In the cities there is a presence of diffuse and disorderly landlocked wide-open spaces between the buildings, as a result of urbanization of land (sprawl). These areas are examples of disorder and mode of growth of many medium size Italian cities. It is a characteristic morphological result of construction processes that occurred in the 50s, where there was a lack of planning policy. But even in cities where urban expansion has taken place respecting the rules of urban planning, the city are equipped with a series of spaces that remained partly unrealized, without identity that don’t contribute essentially to the livability of cities. With these features and with the intent to support the dissemination of knowledge and best practices as a tool to guide the sustainable decisions and behaviors, this thesis intends to discuss the elements and criteria which might address the development of 3 areas located into Cesate Municipality, in order to activate redevelopment projects to consolidate the presence of significant open spaces in the city and returning them to their environmental, social or ecological sustainable functions. The goals pursued by the studies conducted on the 3 areas are to: - reactivate the ecological and landscape values; - maintain and qualify natural areas in urban and peri-urban areas; - increase the sustainable use; - restore and maintain a local identity; - reduce human pressure; - compact the urban form. In other words, the thesis works into 3 areas without identity, with a high level of naturalistic resources but not recognized by the community and into the urban design. Their "anonymity" makes them weak facing the urbanization process and soil consumption. In fact, the effects of urban sprawl are those of inclusion and reduction of green spaces and the consequent lack of planning of the open areas, considered less important than the built-up areas. This phenomenon of expansion of the built environment has led to a fragmentation of the same open areas and their non-recognition in the landscape. (Kaplan & Austin, 2004) The thesis proposes a guidelines to redesign the urban form through the establishment of a new dialogue between town and country, from the natural elements (countryside) to the urban open spaces. This thesis would suggest the importance of how areas of low value can become "heads" and the resources regenerating a new model of "urbanity"; these are the elements more than ever necessary to re-balance the human presence and the natural species (biodiversity).

Nelle città è diffusa la presenza di disordinati ampi spazi aperti non costruiti racchiusi tra l’edificato come risultato dell’urbanizzazione sui territori liberi (sviluppo urbanistico incontrollato). Queste aree sono l’esempio del disordine pianificatorio e delle modalità costruttive di molte città italiane di medie dimensioni. È una caratteristica morfologica risultante dai processi di costruzione avvenuti a partire dagli anni ’50, nei quali si registrava una carenze di pianificazione urbanistica. Anche nelle città dove l’espansione urbana ha avuto luogo rispettando le disposizioni della pianificazione urbanistica si ritrova una serie di spazi rimasti inurbanizzati, senza identità che essenzialmente non contribuiscono alla vivibilità delle città stesse. Stante queste caratteristiche e con l’intento di supportare una migliore conoscenza e utilizzo delle buone pratiche come strumento guida verso decisioni e comportamenti sostenibili, questa tesi intende discutere gli elementi ed i criteri che possono indirizzare lo sviluppo di 3 aree localizzate all’interno del comune di Cesate, al fine di attivare alcuni progetti di riqualificazione per il consolidamento di una significativa presenza di spazi aperti all’interno della città in grado di affermare la loro funzione ambientale, sociale o funzioni di sostenibilità ecologica. Gli obiettivi perseguiti dallo studio condotto sulle 3 aree sono: - riattivare i valori ecologici e paesaggistici; - mantenere e qualificare aree nello spazio urbano e peri-urbano; - accrescere gli usi sostenibili; - recuperare e mantenere l’identità locale; - ridurre la pressione antropica; - compattare la forma urbana. In altre parole, la tesi si focalizza su 3 aree senza alcuna identità che posseggono, però, un alto livello di risorse naturalistiche, ma non riconosciute come tali dalla comunità e dalla forma urbana. La loro “anonimia” le rende deboli nei processi di urbanizzazione e di consumo del suolo. Infatti, gli effetti dello sviluppo urbano incontrollato sono l’inclusione e la riduzione delle aree verdi, con la conseguente mancanza di programmazione urbanistica riguardante le aree verdi, considerate meno importanti rispetto alle aree costruite. Questo fenomeno di espansione dell’ambiente costruito ha condotto ad una frammentazione delle stesse aree verdi e alla loro assenza di riconoscibilità nel paesaggio. (Kaplan & Austin, 2004) La tesi propone delle linee guida per ridisegnare la forma urbana attraverso l’istituzione di un nuovo dialogo tra lo spazio costruito e la campagna (spazio natural), a partire dagli elementi naturalistici sino agli spazi urbani aperti. La tesi intende suggerire l’importanza del ruolo delle aree di basso valore ambientale, che possono diventare il “caposaldo” e le risorse rigeneratrici di un nuovo modello di “urbanità”, questi sono gli elementi assolutamente necessari per ribilanciare le pressioni antropiche derivate dall’attività umana verso le specie naturali (biodiversità).

Principles of sustainability and ecological design for planning and construction. A new approach for ecological design and organic urban development in Cesate

PETERLINI PENNA, MARCO
2017/2018

Abstract

In the cities there is a presence of diffuse and disorderly landlocked wide-open spaces between the buildings, as a result of urbanization of land (sprawl). These areas are examples of disorder and mode of growth of many medium size Italian cities. It is a characteristic morphological result of construction processes that occurred in the 50s, where there was a lack of planning policy. But even in cities where urban expansion has taken place respecting the rules of urban planning, the city are equipped with a series of spaces that remained partly unrealized, without identity that don’t contribute essentially to the livability of cities. With these features and with the intent to support the dissemination of knowledge and best practices as a tool to guide the sustainable decisions and behaviors, this thesis intends to discuss the elements and criteria which might address the development of 3 areas located into Cesate Municipality, in order to activate redevelopment projects to consolidate the presence of significant open spaces in the city and returning them to their environmental, social or ecological sustainable functions. The goals pursued by the studies conducted on the 3 areas are to: - reactivate the ecological and landscape values; - maintain and qualify natural areas in urban and peri-urban areas; - increase the sustainable use; - restore and maintain a local identity; - reduce human pressure; - compact the urban form. In other words, the thesis works into 3 areas without identity, with a high level of naturalistic resources but not recognized by the community and into the urban design. Their "anonymity" makes them weak facing the urbanization process and soil consumption. In fact, the effects of urban sprawl are those of inclusion and reduction of green spaces and the consequent lack of planning of the open areas, considered less important than the built-up areas. This phenomenon of expansion of the built environment has led to a fragmentation of the same open areas and their non-recognition in the landscape. (Kaplan & Austin, 2004) The thesis proposes a guidelines to redesign the urban form through the establishment of a new dialogue between town and country, from the natural elements (countryside) to the urban open spaces. This thesis would suggest the importance of how areas of low value can become "heads" and the resources regenerating a new model of "urbanity"; these are the elements more than ever necessary to re-balance the human presence and the natural species (biodiversity).
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
3-ott-2018
2017/2018
Nelle città è diffusa la presenza di disordinati ampi spazi aperti non costruiti racchiusi tra l’edificato come risultato dell’urbanizzazione sui territori liberi (sviluppo urbanistico incontrollato). Queste aree sono l’esempio del disordine pianificatorio e delle modalità costruttive di molte città italiane di medie dimensioni. È una caratteristica morfologica risultante dai processi di costruzione avvenuti a partire dagli anni ’50, nei quali si registrava una carenze di pianificazione urbanistica. Anche nelle città dove l’espansione urbana ha avuto luogo rispettando le disposizioni della pianificazione urbanistica si ritrova una serie di spazi rimasti inurbanizzati, senza identità che essenzialmente non contribuiscono alla vivibilità delle città stesse. Stante queste caratteristiche e con l’intento di supportare una migliore conoscenza e utilizzo delle buone pratiche come strumento guida verso decisioni e comportamenti sostenibili, questa tesi intende discutere gli elementi ed i criteri che possono indirizzare lo sviluppo di 3 aree localizzate all’interno del comune di Cesate, al fine di attivare alcuni progetti di riqualificazione per il consolidamento di una significativa presenza di spazi aperti all’interno della città in grado di affermare la loro funzione ambientale, sociale o funzioni di sostenibilità ecologica. Gli obiettivi perseguiti dallo studio condotto sulle 3 aree sono: - riattivare i valori ecologici e paesaggistici; - mantenere e qualificare aree nello spazio urbano e peri-urbano; - accrescere gli usi sostenibili; - recuperare e mantenere l’identità locale; - ridurre la pressione antropica; - compattare la forma urbana. In altre parole, la tesi si focalizza su 3 aree senza alcuna identità che posseggono, però, un alto livello di risorse naturalistiche, ma non riconosciute come tali dalla comunità e dalla forma urbana. La loro “anonimia” le rende deboli nei processi di urbanizzazione e di consumo del suolo. Infatti, gli effetti dello sviluppo urbano incontrollato sono l’inclusione e la riduzione delle aree verdi, con la conseguente mancanza di programmazione urbanistica riguardante le aree verdi, considerate meno importanti rispetto alle aree costruite. Questo fenomeno di espansione dell’ambiente costruito ha condotto ad una frammentazione delle stesse aree verdi e alla loro assenza di riconoscibilità nel paesaggio. (Kaplan & Austin, 2004) La tesi propone delle linee guida per ridisegnare la forma urbana attraverso l’istituzione di un nuovo dialogo tra lo spazio costruito e la campagna (spazio natural), a partire dagli elementi naturalistici sino agli spazi urbani aperti. La tesi intende suggerire l’importanza del ruolo delle aree di basso valore ambientale, che possono diventare il “caposaldo” e le risorse rigeneratrici di un nuovo modello di “urbanità”, questi sono gli elementi assolutamente necessari per ribilanciare le pressioni antropiche derivate dall’attività umana verso le specie naturali (biodiversità).
Tesi di laurea Magistrale
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