In un contesto politico e sociale sempre meno attento alle dinamiche identitarie di territori ai margini delle città metropolitane, si sente sempre di più il bisogno di ridare dignità a questi luoghi e ai loro abitanti che, purtroppo, hanno già da tempo iniziato a dimenticare le incredibili potenzialità del proprio territorio. In questo senso si muove il progetto di tesi, un format web-based di comunicazione del territorio e di salvaguardia della cultura immateriale, che agisce tramite l’archiviazione di narrazioni che vanno a costituire un nuovo atlante delle memorie e a generare nuovi paesaggi narrativi. Al centro della tesi sta il concetto di paesaggio anonimo, quel paesaggio così simile a tanti altri che cela agli sguardi più superficiali una fortissima identità locale territoriale, ricchissima di cultura da proteggere di fronte all’avanzare della metropoli globalizzata, dell’appiattimento culturale specifico locale e dall’oblio. La ricerca di questa tesi focalizzata sul paesaggio, sulla cultura e la memoria, viene sperimentata sulla provincia bolognese della bassa Pianura Padana, un territorio dai paesaggi fortemente anonimi e apparentemente sempre uguali a sé stessi, in cui le storie spuntano come il grano. Hic sunt dracones è un esperimento di micro-narrativa in cui le memorie di narratori comuni, mirano a far conoscere quel territorio incognito che sta al di là del luogo comune e dello stereotipo, ribaltando la concezione della provincia in maniera sottilmente provocatoria. Nella ricerca e nel progetto centrali sono le ricerche e gli sguardi di alcuni importanti narratori delle pianure anonime come Ghirri, Celati, Guareschi, Zavattini e Paul Strand.
Hic sunt dracones. Un atlante di racconti anonimi da territori incogniti per nuovi paesaggi narrativi
LANDI, CATERINA
2015/2016
Abstract
In un contesto politico e sociale sempre meno attento alle dinamiche identitarie di territori ai margini delle città metropolitane, si sente sempre di più il bisogno di ridare dignità a questi luoghi e ai loro abitanti che, purtroppo, hanno già da tempo iniziato a dimenticare le incredibili potenzialità del proprio territorio. In questo senso si muove il progetto di tesi, un format web-based di comunicazione del territorio e di salvaguardia della cultura immateriale, che agisce tramite l’archiviazione di narrazioni che vanno a costituire un nuovo atlante delle memorie e a generare nuovi paesaggi narrativi. Al centro della tesi sta il concetto di paesaggio anonimo, quel paesaggio così simile a tanti altri che cela agli sguardi più superficiali una fortissima identità locale territoriale, ricchissima di cultura da proteggere di fronte all’avanzare della metropoli globalizzata, dell’appiattimento culturale specifico locale e dall’oblio. La ricerca di questa tesi focalizzata sul paesaggio, sulla cultura e la memoria, viene sperimentata sulla provincia bolognese della bassa Pianura Padana, un territorio dai paesaggi fortemente anonimi e apparentemente sempre uguali a sé stessi, in cui le storie spuntano come il grano. Hic sunt dracones è un esperimento di micro-narrativa in cui le memorie di narratori comuni, mirano a far conoscere quel territorio incognito che sta al di là del luogo comune e dello stereotipo, ribaltando la concezione della provincia in maniera sottilmente provocatoria. Nella ricerca e nel progetto centrali sono le ricerche e gli sguardi di alcuni importanti narratori delle pianure anonime come Ghirri, Celati, Guareschi, Zavattini e Paul Strand.File | Dimensione | Formato | |
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