Reinventer la Seine : Expo. Memorie di un fiume

Paris can be considered from a city little spaces to a city of big ones. So from canonic city define by streets and blocks to a city in which the emptiness is the main event in which there are punctual elements (like tour eiffel). It shows itself as a compact city strong and massive, opposite to one made by big spaces and streets, different emptiness compared to the ones of the big rooms or the seine one. Those different spaces are connected by a net of fluxes that runs throgh them. Our main focus will be to refunctionalize our project area by making those fluxes arrive to it and giving it, at the same time, a strong purpose.

Parigi può essere considerata da città con spazi piccoli, comprese le corti, a città di grandi spazi, per vecchi eventi borghesi, expo etc. Quindi da città canonica creata da strade e blocchi ad una città in cui il vuoto è l’elemento principale in cui sono presenti elementi puntuali (sia la Torre Eiffel, sia i padiglioni Expo lungo la Senna). Si presenta come una città compatta, dura, massiva che si contrappone ad una fatta di vuoti dati dagli isolati e dalle strade, che sono vuoti diversi rispetto a quelli delle grandi stanze. Diverso ancora è il vuoto della Senna stesso e il vuoto in sua prossimità che viene a generarsi. I vuoti delle grandi stanze, delle strade e del fiume sono perciò contrappose con il pieno della città; pieno che può essere duro e materico se generato dalla città “vecchia”, la città fatta a blocchi (di mattone), o leggero e temporaneo, che cresce proprio grazie ai vuoti stessi (di ferro e ghisa) che genera una città “nuova”. C’era e c’è tuttora una densità di vita lungo il fiume, che va dall’Ottocento fino ad oggi: ciò è dato dai flussi, che si modificano e sono diversi, influenzati da quello che Parigi era ed è; essi possono essere statici, costanti, veloci o ad intervalli, insomma, hanno una loro frequenza rispetto al vuoto dei grandi contenitori (per esempio Parc Citroen è un grane vuoto ma con pochi flussi, al contrario del museo d’Orsee ce non è un vuoto, ma contiene molti flussi che sono misurati nel tempo). Si ha da qui una volontà di espandere tali flussi per farli proseguire lungo la Senna attirandoli fino alla nostra area di progetto. Per aumentare ed ottimizzare tali flussi è necessario porre delle funzioni strategiche da combinare con gli spazi pubblici attraverso la progettazione di spazi di sosta, di transito, di raccolta o di chiusura. Da qui il tema del nostro progetto sulla biblioteca, elemento che caratterizzerà l’area di progetto.