partial or total abandonment. These villages, some of which are still well preserved, not only are the testimony of a past culture that has shaped the territory, but still own the remaining potential to be exploited to make again dynamic and vital the rural alpine territory. Sustainable tourism, and in particular the “widespread hospitality” model, enhancing the local resources and promoting a genuine rediscovery of the places, the people who live there and their traditions, turns out to be a real tool for the regeneration of so-called "slow landscapes" . The strategy pursued in the alpine rural villages seems to be the mode of operation that best combines the objectives of conservation of cultural heritage, recovering the architectural and landscape heritage, with local economic development, creating new job opportunities. The thesis, by identifying and six different case studies, each with a specific identity and particular attributes, pursue the verification of successful intervention of the villages regeneration through the “widespread hospitality” model, analyzing the factors supporting the operation at strategic, functional, architectural and economic.

Il paesaggio alpino tradizionale è il risultato di specifiche dinamiche di antropizzazione del territorio montano perseguite dall’uomo per garantire la propria sopravvivenza in un ambiente ostile. L’edificazione degli insediamenti, la realizzazione dei terrazzamenti, l’uso del pascolo, lo sfruttamento dei boschi sono stati compiuti rispettando le regole della natura, senza mai sovrastarla, in un rapporto di reciproco scambio. Il risultato è un paesaggio equilibrato in cui il segno dell’uomo è integrato e in dialogo con l’ambiente naturale. Dal XIX secolo ad oggi, a causa delle trasformazioni socio-economiche che hanno alterato questo delicato equilibrio, numerosi insediamenti rurali hanno perso il ruolo funzionale rivestito per secoli e subìto un inesorabile declino, seguito da un parziale o totale abbandono. Questi nuclei, alcuni dei quali risultano tuttora ben conservati, non solo sono la testimonianza di una cultura passata che ha plasmato il territorio, ma posseggono ancora delle potenzialità residue da valorizzare per rendere nuovamente dinamico e vitale il territorio rurale alpino. Il turismo sostenibile, ed in particolare il modello dell’ospitalità diffusa, valorizzando le risorse locali e favorendo una riscoperta autentica dei luoghi, delle popolazioni che vi risiedono e delle loro tradizioni, risulta essere uno strumento concreto per la rigenerazione dei cosiddetti “paesaggi lenti”. Tale strategia perseguibile negli insediamenti rurali alpini sembra poter essere la modalità operativa che maggiormente coniuga gli obiettivi della conservazione e della valorizzazione del patrimonio culturale, recuperando il patrimonio architettonico e paesaggistico, con lo sviluppo dell’economia locale, generando nuove opportunità lavorative. La tesi, individuando e analizzando sei diversi casi studio, ciascuno dotato di una specifica identità e di determinate peculiarità, persegue la verifica della sostenibilità dell’intervento di rigenerazione dell’insediamento attraverso il modello dell’ospitalità diffusa, analizzando i fattori che sostengono l’operazione a livello strategico, funzionale, architettonico ed economico.

Insediamenti rurali alpini : rigenerazione, ospitalità diffusa

REGAZZONI, LORENZO
2015/2016

Abstract

The rural alpine landscape is the result of specific dynamics of anthropization in the mountain territory pursued by humans to ensure their survival in a hostile environment. The construction of villages, the construction of terraces, the use of grazing, exploitation of forests has been made respecting the rules of nature, without ever dominating it, in a relationship of mutual exchange. The result is a balanced landscape where human sign is integrated and in dialogue with the natural environment. Since the nineteenth century to today, because of socio-economic transformations that have altered this delicate balance, numerous rural villages have lost their functional role played for centuries and suffered an inexorable decline, followed by a partial or total abandonment. These villages, some of which are still well preserved, not only are the testimony of a past culture that has shaped the territory, but still own the remaining potential to be exploited to make again dynamic and vital the rural alpine territory. Sustainable tourism, and in particular the “widespread hospitality” model, enhancing the local resources and promoting a genuine rediscovery of the places, the people who live there and their traditions, turns out to be a real tool for the regeneration of so-called "slow landscapes" . The strategy pursued in the alpine rural villages seems to be the mode of operation that best combines the objectives of conservation of cultural heritage, recovering the architectural and landscape heritage, with local economic development, creating new job opportunities. The thesis, by identifying and six different case studies, each with a specific identity and particular attributes, pursue the verification of successful intervention of the villages regeneration through the “widespread hospitality” model, analyzing the factors supporting the operation at strategic, functional, architectural and economic.
VERGA, ALESSANDRO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
26-lug-2016
2015/2016
Il paesaggio alpino tradizionale è il risultato di specifiche dinamiche di antropizzazione del territorio montano perseguite dall’uomo per garantire la propria sopravvivenza in un ambiente ostile. L’edificazione degli insediamenti, la realizzazione dei terrazzamenti, l’uso del pascolo, lo sfruttamento dei boschi sono stati compiuti rispettando le regole della natura, senza mai sovrastarla, in un rapporto di reciproco scambio. Il risultato è un paesaggio equilibrato in cui il segno dell’uomo è integrato e in dialogo con l’ambiente naturale. Dal XIX secolo ad oggi, a causa delle trasformazioni socio-economiche che hanno alterato questo delicato equilibrio, numerosi insediamenti rurali hanno perso il ruolo funzionale rivestito per secoli e subìto un inesorabile declino, seguito da un parziale o totale abbandono. Questi nuclei, alcuni dei quali risultano tuttora ben conservati, non solo sono la testimonianza di una cultura passata che ha plasmato il territorio, ma posseggono ancora delle potenzialità residue da valorizzare per rendere nuovamente dinamico e vitale il territorio rurale alpino. Il turismo sostenibile, ed in particolare il modello dell’ospitalità diffusa, valorizzando le risorse locali e favorendo una riscoperta autentica dei luoghi, delle popolazioni che vi risiedono e delle loro tradizioni, risulta essere uno strumento concreto per la rigenerazione dei cosiddetti “paesaggi lenti”. Tale strategia perseguibile negli insediamenti rurali alpini sembra poter essere la modalità operativa che maggiormente coniuga gli obiettivi della conservazione e della valorizzazione del patrimonio culturale, recuperando il patrimonio architettonico e paesaggistico, con lo sviluppo dell’economia locale, generando nuove opportunità lavorative. La tesi, individuando e analizzando sei diversi casi studio, ciascuno dotato di una specifica identità e di determinate peculiarità, persegue la verifica della sostenibilità dell’intervento di rigenerazione dell’insediamento attraverso il modello dell’ospitalità diffusa, analizzando i fattori che sostengono l’operazione a livello strategico, funzionale, architettonico ed economico.
Tesi di laurea Magistrale
File allegati
File Dimensione Formato  
2016_07_Regazzoni.pdf

accessibile in internet per tutti

Descrizione: Testo della tesi
Dimensione 94.8 MB
Formato Adobe PDF
94.8 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in POLITesi sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/122947