Since the man appeared on earth he started to surround himself with useful artifacts to make his life less tough. From that moment on, it has begun a real evolution of what todays is commonly defined as “design”, since its true goal is to make human beings life better. Starting with “artisanal applied art” till to technologically advanced industrial productions, the man always separated from other animals because he succeeded to combine form and function in his artifacts. Originally craftsmanship tended to include in its productions not only a special attention to aesthetic, but it was particularly focused on the ethic concept. A product, with its attractive appearance, must have been useful for the consumer as well. However, with industrial revolution, the concept of ethic, and at the same the the central position of the man, has breached to make room for a more and more heinous production, facing the new market needs and not the people ones. Therefore, the target of this study is to re-evaluate the couple of words “ethic-aesthetic” within design and bring back the man and the planet where he lives to the center of the world. It is intended to propose a new point of view about an industrialization more careful to human needs, where designers and companies cooperate actively together and taking their social responsibilities through the production of goods and services, trying to cause as less damage as possible to the environment, that belongs not only to this generation but following ones too. The solution for an ethic, pleasant, emotional, sustainable, reproducible design and that makes you happy is “Antropodesign”: a new project approach aimed to measure how much a product or a service can really improve people’s life.

Da quando l’uomo è apparso sulla Terra ha iniziato a circondarsi di oggetti a lui utili per rendere la sua vita meno faticosa. Da quel momento in poi è cominciata una vera e propria evoluzione di quello che oggi viene comunemente definito come “design”, poiché il suo vero fine è quello di rendere migliore la vita dell’uomo. Partendo dall’arte applicata artigiana fino ad arrivare alle produzioni industriali più tecnologicamente avanzate, l’uomo si è sempre distinto per essere riuscito a coniugare la forma con la funzione dei suoi artefatti. Inizialmente l’artigianato tendeva ad inserire nelle sue produzioni non solo una particolare attenzione estetica, ma era particolarmente sensibile anche al concetto dell’etica, poiché un prodotto non doveva essere soltanto bello ma doveva essere anche valido per la persona che lo avrebbe utilizzato. Con l’affermarsi della rivoluzione industriale, tuttavia l’eticità, e di rimando la centralità dell’uomo, è venuta meno per lasciare spazio ad una produzione sempre più efferata, volta solo a rincorrere le esigenze del mercato, e non quelle reali delle persone. L’obiettivo di questo studio, pertanto, è quello di rivalutare il binomio etica-estetica all’interno del design e riportare l’uomo, e il pianeta che abita, al centro del mondo. Si propone quindi la visione di un’industrializzazione più attenta ai bisogni dell’uomo, in cui sia i designer che le imprese collaborano attivamente assumendosi le proprie responsabilità sociali nella produzione di beni e servizi e cercando di arrecare il minor danno possibile all’ambiente, che difatti appartiene non solo a questa generazione ma anche a quelle future. La risposta ad un design che sia etico, esteticamente gradevole, emozionale, sostenibile, riproducibile e che rende veramente felici è l’Antropodesign: un nuovo approccio progettuale finalizzato a misurare quanto realmente un prodotto o un servizio riesca a migliorare la vita delle persone.

Dal design all'antropodesign. Elementi evolutivi

GRATTAGLIANO, SERENA
2017/2018

Abstract

Since the man appeared on earth he started to surround himself with useful artifacts to make his life less tough. From that moment on, it has begun a real evolution of what todays is commonly defined as “design”, since its true goal is to make human beings life better. Starting with “artisanal applied art” till to technologically advanced industrial productions, the man always separated from other animals because he succeeded to combine form and function in his artifacts. Originally craftsmanship tended to include in its productions not only a special attention to aesthetic, but it was particularly focused on the ethic concept. A product, with its attractive appearance, must have been useful for the consumer as well. However, with industrial revolution, the concept of ethic, and at the same the the central position of the man, has breached to make room for a more and more heinous production, facing the new market needs and not the people ones. Therefore, the target of this study is to re-evaluate the couple of words “ethic-aesthetic” within design and bring back the man and the planet where he lives to the center of the world. It is intended to propose a new point of view about an industrialization more careful to human needs, where designers and companies cooperate actively together and taking their social responsibilities through the production of goods and services, trying to cause as less damage as possible to the environment, that belongs not only to this generation but following ones too. The solution for an ethic, pleasant, emotional, sustainable, reproducible design and that makes you happy is “Antropodesign”: a new project approach aimed to measure how much a product or a service can really improve people’s life.
ARC III - Scuola del Design
19-dic-2018
2017/2018
Da quando l’uomo è apparso sulla Terra ha iniziato a circondarsi di oggetti a lui utili per rendere la sua vita meno faticosa. Da quel momento in poi è cominciata una vera e propria evoluzione di quello che oggi viene comunemente definito come “design”, poiché il suo vero fine è quello di rendere migliore la vita dell’uomo. Partendo dall’arte applicata artigiana fino ad arrivare alle produzioni industriali più tecnologicamente avanzate, l’uomo si è sempre distinto per essere riuscito a coniugare la forma con la funzione dei suoi artefatti. Inizialmente l’artigianato tendeva ad inserire nelle sue produzioni non solo una particolare attenzione estetica, ma era particolarmente sensibile anche al concetto dell’etica, poiché un prodotto non doveva essere soltanto bello ma doveva essere anche valido per la persona che lo avrebbe utilizzato. Con l’affermarsi della rivoluzione industriale, tuttavia l’eticità, e di rimando la centralità dell’uomo, è venuta meno per lasciare spazio ad una produzione sempre più efferata, volta solo a rincorrere le esigenze del mercato, e non quelle reali delle persone. L’obiettivo di questo studio, pertanto, è quello di rivalutare il binomio etica-estetica all’interno del design e riportare l’uomo, e il pianeta che abita, al centro del mondo. Si propone quindi la visione di un’industrializzazione più attenta ai bisogni dell’uomo, in cui sia i designer che le imprese collaborano attivamente assumendosi le proprie responsabilità sociali nella produzione di beni e servizi e cercando di arrecare il minor danno possibile all’ambiente, che difatti appartiene non solo a questa generazione ma anche a quelle future. La risposta ad un design che sia etico, esteticamente gradevole, emozionale, sostenibile, riproducibile e che rende veramente felici è l’Antropodesign: un nuovo approccio progettuale finalizzato a misurare quanto realmente un prodotto o un servizio riesca a migliorare la vita delle persone.
Tesi di laurea Magistrale
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Descrizione: Dal design all'antropodesign. tesi magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/143623