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L’idea primigenia per la stesura della presente tesi è scaturita dall’interesse generato dal concorso “University Island” per la riqualificazione dell’isola di Poveglia ai fini della riconversione in polo universitario. Poveglia è un’isola situata nella Laguna Veneta, 5 chilometri a sud di Venezia, che attualmente giace in uno stato di deprecabile abbandono che si protrae da circa 50 anni. Nel corso della sua lunga e accidentata storia, l’isola ha rivestito un ruolo di primaria importanza nell’ambito del siStema lagunare, dapprima quale centro agricolo, ittico e di salinatura, quindi come lazzaretto e stazione di quarantena marittima, prima della riconversione in ospedale geriatrico, destinazione d’uso mantenuta fino al definitivo abbandono nel 1968. Tale evento ha segnato l’inizio di un declino inesorabile e di un oblio collettivo protrattosi fino ad oggi, nonostante recenti segni di un rinnovato interesse della collettività per le sue molteplici potenzialità. Dopo un lavoro di ricerca su fonti cartografiche e fotografiche, pubblicazioni ed altro materiale, è stato possibile ricostruire le tracce delle vicende costruttive che hanno scandito le varie fasi della sua articolata storia, derivandone schemi e principi su cui impostare l’intervento. Nell’individuazione di un nuovo schema generale per l’organizzazione della proposta, un ruolo di fondamentale importanza viene svolto dalle suddette tracce, le quali divengono paradigmi su cui fondare tutti i nuovi interventi in un rapporto di continuità e rispetto verso il passato. Alla base dell’idea progettuale c’è l’intenzione di preservare al sommo grado non solo l’identità storica dell’isola ma anche quella prodotta dall’abbandono, valorizzando il carattere a tratti invasivo della densa maglia vegetale, nonchè quello impregnato di suggestioni mnestiche delle rovine; e invece evidenziando gli insediamenti piu antichi attraverso il loro recupero. In questa ottica il nuovo si inserisce relazionandosi con gli elementi sovraesposti in un’interazione rispettosa che rifugge dall’imporsi sulla preesistenza ma piuttosto stabilisce un rapporto di compenetrazione con l’identità forgiata dall’abbandono, interpretando la fitta vegetazione come componente con cui intrecciarsi, senza tuttavia privarla del ruolo predominante assunto nel corso degli anni, generando così l’impressione di uno spazio ipogeo in un rapporto di fusione bilanciata. L’intervento viene concluso rimarcando ogni area con degli oggetti come unica emergenza sull’immagine dell’isola che dall’eredità del passato segnano una nuova identità, proponendosi quindi come simbolo della necessità della riaffermazione del presente sulle rovine della storia.

Poveglia university island

GIRALDO CARMONA, SEBASTIAN
2015/2016

Abstract

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BRACCHI, PAOLA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
26-apr-2017
2015/2016
L’idea primigenia per la stesura della presente tesi è scaturita dall’interesse generato dal concorso “University Island” per la riqualificazione dell’isola di Poveglia ai fini della riconversione in polo universitario. Poveglia è un’isola situata nella Laguna Veneta, 5 chilometri a sud di Venezia, che attualmente giace in uno stato di deprecabile abbandono che si protrae da circa 50 anni. Nel corso della sua lunga e accidentata storia, l’isola ha rivestito un ruolo di primaria importanza nell’ambito del siStema lagunare, dapprima quale centro agricolo, ittico e di salinatura, quindi come lazzaretto e stazione di quarantena marittima, prima della riconversione in ospedale geriatrico, destinazione d’uso mantenuta fino al definitivo abbandono nel 1968. Tale evento ha segnato l’inizio di un declino inesorabile e di un oblio collettivo protrattosi fino ad oggi, nonostante recenti segni di un rinnovato interesse della collettività per le sue molteplici potenzialità. Dopo un lavoro di ricerca su fonti cartografiche e fotografiche, pubblicazioni ed altro materiale, è stato possibile ricostruire le tracce delle vicende costruttive che hanno scandito le varie fasi della sua articolata storia, derivandone schemi e principi su cui impostare l’intervento. Nell’individuazione di un nuovo schema generale per l’organizzazione della proposta, un ruolo di fondamentale importanza viene svolto dalle suddette tracce, le quali divengono paradigmi su cui fondare tutti i nuovi interventi in un rapporto di continuità e rispetto verso il passato. Alla base dell’idea progettuale c’è l’intenzione di preservare al sommo grado non solo l’identità storica dell’isola ma anche quella prodotta dall’abbandono, valorizzando il carattere a tratti invasivo della densa maglia vegetale, nonchè quello impregnato di suggestioni mnestiche delle rovine; e invece evidenziando gli insediamenti piu antichi attraverso il loro recupero. In questa ottica il nuovo si inserisce relazionandosi con gli elementi sovraesposti in un’interazione rispettosa che rifugge dall’imporsi sulla preesistenza ma piuttosto stabilisce un rapporto di compenetrazione con l’identità forgiata dall’abbandono, interpretando la fitta vegetazione come componente con cui intrecciarsi, senza tuttavia privarla del ruolo predominante assunto nel corso degli anni, generando così l’impressione di uno spazio ipogeo in un rapporto di fusione bilanciata. L’intervento viene concluso rimarcando ogni area con degli oggetti come unica emergenza sull’immagine dell’isola che dall’eredità del passato segnano una nuova identità, proponendosi quindi come simbolo della necessità della riaffermazione del presente sulle rovine della storia.
Tesi di laurea Magistrale
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