In questo scritto vengono analizzate metodologie, tecniche e applicazioni del native advertising. Partendo da una prima analisi riguardante la nascita e lo sviluppo del marketing pubblicitario si giunge ad analizzare le nuove metodologie di marketing legate agli sviluppi digitali degli ultimi anni. Infine si procede con la realizzazione di una strategia digitale di native advertising che accompagna il riposizionamento del brand Mon Perin, appartenente al settore turistico. Ciò che viene qui analizzato è il potenziale futuro di questa disciplina. Il native è ancora poco conosciuto ed utilizzato a causa della grossa diffidenza presente nei suoi confronti. Nell’era del web 3.0 comunicare online è fondamentale, ma i dispositivi di adblock e la cosiddetta “banner blindness” si rivelano ogni giorno un ostacolo maggiore da affrontare. Vengono qui riportati dati statistici che sottolineano quanto il native non solo risulti sensibilmente essere in crescita, ma si stia dimostrano sempre più l’unica soluzione possibile per un mercato pubblicitario efficace e non invasivo. In particolare viene analizzato il marketing turistico, un settore in cui il digital sta prendendo sempre più piede ottenendo una grossa fetta di questo mercato. Siti web di recensioni, prenotazioni di aerei, alloggi e pacchetti turistici sono i protagonisti di questo settore dove l’opinione altrui è un fattore fondamentale per la scelta delle proprie vacanze. Il native, grazie al suo impatto discreto ma emozionale, si avvale di contenuti che affascinano, coinvolgono e creano fiducia nell’utente, che viene raggiunto mostrandogli ciò di cui ha bisogno esattamente nel momento in cui lo sta cercando. Anche se il native si dimostra essere uno strumento ad altissimo potenziale, al momento necessita di essere ancora accompagnato da un advertising di tipo tradizionale. Nonostante le regole dello IAB, le metriche di misurazione delle campagne native in termini economici sono ancora incerte. Si può affermare però che se le campagne di adv tradizionale sono orientate a portare all’acquisto, il native si dimostra essere uno strumento ottimale per aumentare l’awareness e la fiducia dell’utente nei confronti di un brand.

Il native advertising nell'epoca del marketing turistico digitale. Analisi e metodologie del native applicate ad una strategia di accompagnamento al riposizionamento del brand Mon Perin

LORENZON LORENZUT, GIULIA
2016/2017

Abstract

In questo scritto vengono analizzate metodologie, tecniche e applicazioni del native advertising. Partendo da una prima analisi riguardante la nascita e lo sviluppo del marketing pubblicitario si giunge ad analizzare le nuove metodologie di marketing legate agli sviluppi digitali degli ultimi anni. Infine si procede con la realizzazione di una strategia digitale di native advertising che accompagna il riposizionamento del brand Mon Perin, appartenente al settore turistico. Ciò che viene qui analizzato è il potenziale futuro di questa disciplina. Il native è ancora poco conosciuto ed utilizzato a causa della grossa diffidenza presente nei suoi confronti. Nell’era del web 3.0 comunicare online è fondamentale, ma i dispositivi di adblock e la cosiddetta “banner blindness” si rivelano ogni giorno un ostacolo maggiore da affrontare. Vengono qui riportati dati statistici che sottolineano quanto il native non solo risulti sensibilmente essere in crescita, ma si stia dimostrano sempre più l’unica soluzione possibile per un mercato pubblicitario efficace e non invasivo. In particolare viene analizzato il marketing turistico, un settore in cui il digital sta prendendo sempre più piede ottenendo una grossa fetta di questo mercato. Siti web di recensioni, prenotazioni di aerei, alloggi e pacchetti turistici sono i protagonisti di questo settore dove l’opinione altrui è un fattore fondamentale per la scelta delle proprie vacanze. Il native, grazie al suo impatto discreto ma emozionale, si avvale di contenuti che affascinano, coinvolgono e creano fiducia nell’utente, che viene raggiunto mostrandogli ciò di cui ha bisogno esattamente nel momento in cui lo sta cercando. Anche se il native si dimostra essere uno strumento ad altissimo potenziale, al momento necessita di essere ancora accompagnato da un advertising di tipo tradizionale. Nonostante le regole dello IAB, le metriche di misurazione delle campagne native in termini economici sono ancora incerte. Si può affermare però che se le campagne di adv tradizionale sono orientate a portare all’acquisto, il native si dimostra essere uno strumento ottimale per aumentare l’awareness e la fiducia dell’utente nei confronti di un brand.
ARC III - Scuola del Design
27-apr-2017
2016/2017
Tesi di laurea Magistrale
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