Beirut, capitale del Libano, è una città in cerca di una nuova identità, in seguito ai conflitti che l’hanno devastata e divisa nella recente guerra civile. Nel suo tessuto sono presenti luoghi che costituiscono occasioni per una nuova regola urbana fatta di spazi di aggregazione, comunicazione tra le parti di città e un miglioramento della vivibilità. Il manufatto della Stazione degli Autobus ‘Charles Helou’, che divide ora la collina di Achrafieh dalla banchina portuale, ne è un esempio: l’intento è quello di instaurare un nuovo polo urbano, con funzioni culturali, commerciali e di trasporto che, a differenza di progetti speculativi e introversi di altre zone, abbia a cuore il miglioramento di tutta la città. La Stazione ‘Charle Helou’ rappresenta attualmente una forte contraddizione all’interno del tessuto urbano. Seppure il piano terra sia adibito al trasporto regionale, i piani parcheggio non sono mai entrati in funzione. L’infrastruttura rappresenta un relitto urbano che ostacola fisicamente e visivamente gli edifici residenziali erti sulla falesia. Per tutta la sua lunghezza essa non è mai accessibile da parte del quartiere Gemmayzeh, andando a costituire una cesura inospitale. Gli stessi spazi antistanti la Stazione sono caduti in disuso e non attraggono il pedone. Il progetto è il risultato di un’attenta analisi del tessuto cittadino, delle architetture locali, della storia della città, della genesi dell’infrastruttura qui protagonista, del suo ruolo all’interno del quartiere e delle esigenze della comunità. Si sono andati ad individuare i caratteri per il quale tale manufatto è indispensabile alla città, e se ne sono scomposte le criticità: il degrado delle architetture e della vivibilità stessa dell’area in seguito alla sua edificazione; la saturazione del tessuto, carente di spazi collettivi; la congestione delle funzioni e il traffico automobilistico. Il risultato è un progetto urbano che trasforma il volto di questa parte di città, limitata e in degrado, in un segmento dinamico, funzionale e ben connesso. Vengono inseriti importanti luoghi per l’aggregazione, decentrate le attività commerciale e di intrattenimento che attualmente opprimono Gemmayzeh e soprattutto si riattiva un manufatto, quello della Stazione ‘Charles Helou’, di storica importanza per la città l’intera area metropolitana.

Trasformazione urbana a Beirut : la riscrittura della stazione degli autobus Charles Helou

PAGANELLI, MIRCO
2009/2010

Abstract

Beirut, capitale del Libano, è una città in cerca di una nuova identità, in seguito ai conflitti che l’hanno devastata e divisa nella recente guerra civile. Nel suo tessuto sono presenti luoghi che costituiscono occasioni per una nuova regola urbana fatta di spazi di aggregazione, comunicazione tra le parti di città e un miglioramento della vivibilità. Il manufatto della Stazione degli Autobus ‘Charles Helou’, che divide ora la collina di Achrafieh dalla banchina portuale, ne è un esempio: l’intento è quello di instaurare un nuovo polo urbano, con funzioni culturali, commerciali e di trasporto che, a differenza di progetti speculativi e introversi di altre zone, abbia a cuore il miglioramento di tutta la città. La Stazione ‘Charle Helou’ rappresenta attualmente una forte contraddizione all’interno del tessuto urbano. Seppure il piano terra sia adibito al trasporto regionale, i piani parcheggio non sono mai entrati in funzione. L’infrastruttura rappresenta un relitto urbano che ostacola fisicamente e visivamente gli edifici residenziali erti sulla falesia. Per tutta la sua lunghezza essa non è mai accessibile da parte del quartiere Gemmayzeh, andando a costituire una cesura inospitale. Gli stessi spazi antistanti la Stazione sono caduti in disuso e non attraggono il pedone. Il progetto è il risultato di un’attenta analisi del tessuto cittadino, delle architetture locali, della storia della città, della genesi dell’infrastruttura qui protagonista, del suo ruolo all’interno del quartiere e delle esigenze della comunità. Si sono andati ad individuare i caratteri per il quale tale manufatto è indispensabile alla città, e se ne sono scomposte le criticità: il degrado delle architetture e della vivibilità stessa dell’area in seguito alla sua edificazione; la saturazione del tessuto, carente di spazi collettivi; la congestione delle funzioni e il traffico automobilistico. Il risultato è un progetto urbano che trasforma il volto di questa parte di città, limitata e in degrado, in un segmento dinamico, funzionale e ben connesso. Vengono inseriti importanti luoghi per l’aggregazione, decentrate le attività commerciale e di intrattenimento che attualmente opprimono Gemmayzeh e soprattutto si riattiva un manufatto, quello della Stazione ‘Charles Helou’, di storica importanza per la città l’intera area metropolitana.
DELBENE, GIACOMO
COMI, GIOVANNI
ARC II - Facolta' di Architettura Civile
20-dic-2010
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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