Tra memoria, immagini e sguardi. Un progetto di recupero a Remedello

Tutto ciò che siamo, che proviamo, che ci contraddistingue e che allo stesso tempo ci rende comuni gli uni con gli altri, ha un senso solo perché esistono dei legami: legami di sangue, legami di terra, legami di vita, legami di storia. Questo progetto ha l’obiettivo di parlare di un legame, profondo e vero come quello tra il territorio e i suoi edifici, gli edifici e le persone, le persone e il tempo. Le memorie sono traccia del passato, le immagini quello che osserviamo oggi davanti a noi e gli sguardi quello che ci aspettiamo puntando gli occhi all’orizzonte, al futuro. L’idea quindi è stata quella di recuperare un qualcosa che già esisteva, un edificio rurale totalmente abbandonato nell’aperta campagna di Remedello, e dargli un senso nuovo, un nuovo legame con quello che verrà. Gli edifici rurali, della cosiddetta architettura diffusa caratteristica della pianura Padana, probabilmente sanno raccontarsi molto meglio di come potremmo fare noi: raccontano un luogo, un contesto, una cultura, un territorio. Per questo chi è chiamato a intervenire, non può non tenere conto di questo bagaglio di storia ingombrante ma fondamentale, perché definisce ciò che siamo. La volontà di rispetto allo stesso tempo non può portare a un intervento debole, che rischierebbe solo di peggiorare la situazione. Il progetto cerca quindi di trovare un equilibrio e un’armonia: tra memorie, immagini e sguardi.