This thesis proposes, once again, to understand space as an event (as suggested by Heidegger), abandoning the purely physical aspect of space in a second plane and focusing on the time dimension. Spaces have expression, behaviour; they're never static. This property is the basis of the ideology that allows the designer to rethink himself as an experience creator (rather than a building or object producer) and invites him also to explore, to discover new space typologies beyond the limits of his own disciplines. Cinema (and in a broader sense, narration) has inherently the characteristicsof an event, since time is necessary for it to express anything. In movies, time happens, and so does space. Through a phenomenological approach, the designer can find in cinema the functional characteristics of space as a narrative instance. From this perspective, this project proposes an imaginary itinerary through the different categories of narrative space, once they're distinguished; highlighting the instruments that could potentially become an epistemology of narrative design.

Questo progetto di tesi ripropone attribuire allo spazio il carattere dell’accadere, dell’evento (quello che M. Heidegger chiamò il “fare-spazio”), lasciando quell’aspetto fisico puramente oggettivo in un secondo piano e concentrandosi sulla dimensione temporale. Gli spazi hanno espressione, hanno degli atteggiamenti, non sono mai statici. Questa attribuzione è la base ideologica che permette al progettista ripensarsi come creatore di esperienze (anziché di spazi o oggetti) e lo invita anche ad esplorare, a scoprire nuove tipologie spaziali oltre i confini della propria disciplina. Il cinema (e in un modo più ampio, la narrazione) inerentemente possiede il carattere di evento dal momento in cui nella sua espressione interviene il carattere temporale. Nel cinema accade il tempo e accade lo spazio. Attraverso un approccio fenomenologico, il progettista può trovare nelle forme di questa espresione, cioè, nell’immagine-movimento e nell’immagine-tempo (G. Deleuze) il carattere funzionale dello spazio all’interno del racconto come istanza narrativa. Partendo da questa indagine, la tesi progetta un percorso immaginario attraverso le diverse categorie di esperienze spaziali individuate, evidenziando gli strumenti che potrebbero eventualmente conformare un’epistemologia per una progettazione narrativa.

Spazi narranti. Progettazione e racconto. Un percorso immaginario basato sullo studio fenomenologico del cinema e i mondi narrativi

RUIZ MELO, JEFFRY LEONARDO
2016/2017

Abstract

This thesis proposes, once again, to understand space as an event (as suggested by Heidegger), abandoning the purely physical aspect of space in a second plane and focusing on the time dimension. Spaces have expression, behaviour; they're never static. This property is the basis of the ideology that allows the designer to rethink himself as an experience creator (rather than a building or object producer) and invites him also to explore, to discover new space typologies beyond the limits of his own disciplines. Cinema (and in a broader sense, narration) has inherently the characteristicsof an event, since time is necessary for it to express anything. In movies, time happens, and so does space. Through a phenomenological approach, the designer can find in cinema the functional characteristics of space as a narrative instance. From this perspective, this project proposes an imaginary itinerary through the different categories of narrative space, once they're distinguished; highlighting the instruments that could potentially become an epistemology of narrative design.
ARC III - Scuola del Design
20-apr-2018
2016/2017
Questo progetto di tesi ripropone attribuire allo spazio il carattere dell’accadere, dell’evento (quello che M. Heidegger chiamò il “fare-spazio”), lasciando quell’aspetto fisico puramente oggettivo in un secondo piano e concentrandosi sulla dimensione temporale. Gli spazi hanno espressione, hanno degli atteggiamenti, non sono mai statici. Questa attribuzione è la base ideologica che permette al progettista ripensarsi come creatore di esperienze (anziché di spazi o oggetti) e lo invita anche ad esplorare, a scoprire nuove tipologie spaziali oltre i confini della propria disciplina. Il cinema (e in un modo più ampio, la narrazione) inerentemente possiede il carattere di evento dal momento in cui nella sua espressione interviene il carattere temporale. Nel cinema accade il tempo e accade lo spazio. Attraverso un approccio fenomenologico, il progettista può trovare nelle forme di questa espresione, cioè, nell’immagine-movimento e nell’immagine-tempo (G. Deleuze) il carattere funzionale dello spazio all’interno del racconto come istanza narrativa. Partendo da questa indagine, la tesi progetta un percorso immaginario attraverso le diverse categorie di esperienze spaziali individuate, evidenziando gli strumenti che potrebbero eventualmente conformare un’epistemologia per una progettazione narrativa.
Tesi di laurea Magistrale
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