The communication for the non-profit is perhaps the noblest form of communication that exists, because it is born with the aim to preserve and protect the community and its assets without expecting anything in return. In Italy, this issue is very dear to tradition, the people, always present in moments of solidarity and volunteering, although not encouraged by an equally effective communication, able to promote and convey messages of solidarity from the intrinsic vital importance. For this reason advertising, as the set of practices and languages ​​useful to the audience involvement and persuasion, it has all the powers to raise these issues, serving as a reference tool in the field of social communication. But, as you can then change things? How can design contribute in the face of such a noble cause, and at the same time so complex? The answer that I present with my thesis work, partly from my own academic path in communication design, thanks to which I have been able to assume a transversal vision of the phenomenon of communication for non-profit, proposing a communication structure that can take its place within the contemporary advertising landscape to produce better and more effectively, in the public interest campaigns.

La comunicazione per il non profit, altresì definita sociale, è forse la forma di comunicazione più nobile che esista, perché nasce con lo scopo di preservare e proteggere la collettività ed i suoi beni senza pretendere nulla in cambio. In Italia, questo tema risulta per tradizione molto caro alla popolazione, da sempre presente nei momenti di solidarietà e di volontariato, seppur non incoraggiata da un altrettanto efficace comunicazione, capace di promuove e veicolare dei messaggi di solidarietà dall’intrinseca importanza vitale. Per questo motivo la pubblicità, intesa come l’insieme di pratiche e linguaggi utili al coinvolgimento e la persuasione dell’audience, ha tutte le prerogative per rilanciare questi temi, proponendosi come strumento di riferimento nell’ambito della comunicazione sociale. Ma, come si può quindi cambiare le cose? Come può il design dare il proprio contributo di fronte ad una causa così nobile e al contempo tanto complessa? La risposta che presento con il mio elaborato di tesi, parte dal mio personale cammino accademico nel design della comunicazione, grazie al quale sono stato in grado di ipotizzare una visone trasversale del fenomeno della comunicazione per il non profit, proponendo una struttura comunicativa che possa collocarsi all’interno del panorama pubblicitario contemporaneo, per produrre, meglio e più efficacemente, campagne di pubblica utilità.

Il prodotto invisibile. Proposta di un modello alternativo di comunicazione sociale

NIZZI, DAVIDE
2015/2016

Abstract

The communication for the non-profit is perhaps the noblest form of communication that exists, because it is born with the aim to preserve and protect the community and its assets without expecting anything in return. In Italy, this issue is very dear to tradition, the people, always present in moments of solidarity and volunteering, although not encouraged by an equally effective communication, able to promote and convey messages of solidarity from the intrinsic vital importance. For this reason advertising, as the set of practices and languages ​​useful to the audience involvement and persuasion, it has all the powers to raise these issues, serving as a reference tool in the field of social communication. But, as you can then change things? How can design contribute in the face of such a noble cause, and at the same time so complex? The answer that I present with my thesis work, partly from my own academic path in communication design, thanks to which I have been able to assume a transversal vision of the phenomenon of communication for non-profit, proposing a communication structure that can take its place within the contemporary advertising landscape to produce better and more effectively, in the public interest campaigns.
MERLINI, ROBERTO
ARC III - Scuola del Design
27-apr-2017
2015/2016
La comunicazione per il non profit, altresì definita sociale, è forse la forma di comunicazione più nobile che esista, perché nasce con lo scopo di preservare e proteggere la collettività ed i suoi beni senza pretendere nulla in cambio. In Italia, questo tema risulta per tradizione molto caro alla popolazione, da sempre presente nei momenti di solidarietà e di volontariato, seppur non incoraggiata da un altrettanto efficace comunicazione, capace di promuove e veicolare dei messaggi di solidarietà dall’intrinseca importanza vitale. Per questo motivo la pubblicità, intesa come l’insieme di pratiche e linguaggi utili al coinvolgimento e la persuasione dell’audience, ha tutte le prerogative per rilanciare questi temi, proponendosi come strumento di riferimento nell’ambito della comunicazione sociale. Ma, come si può quindi cambiare le cose? Come può il design dare il proprio contributo di fronte ad una causa così nobile e al contempo tanto complessa? La risposta che presento con il mio elaborato di tesi, parte dal mio personale cammino accademico nel design della comunicazione, grazie al quale sono stato in grado di ipotizzare una visone trasversale del fenomeno della comunicazione per il non profit, proponendo una struttura comunicativa che possa collocarsi all’interno del panorama pubblicitario contemporaneo, per produrre, meglio e più efficacemente, campagne di pubblica utilità.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/132997