Preservation of the architectural heritage of Armenia: a history of its evolution from the perspective of the early 19th century european travelers to the scientific preservation of the soviet period

Prior to the formation of the first Republic of Armenia in 1918, the general image of Armenian cities was similar to those of oriental Islamic world. The heritage of the traditional medieval Armenian architecture was not properly acknowledged by scholars. The non scientific, partial descriptions and representations of the nineteenth century European travelers was the only source available for Western architectural historians. The first comprehensive scientific study of Armenian architecture was published in 1918 by Josef Strzygowski based on the materials provided by Toros Toramanian and the systematic excavations by Nicholas Marr at Ani between 1904 and 1917. Strzygowski’s polemical theory, claiming that Armenian architecture being the source of European Gothic architecture, ignited a long academic debate which marred further studies for at least the next half century. The revival of academic study of Armenian architecture in west occurred in late 1960s and early 1970s by the efforts of French and Italian pioneers. This thesis explores the history of the preservation of Armenian monuments starting from the late nineteenth century by scientific preservations at Ani up to the fall of the Armenian Soviet Socialist Republic in 1991. The first section provides a reconstruction image of Yerevan and Gyumri and their main monuments during the nineteenth century as projected by European travelers. The condition of major monuments including Yerevan Fortress and its mosques, the Sardar Palace, stone buildings of Gyumri and the Russian fortifications are studied in detail. This section ends with an appendix introducing twelve significant European travelers, concentrating on how their educational background, occupation and motif for travel affected their description of the monuments. Section two starts with a discussion on the representation techniques used by travelers to record the image of Armenian architecture in their travelogues and follows by studying the European traveler’s opinion regarding the origin of Armenian architecture and how it affects the European architecture. In section three, the first systematic study of Armenian architecture is discussed and three pioneer characters, Nicholas Marr, Toros Toramanian, and Josef Strzygowski and their role in preserving the built heritage of Armenian architecture is studied in detail. Section four is dedicated to the opinions of significant architectural historians regarding the origin of Armenian architecture and its impact on European architecture. This section starts with a statistical study of two bibliographies including the publication of monographs and academic articles in Western languages. Based on the results of this study, this section is divided into three parts: 1- The Western, non Italian scholars, 2- Italian scholars, 3- Armenian scholars. In section five, the theories and projects of preservation is discussed during the Soviet period. The attention to non-religious monuments and folk architecture, the excessive use of reinforced concrete in preservation projects, and the scientific restoration of Garni temple is explored. This section follows by three appendixes. Appendix two includes a catalog of twenty-eight restoration projects during the Soviet period and a study of Yerevan master plan concentrating on understanding the relation between generating a master plan and preservation of historic monuments in urban context. Appendix three introduces the administrative structure of the entities responsible for preserving the historical monuments in Soviet Armenia, attention to tourist complexes, identification and registration of cultural monuments, the types of protective zones, and the education system of Moscow Architectural Institute. In appendix four, the author tries to represent the current situation of the preservation of historic monuments in Armenia by listing the major problems. Addressing the problems is out of the scope of this dissertation.

Prima della formazione della prima Repubblica di Armenia nel 1918, l'immagine generale delle città armene era simile a quella del mondo islamico orientale. L'eredità della tradizionale architettura armena medievale non è stata adeguatamente riconosciuta dagli studiosi. Le descrizioni non scientifiche e parziali e le rappresentazioni dei viaggiatori europei del diciannovesimo secolo erano l'unica fonte disponibile per gli storici dell'architettura occidentale. Il primo studio scientifico completo sull'architettura armena fu pubblicato nel 1918 da Josef Strzygowski sulla base dei materiali forniti da Toros Toramanian e dagli scavi sistematici di Nicholas Marr ad Ani tra il 1904 e il 1917. La teoria polemica di Strzygowski, sostenendo che l'architettura armena era la fonte europea Architettura gotica, ha acceso un lungo dibattito accademico che ha rovinato ulteriori studi per almeno il prossimo mezzo secolo. La rinascita dello studio accademico sull'architettura armena a ovest avvenne tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70 grazie agli sforzi dei pionieri francesi e italiani. Questa tesi esplora la storia della conservazione dei monumenti armeni a partire dalla fine del XIX secolo dalle conservazioni scientifiche di Ani fino alla caduta della Repubblica socialista sovietica armena nel 1991. La prima sezione fornisce un'immagine di ricostruzione di Yerevan e Gyumri e dei loro principali monumenti durante il XIX secolo, come previsto dai viaggiatori europei. Le condizioni dei principali monumenti, tra cui la Fortezza di Erevan e le sue moschee, il Palazzo Sardar, gli edifici in pietra di Gyumri e le fortificazioni russe sono studiati in dettaglio. Questa sezione termina con un'appendice che introduce dodici importanti viaggiatori europei, concentrandosi su come il loro background educativo, l'occupazione e il motivo per i viaggi hanno influenzato la loro descrizione dei monumenti. La seconda parte inizia con una discussione sulle tecniche di rappresentazione utilizzate dai viaggiatori per registrare l'immagine dell'architettura armena nei loro diari di viaggio e segue studiando l'opinione del viaggiatore europeo sull'origine dell'architettura armena e su come influisce sull'architettura europea. Nella terza parte, viene discusso il primo studio sistematico sull'architettura armena e vengono studiati in dettaglio tre personaggi pionieristici, Nicholas Marr, Toros Toramanian e Josef Strzygowski e il loro ruolo nel preservare il patrimonio architettonico dell'architettura armena. La quarta sezione è dedicata alle opinioni di importanti storici dell'architettura riguardanti l'origine dell'architettura armena e il suo impatto sull'architettura europea. Questa sezione inizia con uno studio statistico di due bibliografie, tra cui la pubblicazione di monografie e articoli accademici in lingue occidentali. Sulla base dei risultati di questo studio, questa sezione è divisa in tre parti: 1- Gli studiosi occidentali, non italiani, 2 studiosi italiani, 3 studiosi armeni. Nella quinta sezione, le teorie e i progetti di conservazione sono discussi durante il periodo sovietico. Viene esplorata l'attenzione per i monumenti non religiosi e l'architettura popolare, l'uso eccessivo di cemento armato nei progetti di conservazione e il restauro scientifico del tempio di Garni. Questa sezione segue tre appendici. L'appendice 2 include un catalogo di ventotto progetti di restauro durante il periodo sovietico e uno studio del piano generale di Yerevan che si concentra sulla comprensione della relazione tra la generazione di un piano generale e la conservazione di monumenti storici nel contesto urbano. L'appendice 3 introduce la struttura amministrativa delle entità responsabili della conservazione dei monumenti storici nell'Armenia sovietica, l'attenzione ai complessi turistici, l'identificazione e la registrazione dei monumenti culturali, i tipi di zone protettive e il sistema educativo dell'istituto di architettura di Mosca. Nell'appendice 4, l'autore cerca di rappresentare l'attuale situazione della conservazione dei monumenti storici in Armenia elencando i principali problemi. Affrontare i problemi non rientra nell'ambito di questa tesi.