The thesis investigates the notion of play, starting from the assumption that the development of contemporary thought has led to a serious revaluation of this concept. Philosophers, linguists, sociologists and anthropologists engage in innumerable attempts to define this concept, which nevertheless seems reluctant to any type of unambiguous designation. This tireless questioning of the nature of play and its possible implications within real life, reflects on the development of architectural, artistic and literary avant-gardes, which in play find a tool for leading an ideological battle against the constitutive seriousness of civil society, alienating and oppressive towards the free expression of individuals. The structure of play encourages a fragmentation of the already-given, finalized to a creative re-composition; thus it can translate into an operational methodology for contesting the present and imagining alternative scenarios. The playful behavior is able to cause a moment of suspension, an instant of revelation, in which the individual can grasp a sense of awareness. Basing on these premises, the research traces a phenomenological path through last century’s playful design experiences, in an attempt to demonstrate how play has progressively developed political connotations of social critique.

La tesi indaga la nozione di gioco a partire dalla constatazione che lo sviluppo del pensiero contemporaneo abbia portato ad una sua vera e propria rivalutazione in chiave seria. Filosofi, linguisti, sociologi e antropologi si cimentano in innumerevoli tentativi di definizione di questo concetto, che pur tuttavia sembra dimostrarsi di volta in volta renitente a qualsiasi tipo di designazione univoca. Tale instancabile interrogarsi sulla natura del gioco e sulle sue possibili implicazioni nella vita reale si ripercuote, comprensibilmente, sullo sviluppo di avanguardie architettoniche, artistiche e letterarie, che proprio nel gioco trovano l’espediente per condurre una battaglia ideologica contro la serietà costitutiva della società civile, opprimente e alienante nei confronti della libera espressione dell’individuo. La struttura del gioco invita ad una frammentazione del già-dato, finalizzandola ad una ricomposizione creativa; finisce pertanto per tradursi in una metodologia operativa di contestazione del presente e di immaginazione di scenari alternativi. Il comportamento ludico è in grado di determinare un attimo di sospensione, un istante di rivelazione, nel quale si apre per l’individuo la possibilità di una presa di coscienza. A partire da queste premesse, la ricerca traccia un percorso fenomenologico attraverso le esperienze progettuali ludiche del secolo scorso, nel tentativo di dimostrare come in esse il ricorso al gioco abbia progressivamente maturato connotazioni politicamente avvertite, di critica sociale.

Architectura ludens. Una fenomenologia del gioco dell'architettura e dell'architettura del gioco

FELICIONI, MARCO
2017/2018

Abstract

The thesis investigates the notion of play, starting from the assumption that the development of contemporary thought has led to a serious revaluation of this concept. Philosophers, linguists, sociologists and anthropologists engage in innumerable attempts to define this concept, which nevertheless seems reluctant to any type of unambiguous designation. This tireless questioning of the nature of play and its possible implications within real life, reflects on the development of architectural, artistic and literary avant-gardes, which in play find a tool for leading an ideological battle against the constitutive seriousness of civil society, alienating and oppressive towards the free expression of individuals. The structure of play encourages a fragmentation of the already-given, finalized to a creative re-composition; thus it can translate into an operational methodology for contesting the present and imagining alternative scenarios. The playful behavior is able to cause a moment of suspension, an instant of revelation, in which the individual can grasp a sense of awareness. Basing on these premises, the research traces a phenomenological path through last century’s playful design experiences, in an attempt to demonstrate how play has progressively developed political connotations of social critique.
DURBIANO, GIOVANNI
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
16-apr-2019
2017/2018
La tesi indaga la nozione di gioco a partire dalla constatazione che lo sviluppo del pensiero contemporaneo abbia portato ad una sua vera e propria rivalutazione in chiave seria. Filosofi, linguisti, sociologi e antropologi si cimentano in innumerevoli tentativi di definizione di questo concetto, che pur tuttavia sembra dimostrarsi di volta in volta renitente a qualsiasi tipo di designazione univoca. Tale instancabile interrogarsi sulla natura del gioco e sulle sue possibili implicazioni nella vita reale si ripercuote, comprensibilmente, sullo sviluppo di avanguardie architettoniche, artistiche e letterarie, che proprio nel gioco trovano l’espediente per condurre una battaglia ideologica contro la serietà costitutiva della società civile, opprimente e alienante nei confronti della libera espressione dell’individuo. La struttura del gioco invita ad una frammentazione del già-dato, finalizzandola ad una ricomposizione creativa; finisce pertanto per tradursi in una metodologia operativa di contestazione del presente e di immaginazione di scenari alternativi. Il comportamento ludico è in grado di determinare un attimo di sospensione, un istante di rivelazione, nel quale si apre per l’individuo la possibilità di una presa di coscienza. A partire da queste premesse, la ricerca traccia un percorso fenomenologico attraverso le esperienze progettuali ludiche del secolo scorso, nel tentativo di dimostrare come in esse il ricorso al gioco abbia progressivamente maturato connotazioni politicamente avvertite, di critica sociale.
Tesi di laurea Magistrale
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