La magia dell'IOT. Dagli oggetti incantati delle favole ai devices intelligenti dell'Internet of Things

If you imagine the IoT as a collection of objects, you are wrong. Behind every sensors there are lifes, of a person, of a group ... IoT objects are not inanimate realities, but living subjects that measure some human activities through sensors. For example the pulse of the heart, the speed in the movements, the eating habits and sports... In short, each object is connected with a life (and therefore, with sensor). For this reason, if we look at the IoT as a set of objects we will not understand its meaning and we will not be able to catch its challenges and targets. The Internet of Things is an extremely “alive” environment. For this reason, when we think to wearing or placing a sensor, we must be aware that we will measure some parameters of our own life or of others, with all the related risks about safety and privacy. That’s why is so important to guarantee the right precautions in respect of who provides data. The Internet of Things is a fascinating and complex theme, constantly growing and inspiring new ideas and projects every day. The forecasts say that there will be about 40 billion connected devices by 2020. It’s an exorbitant number. I wanted to go deeper and understand the reasons why we will need all these connected objects in the future and what’s the secret to making them in tune with people’s needs. When did you hear about “magic items” for the first time? Probably listening to the stories of Greek mythology at school, watching the science fiction saga of Harry Potter or even Disney’s cartoons.. Some characters in these stories use enchanted objects that allow them to satisfy basic needs. I believe the magical objects of these fantastic stories are the ancestors of the Internet of Things and they express very well how the role of modern inventions and intelligent devices should be.

Se vi immaginate l’IoT come un insieme di oggetti, vi sbagliate. Dietro ad ogni sensore c’è la vita, quella di una persona, di un gruppo... Gli oggetti dell’IoT non sono realtà inanimate, ma soggetti “vivi” che misurano attraverso sensori alcune attività umane. Ad esempio le pulsazioni del cuore, la velocità negli spostamenti, le abitudini alimentari e sportive... Insomma, ad ogni oggetto (e quindi, ad ogni sensore) è collegata una vita. Per questo, se guardiamo l’IoT come un insieme di oggetti non ne capiremo il senso e non saremo in grado di coglierne le sfide e gli obiettivi. L’Internet delle cose è un ambiente estremamente vivo. Quando si pensa di indossare o collocare un sensore, bisogna essere coscienti che si andrà a misurare alcuni parametri della propria vita o di quella di altri, con i relativi rischi per la sua sicurezza e la sua privacy. Per questo è così importante garantire le giuste precauzioni nel rispetto di chi fornisce questi dati. L’Internet delle cose è un tema affascinante e complesso, in continua crescita, che ispira ogni giorno nuove idee e progetti. Le previsioni dicono che ci saranno circa 40 miliardi di dispositivi connessi entro il 2020. È un numero esorbitante. Ho voluto approfondire i motivi per i quali in futuro avremo bisogno di tutti questi oggetti connessi e qual’è il segreto per far sì che questi siano in sintonia con i bisogni delle persone. Quando avete sentito parlare per la prima volta di “oggetti magici”? Probabilmente ascoltando i racconti della mitologia greca a scuola, guardando la saga fantascientifica di Harry Potter o anche i cartoni animati della Disney.. Alcuni personaggi di questi racconti utilizzano oggetti incantati che permettono loro di appagare alcuni bisogni fondamentali. Credo che gli oggetti magici di queste storie fantastiche siano gli antenati dell’Internet of things ed esprimano veramente bene quale dovrebbe essere il ruolo delle invenzioni moderne e dei dispositivi intelligenti.